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Lago d’Averno con i bambini, passeggiata tra natura cultura e mito

 

Un’idea per una gita facile e alle porte di Napoli è il Lago d’Averno con i bambini. L’avventura è da subito misteriosa e interessante per i bambini, perché sulle sponde di questo lago gli antichi collocarono l’ingresso dell’Ade, il regno dei morti. Qui Odisseo venne ad incontrare l’indovino Tiresia, Enea rivide il padre Anchise e Orfeo provò ad incantare con la sua musica Plutone, per riavere la sua amata Euridice. Sempre qui  si svolse l’epico scontro fra Zeus e i temibili Titani. Immaginate già l’avventura? Sarà una passeggiata facile tra natura, cultura e mito.



La storia del lago d’Averno

Questo lago è nato nella bocca di un vulcano che, poco a poco, nel corso dei secoli, si è spento. Le continue emissioni sulfuree dal suo cratere provocarono la morte di tutti gli uccelli che si alzavano in volo verso quella zona. Così, gli antichi chiamarono questo lago con il nome di “Aornon”, ovvero “luogo senza uccelli”. E Virgilio nell’Eneide collocò qui l’ingresso dell’Inferno.

Anche Dante nella Divina Commedia descrive questo lago quando insieme a Virgilio si dirige all’inferno, lasciando capire che l’ingresso degli Inferi si trovasse proprio su queste sponde.

Una passeggiata intorno al lago d’Averno tra natura e storia

La cosa più semplice da fare è una passeggiata intorno al lago. Il sentiero è segnato e facile (si può percorrere anche con in passeggino) e il lago è popolato di pesci e gli uccelli che nidificano lungo le sue sponde, i suoi versanti sono circondati da colline digradanti coltivate a vigneti e da boschi di lecci, salici bianchi, cannucce, salicornie, ginestre e pini marittimi. Ci sono anche delle postazioni per i birdwatching ( ma attenzione, non salite, non c’è manutenzione e possono essere pericolose)

Il lago ospita una comunità stanziale di folaghe, svassi maggiori, germani reali, luogo dì rifugio di gabbiani .Lungo il lago però non potete osservare solo libellule, rane, anatre e pesci, ma anche antiche rovine.

Il sentiero è lungo 2 chilometri e 800 metri, inizia con una parte asfalta per poi diventare sterrato pianeggiante senza ostacoli in parte ombreggiato. La vegetazione è tipica della macchia mediterranea.

Il tempio di Apollo

Passeggiando lungo le sponde del lago si percorre un sentiero molto suggestivo, costeggiato da vigneti e rovine storiche. Sul cammino si incontra il Tempio di Apollo.

In realtà è il frigidarium di un complesso termale che si estendeva fino alle rive del lago, probabilmente per sfruttarne le acque benefiche, ma la tradizione popolare ha da sempre attribuito a questi ruderi i resti di un tempio dedicato al culto di Apollo, forse per la vicinanza al sito dove viveva la Sibilla.

Il tempio si può vedere solo dall’esterno, ma si nota La struttura risale al I sec d.C., con rifacimenti del II sec d.C. e si tratta di un monumento isolato, non si sa se fosse un complesso termale pubblico o facesse parte di una villa. Un tempo aveva una cupola grande quanto il Pantheon di Roma. Oggi, purtroppo, di quell’enorme struttura restano  visibili solo le finestre ad arco.

 

La grotta della Sibilla

Una delle grotte sulle sponde del lago, che lo collega direttamente al golfo di Pozzuoli, si credeva fosse il rifugio della Sibilla Cumana, sacerdotessa con il dono della preveggenza, condannata da Apollo ad una vita eterna che consisteva in un lento e inarrestabile invecchiamento.

Come arrivare al Lago D’Averno

In Metropolitana: Linea Cumana Fermata Lucrino, costeggiare a piedi l’omonimo lago per poi immettervi immediatamente sul sentiero del lago D’Averno (i due laghi, quello di Lucrino e quello d’Averno sono infatti vicinissimi).

In auto: Tangenziale di Napoli uscita n. 14 Pozzuoli – Arco Felice. Seguire indicazioni per Napoli-Pozzuoli, Baia e Bacoli.

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3 COMMENTI

  1. alcuni amici mi hanno portato a fare un passeggiata rotatoria del lago sono rimasto incantato meraviglia della natura mi sono informato su questo lago tra cui nn e l’unico nella zona flegreo vulcanica.La natura fa delle cose per far capire all’uomo che bisogna trattarla con cura, delicatezza, e rispetto per lei perche e lei che comanda noi siamo degli invasori che inquinano e sfasciano tutto quello che lei ci ha dato di buono.Ora veniamo al nostro lago;bellissimo ma poco curato, solo abbandonato e inquinato,assenza totale delle istituzioni locali e la cura del lago.Mentre se vediamo altri laghi del centro,e del nord, dell’italia, sono trattati con cura e rispetto dell’ambiente che producono turismo e attivita commerciali e lavoro per i residenti del territorio limitrofo.Noi del sud questa cultura nn l’abbiamo sappiamo solo distruggere e nn costruire una attivita commerciale turistica(vedi il litorale Adriatico con il nostro litorale Domizio) la mia e solo rabbia perche il sud e pieno di bellezze naturali ma nn sono apprezzate

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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.