Cosa c’è da fare in Valle D’Itria con i bambini ? Niente. C’è da vivere la magia. Fidatevi del mio consiglio, nessun bambino si annoierà mai in questo angolo incantato della Puglia, con le case fatte di sassi, i simboli strani per allontanare gli spiritelli cattivi, i grandi ulivi secolari. Tappe imperdibili: Alberobello, Locorotondo, Cisternino, Martina Franca, il Bosco delle Pianelle.
Con i bambini in Valle d’Itria
I vostri bimbi hanno mai visto i Trulli Tales, un cartone animato nato dalla fantasia di due sorelle pugliesi, Fiorella e Maria Elena Congedo e ambientata proprio tra i trulli di Alberobello in Puglia. Se non lo hanno visto potrebbe essere un’idea carina fare vedere ai vostri piccoli questo cartone animato (divertente e delicato) al ritorno, per mantenere vivo il ricordo del viaggio in Puglia.
Enrico e Giulia adorano i “Trulli Tales” e quando gli ho detto che i trulli esistono davvero non ci potevano credere. Erano emozionatissimi. Cartoni a parte, i trulli sono costruzioni di grande fascino.
Vista la grande aspettativa il mio dubbio era: lascio Alberobello come gran finale o iniziamo il nostro giro in Valle D’Itria con i bambini proprio dal paese più caratteristico?
Alla fine ho deciso di iniziare proprio da Alberobello e non mi sono pentita, perché è stato amore a prima vista.
Anche lungo la strada ci siamo fermati in aperta campagna a esplorare dei trulli abbandonati, quindi impossibile mantenere l’effetto sorpresa. nLa valle D’Itria è uno spicchio di terra tra le province di Bari, