Barcellona è sempre una buona idea! Quando vuoi partire, anche solo per un semplice weekend, Barcellona è sempre una buona idea! Città bellissima, piena di luoghi da visitare e, cosa fondamentale, si trova sempre bel tempo.
Per Francesca Carlesi, la parola d’ordine per viaggiare con i bambini piccoli è organizzazione. I tempi del viaggio sono studiati su misura di Beatrice, la sua bambina, ma lasciano anche spazio ai genitori per godersi la città e gustare tapas e paella. Perchè il viaggio funziona davvero se tutti sono felici: bimbi e genitori.La rubrica su Viaggiapiccoli si chiama Vita da mamma in viaggio
Siamo stati a Barcellona per un weekend con Beatrice di appena 9 mesi. È stato il nostro primo viaggio in aereo con la piccola ed eravamo pieni di ansie e di paure. Ma ci siamo buttati! …e per fortuna, perché ci ha aiutato a capire che viaggiare con i bambini è più semplice del previsto! Pronti, partenza, via!
Il viaggio con Vueling
Per il viaggio come compagnia aerea abbiamo scelto, casualmente, la low cost Vueling, e ci siamo trovati benissimo. Un servizio eccellente: se viaggi con bambini hai diritto (quindi senza alcun costo aggiuntivo) al check-in e all’imbarco prioritario. Cosa che apprezzo sempre in quanto chi viaggia con bambini, soprattutto piccoli, porta con sè una quantità maggiore di borse, borsoni, valigie ed in questo modo si ha tutto il tempo di sistemarsi mentre gli altri passeggeri salgono a bordo. Il volo è durato un paio d’ore e Beatrice ha dormito per tutto il tempo!
Dove dormire a Barcellona
Soggiorno in città Anche prima di Beatrice, io e mio marito preferivamo soggiornare in strutture “sicure” (hotel, b&b) e situate in posizione strategiche nel centro città. Con Beatrice le nostre esigenze sono raddoppiate, e siamo ancora più attenti.
A Barcellona però abbiamo deciso di soggiornare in una nuova tipologia, l’apparthotel: un connubio tra appartamento e hotel. L’avevamo “testato” in un’altro nostro viaggio a Barcellona da fidanzati e ci siamo trovati così bene che abbiamo replicato.
Quello che abbiamo scelto si chiama Aparthotel Atenea Calabria, e come suggerisce il nome, si trova in Carrer de Calabria, a due minuti dalla fermata metro di Rocafort; e se amate spostarvi a piedi, in 15/20 minuti siete a Plaça Catalunya. La stanza è un mini appartamento, con tanto di lavello, frigorifero, forno a microonde. Ma ha tutti i comfort di un hotel: la pulizia della stanza, il cambio della biancheria.
L’hotel, tra l’altro, è situato accanto ad un grandissimo supermercato; questo ci ha permesso di acquistare direttamente in loco le pappe e la frutta per Beatrice, senza doverne portare un migliaio da casa. In Spagna usano molto la Nestlè per il cibo dei bimbi, ma si trova anche Hipp. Primo giorno Per il primo giorno ce la siamo presa comoda. Siamo partiti con il primo volo della mattina, e quindi siamo arrivati in hotel all’incirca per l’ora di pranzo.
Primo giorno a Barcellona
Ci siamo sistemati in stanza, abbiamo alleggerito le borse e gli zaini, e siamo usciti per pranzare. Un pranzo velocissimo, un classico bocadillo spagnolo. Beatrice, avendo 9 mesi, non mangiava il cibo degli adulti, e ci siamo organizzati con delle fantastiche pappe pronte della Hipp o della Mellin. Dopo pranzo, mentre Bea sonnecchiava nel passeggino, abbiamo fatto una passeggiata sino a Plaça Catalunya, con la fontana centrale, proseguendo poi sulla Rambla, sino al Porto nuovo. Arrivati al Porto Beatrice si è svegliata e abbiamo approfittato del tramonto per fare un bel po’ di foto, con il mare sullo sfondo. Qui Beatrice ha mosso i suoi primi passi (sorretta dalle mie mani!!) ed eravamo tutti super felici. Per cena, abbiamo rinunciato al classico cibo spagnolo, per goderci un buonissimo hamburger nei pressi di Plaça Catalunya. Ed infine abbiamo fatto una brevissima passeggiata sino all’hotel per riposarci per bene in vista del giorno successivo.
