Continua il nostro giro nelle Marche, oggi vi parlo di Ripatransone, un comune italiano della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, situato su un alto colle (494 metri sul livello del mare) a breve distanza dal mare Adriatico (poco più di dieci chilometri). Ripatransone e il suo percorso storico-artistico-civico-religioso
Pronti, partenza, via! Iniziamo a scoprire insieme cosa c’è da vedere a Ripatransone, percorrendo virtualmente le vie della città.
Ripatransone e il suo percorso storico-artistico-civico-religioso
Essendo una cittadina di origine medievale, all’ingresso del paese troviamo gli antichi resti delle mura e delle torri di guardia che, se le accostiamo al bellissimo panorama che si può gustare da lassù, dà subito la sensazione di star per entrare in un’altra epoca facendo salire le aspettative del visitatore [che tra l’altro non verranno tradite].
Gran parte dei palazzi signorili che troviamo in Corso Vittorio Emanuele, che taglia longitudinalmente l’abitato, risalgono quasi tutti al XIV e al XVIII secolo. Le strade del centro sono tutte pavimentate in sassi dando ancor di più al paese un tocco di antico.
Ripatransone e le sue chiese
Il Duomo è la principale Chiesa cittadina di Ripatransone, dedicato a San Gregorio Magno e Santa Margherita. Il Duomo è anche basilica minore nonché triplice santuario in quanto contenente la cappella della Madonna di San Giovanni e la cripta della Misericordia e Morte, (dove da alcuni anni è stata collocata in una piccola abside un’artistica istallazione in ceramica rappresentante il Giudizio Universale), considerate come templi a sé stanti.
La Chiesa Comunale di San Rocco, edificata tra il 1528 e il 1530 su disegno dell’architetto ripano Giovanni Vegeti, per voto della città per la liberazione da peste e locuste.
La Chiesa di San Pastore fu innalzata probabilmente nel 1245 e ristrutturata completamente nel XVIII secolo, quando fu realizzato il soffitto in lacunari dipinti con l’immagine centrale della Madonna e Santa Caterina. Sulla controfacciata si possono osservare affreschi del ‘300 riferiti al Maestro d’Offida e ai suoi seguaci.
La Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta di San Filippo Neri, realizzata a croce latina e ad unica navata, al suo interno presenta una ricca decorazione architettonica in ori e stucchi, opera del milanese Mastro Tobia e del perugino Lorenzo Vibi.
Ripatransone e i musei
Il Polo Museale di Palazzo Bonomi Gera (purtroppo ancora interamente chiuso a causa del terremoto del 2016) ospita diverse collezioni. Il percorso della pinacoteca si snoda a partire dal piano terra con la Sala degli Affreschi per proseguire con la Galleria dei Ritratti nel vano dello scalone che collega al piano nobile; la Sala Crivelli dedicata al grande pittore veneto marchigiano Vittore Crivelli; nella Sala Coghetti sono esposti i bozzetti di Francesco Coghetti che elaborò un linguaggio pittorico eclettico; nel Salone delle Feste, il cuore architettonico del palazzo, è esposta la collezione di ceramiche che offre agli occhi dei visitatori un’interessante raccolta delle ceramiche Castelli.
Il Museo del Risorgimento “Luigi Mercantini” che ha preso avvio grazie alla donazione fatta alla comunità di Ripatransone dall’onorevole Alceo Speranza che dedicò quarant’anni della propria vita alla valorizzazione del poeta.
La Raccolta storico-etnografica è esposta in buona parte nelle teche originarie ed è costituita da circa settecento pezzi.
La Gipsoteca Gera è dedicata a Uno Gera, donatore del palazzo e di numerosi pezzi dell’attuale pinacoteca; nella sala sono esposte le opere da lui realizzate.
Il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana, sorto il 21 aprile del 1990 e allestito presso la cripta della quattrocentesca chiesa di San Filippo, si articola in tredici sezioni: lavorazione dell’uva, pesi e misure, terraglie, lavoro nei campi, tessitura, ambienti di una casa colonica, aula scolastica, bottega del fabbro, bottega del calzolaio, bottega del falegname. Al centro della cripta sono collocati due carri marchigiani, uno romagnolo ed una treggia (un carro agricolo senza ruote, simile ad una slitta) costruita circa venti anni fa sul modello di quelle esistenti nei primi anni del Novecento.
Il teatro comunale, le piazze e i palazzi
Il Teatro Comunale Luigi Mercantini, i cui la lavori furono incaricati dal Comune all’architetto ticinese Pietro Maggi nel 1790. Nel 1894 il teatro viene intitolato al poeta risorgimentale, nativo di Ripatransone, Luigi Mercantini. La sala teatrale occupa l’intero primo e secondo piano del Palazzo del Podestà. Le due ali laterali furono realizzate alla fine del XIX secolo dall’ingegner Dasti.
