Come primo museo da visitare con i bambini dopo il lockdown abbiamo scelto un raro esempio di miniera visitabile, la Miniera di Gambatesa, nel Comune di Ne in provincia di Genova.
La visita alla Miniera di Gambatesa è una di quelle esperienze istruttive di musei all’aria aperta, che uniscono storia, cultura e scienza.
Miniera di Gambatesa: gite fuoriporta per ripartire
Finalmente riaprono i musei, le attrazioni, i centri di cultura, in Liguria così come nel resto d’Italia.
Ognuno ha le sue regole, i suoi piccoli e grandi cambiamenti ma in fondo sono provvedimenti necessari e poco impegnativi. Basta informarsi, organizzarsi per tempo (spesso questi posti adesso richiedono la prenotazione) e magari avere un pochino più di pazienza del solito.
Ma sono tutte cose che possiamo fare in cambio di un po’ di ritorno alla normalità e di un divertimento intelligente, giusto?
Dopo settimane di passeggiate – se non le avete ancora lette vi consigliamo L’anello dei Narcisi e la passeggiata alla Badia di Tiglieto – abbiamo deciso di variare un po’ il paesaggio.
La miniera di Gambatesa è una gita istruttiva e insieme divertente in un luogo insolito che aiuta i bambini, anche quelli più piccoli, a imparare moltissimo sulla storia, la cultura popolare e anche un po’ di geologia.
La Miniera di Gambatesa: un po’ di storia
La miniera fu fondata nel 1876 dall’ingegnere francese Auguste Fages per estrarre manganese e in seguito anche pirite e ferro. Diverse furono le gestioni, così come le nuove tecniche introdotte e l’andamento dell’attività, soprattutto in corrispondenza della due guerre.
Durante i suoi 135 anni di attività la miniera sviluppò oltre 25 km di gallerie strutturate in ben 7 livelli.
La miniera continuò la sua attività fino al 2011, anno in cui gli allora proprietari ritennero non più sostenibili gli alti costi di gestione della miniera nonostante il molto materiale ancora estraibile.
Ma già dal 2005 era iniziata l’attività turistica ed educativa, per far conoscere sia ad un pubblico scolastico sia ad un pubblico privato la vita in una miniera.
La miniera di Genova e il suo treno
Dopo aver calcato in testa il caschetto – obbligatorio per gli adulti, facoltativo per i bambini piccoli ma comunque consigliato – la visita comincia dalla parte più divertente: il trenino.
Se vi sembra un po vecchiotto, sì avete ragione: il treno e i suoi vagoni sono originali e in quanto vincolati dalla Soprintendenza dei beni culturali non possono essere modificati né migliorati. Quindi preparatevi alle sedute di legno e ferro e al rumore molto forte dei vagoni durante tutto il percorso… e anche ad immergervi veramente nella storia del posto.
Il treno infatti era veramente usato dai lavoratori per raggiungere le proprie postazioni di lavoro, soprattutto quando queste si trovavano a qualche chilometro dall’entrata.
Visita alla miniera di Gambatesa
Per noi visitatori invece il treno porta all’interno della miniera per un tratto di circa 15 minuti.
Da lì si scende e il percorso continua a piedi insieme ad una guida preparata e disponibilissima. Con noi c’era Barbara, geologa davvero molto simpatica, che ha saputo adattare la sua immensa conoscenza tecnica alle orecchie di noi profani e anche dei bambini, con aneddoti ed esempi davvero coinvolgenti.
In circa un’oretta all’interno della miniera abbiamo scoperto l’evoluzione nelle tecniche di apertura – da punta e mazza degli inizi ai compressori ad aria compressa alle esplosioni con dinamite e con tritolo – gli strumenti per lavorare e le varie figure professionali che giravano intorno alla vita della miniera.
Per esempio lo sapevate che la Miniera di Gambatesa fu una delle prime ad utilizzare le donne? Queste lavoratrici erano cernitrici ovvero coloro che – con qualsiasi tempo e temperatura – rimanevano negli spazi esterni della miniera (dentro non potevano entrare, era di cattivo auspicio) per lavare, controllare e sezionare tutto il materiale che veniva portato dai minatori.
Insieme a Barbara abbiamo scoperto moltissime cose su questa vita incredibilmente difficile che sicuramente farà rivalutare a chiunque il proprio lavoro o la propria condizione di vita.
Pensate che di tutti i minatori solo 3 morirono direttamente in miniera per incidenti, ma furono tantissimi a morire, lentamente e dolorosamente, per le condizioni di lavoro massacranti, le esalazioni di silicio o per polmoniti.
Una gita quindi veramente molto istruttiva, per i piccoli ma anche per i grandi, di quelle che ogni tanto servono per ridarci il senso della misura.
Miniera di Gambatesa: come arrivare
La miniera di Gambatesa si trova in Val Graveglia nel comune di Ne a circa 40 minuti dal casello autostradale di Lavagna.
Usciti dal casello girate a destra e prendete prima la SP33 e poi la SP26.
Lungo la strada ci sono molti cartelli, quindi non potete sbagliare.
Gambatesa: Informazioni utili
Arrivati alla Miniera troverete un grande parcheggio libero e poi… una bella scala da fare!
La scala in effetti è un po ripida e impegnativa (circa 200 gradini) ma basta farla con calma per arrivare in cima in pochi minuti.
Presso la biglietteria della Miniera sono naturalmente presenti i servizi igienici e un piccolo negozio di souvenir e da qui parte la visita.
Inoltre, se volete fare un pic nic, prima o dopo la vostra visita, troverete una bella area con tavoli e panche negli spazi esterni della miniera; basta percorrere poche decine di metri percorrendo un binario non più in uso e la troverete subito.
Biglietti
Il costo del biglietto è di € 11,00 per gli adulti, € 8,00 per i bambini dai 3 agli 12 anni e € 10,00 il ridotto per over65 e invalidi.
La visita è sempre guidata e la durata è di circa un’ora e mezza.
Per essere certi di trovare posto – ricordate che per ogni turno di visita sono disponibili sono una quindicina di posti circa – telefonate sempre prima e prenotate.
Ricordate infine di portare sempre con voi una felpetta, pantaloni lunghi e scarpe comode: l’interno della miniera ha una temperatura sempre intorno ai 14 gradi e il pavimento è umido e a tratti fangoso.
Miniera di Gambatesa
Botasi, 16040 Ne (GE)
info@minieradigambatesa.com
Per prenotazioni dirette: Tel. 0185-338876
A noi questa gita è piaciuta davvero tanto e l’abbiamo trovata molto istruttiva per tutti.
Sicuramente un modo diverso di conoscere la storia.
Voi avete mai visitato una miniera? Vi incuriosisce? Scrivetecelo nei commenti!
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