Secondo giorno a Barcellona
Il secondo giorno ci siamo alzati belli carichi e pronti per andare in tutti quei luoghi che più amiamo di Barcellona (io e mio marito ci eravamo già stati altre tre volte!!). Il nostro tour è iniziato con una bella colazione da Starbucks a Plaza Universitat; un buon muffin de chocolate, cappuccino to go e via verso la Sagrada Familìa. Purtroppo non siamo entrati all’interno perché con Beatrice era impossibile affrontare le scale per arrivare in cima. Ma anche da fuori è sempre uno spettacolo, e la facciata così particolare cattura l’attenzione.
Da lì proseguiamo per il nostro luogo del cuore: il Park Güell. Per arrivare in cima ci sono vari modi: l’autobus vi lascia proprio davanti l’ingresso, oppure un classico taxi; noi preferiamo sempre fare la mega salita a piedi, e nonostante il passeggino non abbiamo rinunciato all’impresa. Arrivati in cima, il panorama è mozzafiato, si può vedere distintamente la Sagrada Familia, la Rambla, il porto. All’interno del Park Güell si può ammirare la casa di Gaudì e le famose panchine a forma di serpente, ricoperte di mosaici coloratissimi, da cui si può ammirare l’ennesimo vista spettacolare della città. Beatrice, anche così piccina, è rimasta estasiata dai colori dei mosaici, e dalla cascata con il geko, simbolo della città.
Park Güell è sempre stato gratuito; ma dal 2013 l’unica zona a pagamento è quella delle panchine: il costo del biglietto è di 7€ a persona, con riduzione per under 12 e over 65, e gratuito per i bambini fino a 6 anni. Un piccolo contributo per mantenere intatta la bellezza della Gran Plaça (le panchine), che vale la pena di pagare. Dopo aver visitato questa meraviglia, non potevamo non andare a vedere Casa Batlló, altro capolavoro di Gaudí, situato nei pressi di Plaça Catalunya. La sera siamo andati a vedere Plaça de España con le sue famose fontane danzanti a ritmo di musica. Uno spettacolo meraviglioso che ha conquistato anche Beatrice.
Barcellona è sempre una buona ideaTerzo ed ultimo giorno a Barcellona
L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato alla Rambla, con tappa obbligatoria presso il Mercat San Miguel, dove non potevamo esimerci dal gustare il famoso cono di prosciutto a solo 2 euro. Proseguendo verso il Porto, abbiamo esplorato il quartiere gotico, chiamato così per l’architettura gotica che si discosta dall’impronta solita della città. Arrivati al porto ci siamo poi diretti verso il mare, approfittando soprattutto del bel tempo: un sole caldissimo ci ha permesso a fine gennaio di stare senza cappotti. Abbiamo in questo modo passato la giornata nei pressi della Barceloneta e del porto vecchio, con i suoi numerosi locali tipici, dove si può mangiare tutto il pesce fresco che desiderate. Tornando verso l’hotel, ci siamo fermati nel centro commerciale situato al Porto per acquistare qualche souvenir e qualche regalino.
Barcellona città del cuore
Barcellona rientra in quella lista di città che io chiamo “le mie città del cuore”. Bella, viva, colorata, un clima bellissimo anche d’inverno. L’amavo già da prima, ma averla vista insieme a mia figlia, me l’ha fatta amare ancora di più. E potrò un giorno raccontarle di quella volta che siamo andati a Barcellona e lei ha mosso i suoi primi passi.