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Amelia, un’avventura in un paese fantasma

Avete mai visitato un paese fantasma? Noi sì. Sulla strada del ritorno da Todi, ci siamo fermati ad Amelia, sulla carta un piccolo gioiello: un borgo medievale, con cinta muraria di epoca romana.

E da lontano, la crocchia di case adagiate sulla collina, è affascinante. Siamo arrivati seguendo le ciclopiche mura, perfette, maestose, imponenti. Ma, parcheggiata l’auto, e saliti in paese (con l’ ascensore) abbiamo trovato silenzio, strade deserte, porte e finestre serrate, vecchie insegne di ceramica, fiori e gatti. Da brivido. Amelia



 

Una sensazione stranissima.  Non avevamo  linea al cellulare. Eravamo isolati. Anche i bambini erano quasi intimoriti e si sono azzittiti. Devo dire che è stata un’esperienza. È stato come visitare un paese incantato, dove l’uomo con cura aveva innaffiato i fiori, pulito le strade, sistemato ogni cosa e poi fosse andato via per lasciare spazio solo alla bellezza.

Amelia, camminando per le strade deserte con il naso all’insù

Non ci sono indicazioni e non sapevamo come muoverci. Abbiamo iniziato a camminare, sperando di incontrare qualcuno. Ovviamente, neanche a dirlo, non abbiamo incontrato nessuno. Non si udiva un respiro.

Amelia
Vicoli e piazze deserti

E noi, cittadini, abituati al caos, ci abbiamo messo un po’ ad ambientarci. Poi, dopo i primi momenti, di paura e incertezza (davvero una sensazione stranissima), ci siamo rilassati e abbiamo cominciato a guardarci intorno, naso all’insù. Amelia è un borgo curatissimo, pieno di fiori, con portoni antichi e palazzi rinascimentali. Ne abbiamo individuati due: Palazzo Farattini che  abbiamo scoperto dopo) è opera di Antonio da San Gallo il Giovane ed è un vero e proprio studio preparatorio di quello che sarebbe diventato il più famoso Palazzo Farnese a Roma e Palazzo Petrignani (di proprietà comunale e visitabile su richiesta) . Maestoso il portale della chiesa di Sant’Agostino, che però non abbiamo potuto vedere all’interno perché era chiusa.

 

Amelia, l’angolo più bello

Piazza MArconi
Piazza Marconi

Girovagando senza meta ci siamo ritrovati in piazza Marconi, dove si affaccia la Loggia del Banditore: si tratta di una tipica tribuna da cui venivano emanati gli editti e letti i bandi alla popolazione. La loggia è sormontata da un orologio e affiancata da una colonna, eretta nel 1479 in onore di Stefano Colonna.

 

Amelia, “Mamma, è il paese perfetto per giocare a nascondino”

Anche i bambini, dopo il primo momento di incertezza, si sono lasciati andare e hanno cominciato a correre e a giocare a nascondino, liberi, con un intero paese, senza auto e con molti angolini perfetti per diventare veri fantasmi.

Amelia cortili

Il nostro giretto è durato un’ora, poi ci siamo persi e poi ….dalla strada esterna alle mura ….abbiamo, rocambolescamente, ritrovato il parcheggio con l’auto.

Non so se Amelia sia davvero un paese fantasma, noi ci siamo capitati di domenica all’ora di pranzo in un giorno di brutto tempo. Forse è un paese vivo e allegro, però vederlo così… desert  ,silenzioso, senza negozi e ristoranti ( non abbiamo trovato neanche un bar)… è stata una piccola avventura.

Amelia, le cisterne e i tour guidati

Una volta in auto e di nuovo con la linea al cellulare abbiamo scoperto che una grande attrazione turistica di Amelia sono le Cisterne e l’ipogeo amerino, di epoca romana, un insieme di cavità del sotterranee che i romani utilizzavano come via di fuga dalla città, come deposito o per la nota abilità nella progettazione degli impianti fognari e idraulici in generale. E che ogni sabato vengono organizzate delle visite guidate: l’itinerario si chiama “Amelia Millenaria” , con ingresso alla torre civica oppure al teatro o a Palazzo Petrignani. Chissà, magari ci torneremo un sabato pomeriggio  e scopriremo un’altra Amelia. Non credo di essere mai stata in un paese con tutte le porte e le finestre chiuse. Non si sentiva una voce, nè il profumo dei camini accesi per il pranzo della domenica: un vero paese fantasma, abitato da gatti e gerani.

Cosa mangiare ad Amelia

Amelia piazza

Ad Amelia abbiamo scoperto i Fichi Girotti: fichi essiccati, tagliati e riempiti di cioccolata e canditi o cioccolata e mandorle/ noci), i fichi vengono poi passati sotto una pressa artigianale fino a formare una sorta di mattonella dalla forma rotonda. Ogni fase della lavorazione è eseguita rigorosamente a mano.

A pranzo, noi abbiamo mangiato, fuori dal paese, al Ristorante Montenero, dove finalmente abbiamo trovato un po’ di vita. Ecco dove erano finitit tutti!!!! Piatti caserecci e porzioni super abbondanti.

 

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3 COMMENTI

  1. Ciao Avete descritto benissimo Amelia e gli amerini siamo critici ma non facciamo niente per migliorare, Amelia la più bella cittadina al mondo ,se venite d’inverno non girano neanche i fantasmi. Sic detto anche Antonini Luigi ariciao. Www. Photosic. It

    • Ciao Luigi, grazie del tuo FeedBack…peccato perchè è meraviliosa…e basterebbe così poco per renderla non un lunapark turistico, ma più accogliente

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