La Piazza XX Settembre ospita l’antico Palazzo del Podestà completato nel 1307, ed il nuovo palazzo municipale che risale al XIII secolo.
Dopo il palazzo del Podestà si entra nella piazza più grande della città, intitolata a Donna Bianca De Tharolis, (eroina ripana che nel XVI secolo, mentre per pavidità gli uomini erano intenti alle strategie, radunò un drappello di amiche e liberò il paese dall’assedio spagnolo), con al centro il monumento dei Caduti, costruito nel 1931 e con ai piedi un cannone cecoslovacco risalente al 1916 [punto di ritrovo di tutti i bambini, ovviamente anche dei miei tre!].
Paese che vai…piatto tipico che trovi!
Anche a Ripatransone riuscirete a mettere su qualche chilo grazie alle prelibatezze che non potrete evitare di assaggiare.
Il Ciavarro, una minestra preparata con fagioli cannellini, fagioli borlotti, lenticchie, ceci, grano, orzo, piselli, fave, cicerchia, cotenne di maiale, pancetta affumicata, pomodori, pane casereccio, pecorino, aglio, cipolla, alloro, rosmarino, olio d’oliva, sale e pepe.
I Taccù, una sorta di tagliolini piuttosto grossi impastati senza uova, ma solo con acqua e farina che possono essere cucinati in vari modi: in brodo con un soffritto di cipolla e pancetta, oppure asciutti e conditi con sugo di pomodoro.
Il Puzzle Gastronomico
Tantissimi stands gastronomici, posizionati lungo le vie del centro storico, con tantissime specialità culinarie, il tutto accompagnato dai vini delle cantine di Ripatransone, che gratificano ed esaltano le antiche ricette ed i pregiati sapori della cucina locale.
Dal 13 al 15 agosto, a partire dalle ore 19, da Piazza Marconi a Piazza De Tharolis, come di regola, ognuno proporrà una specialità, permettendo ai partecipanti di poter scegliere tra una vasta gamma di piatti, dagli antipasti al dolce finale, dalle bevande agli stuzzichini di ogni genere.
Insomma una vera e propria scorpacciata di prelibatezze da gustare tra le vie del centro storico con in sfondo le meraviglie di cui vi ho parlato qualche riga
Ripatransone: lo stemma comunale
E’ uno dei centri più antichi del Piceno e già nel 1205 era libero comune. Nel 1571 aveva raggiunto tanto splendore che Papa Pio V la elevò al grado di città e di diocesi. Lo stemma comunale è rappresentato da uno scudo sul quale è raffigurato un leone in argento che sorregge un giglio dorato e si vedono anche cinque colli verdi. Il gonfalone civico è un drappo rosso di forma rettangolare che si conclude in tre bande: le due laterali riproducono due gigli dorati, mentre quella centrale mostra una fiamma in argento. In mezzo si può osservare lo scudo comunale, sul quale si trova una corona con sedici foglie di acanto, che Maria Maddalena regge insieme con San Rocco, che è compatrono.Ripatransone
Ripatransone, città d’arte
Ripatransone è una città d’arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d’agricoltura, che sta emergendo nella produzione dell’olio e del vino. È detta Belvedere del Piceno per l’ampia visione panoramica che offre.
Nei quartieri più popolari si trovano numerose viuzze e vicoli, tra i quali quello che vanta il guinness del più stretto d’Italia: solo 43 centimetri (e in alcuni punti arriva addirittura a 38 centimetri).
Il 19 luglio 2002 è stata conferita al Comune di Ripatransone la Bandiera Arancione, il prestigioso riconoscimento Touring che certifica la qualità turistico-ambientale dell’entroterra, premio che viene assegnato ai comuni che dimostrano di saper conservare, valorizzare e promuovere le proprie risorse turistiche senza compromettere l’ambiente, il paesaggio e le esigenze delle comunità ospitanti.
Ripatransone, un rifugio per le celebrità
Concludo questo mio viaggio a Ripatransone raccontandovi una curiosità: lo sapete che nel 2007 l’ex campione olimpico Juri Chechi ha aperto un agriturismo proprio in una delle contrade di Ripatransone?!
Se siete fortunati lo potete incontrare mentre camminate per le vie del paese, proprio come è capitato più di una volta a noi durante questi anni.
Alla prossima meta Amici!
Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.
E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!
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La foto di copertina è della pagina facebook della ProLoco di Ripatransone