Questa settimana vi raccontiamo la storia di Massimiliano, Sara, delle loro due bambine e del grande amore per la loro valle, la Valchiusella, ad un’ora da Torino, dove hanno deciso, dal 2016 di avviare un’attività che la faccia conoscere in un modo un po’ insolito: il trekking con gli alpaca in Piemonte.
La nostra visita a un centro Alpaca in Piemonte: Alpatrek
Li abbiamo incontrati dove i 9 tra alpaca e lama sono ospitati nel paddock, un recinto spazioso con fieno e acqua dove ci attendono in attesa di fare una camminata e per sgranchirsi le zampe. Massimiliano fa gli onori di casa e ci accoglie, insieme a Pablo, un bellissimo e tenero alpaca bruno.
Sara, che è veterinaria, ci racconta che le femmine di alpaca danno alla luce un solo piccolo all’anno con una gestazione che dura all’incirca 11/12 mesi e che le due che posseggono sono a fine gravidanza quindi a breve, oltre a Pablo, Clarence, Tyson, Jackson, Dumbo, Nobel, Lingo e Seitan ci saranno due nuovi cuccioli da conoscere.
Fatte le presentazioni (ogni animale ha un carattere diverso e caratteristiche peculiari) e un po’ di carezze alla pregiatissima pelliccia, ci viene assegnato Pablo, il più mansueto e partiamo in fila indiana.
Iniziamo il nostro trekking con gli alpaca.
Il nostro trekking con gli Alpaca in Piemonte
Appena partiamo, Massimiliano ci spiega che la presa dev’essere sicura, gli animali vanno tenuti al guinzaglio con una mano sotto il muso e l’altra all’altra estremità (come per i cavalli).
Se non si continua a camminare tendono a brucare tutto ciò che trovano, soprattutto adesso che è primavera e spunta la prima erba fresca dopo mesi di quella secca!
L’alpaca, infatti, è ruminante; come tutti i camelidi possiede tre stomaci per la digestione della fibra. In media ogni animale mangia circa un chilo di vegetali al giorno e, come tutti i camelidi, non ha bisogno di grandi quantità di acqua. Dorme all’aria aperta e predilige i climi freddi, quindi non ha problemi a passeggiare nella neve e i nostri amici di Alpatrek ad organizzare trekking invernali.
Originariamente erano prede selvatiche ma sono state addomesticate da millenni dalle popolazioni andine del Sudamerica con le quali hanno creato un legame quasi simbiotico, basti pensare all’importanza che hanno rivestito nella cultura Inca e all’aiuto che ancora oggi forniscono ai loro discendenti.
Tra un anedotto e l’altro arriviamo alla nostra meta: le sponde del fiume Chiusella, quello che dà il nome alla valle, ed è tempo di una bella foto di gruppo: inquadro e, zac tra acqua sassi bianchi, bosco e piante in fiore, per un momento sembra davvero di essere in qualche sperduto paese degli altipiani andini.
Gli alpaca e i bambini
I bambini li adorano per il loro carattere mansueto e per il loro aspetto tenero e buffo.
Arturo (mio figlio quattrenne) è un buon camminatore ma capita che ogni tanto si lamenti di aver “passeggiato troppo”, devo dire che con l’incentivo di un animale da condurre non l’ho sentito fiatare ed è stato concentratissimo per tutto il percorso. Quindi se avete bambini poco abituati ai trekking, non vi preoccupate: avere un cucciolo a cui badare è un’ottima attività per distrarli dalle lamentele e voi potrete godervi il paesaggio senza problemi.
Se volete saper ne di più sulle passeggiate con gli alpaca in Valchiusella, potete contattare:
- Alpatrek
- alpatrekvalchiusella@gmail.com
- 3394334590
La lana di Alpaca
La pelliccia degli alpaca è morbidissima e può essere di ben 22 colori diversi con sfumature da nero al marroncino, al fulvo fino al bianco latte. Vengono tosati una sola volta all’anno, in primavera, e producono circa 2kg di lana a testa.
La lana di alpaca è simile a quella di pecora, ma è più calda e non pizzica la pelle. È apprezzata per la brillantezza e per la leggerezza. La lana di alpaca non contiene lanolina, non infeltrisce e non dà allergie
Marco ci ha raccontato che una volta tosati mandano la lana a cardare nel biellese e con i gomitoli fanno realizzare avvolgenti e caldissimi cappelli, sciarpe e paracollo.
…molto apprezzabile ed interessante!
Grazie, Roberto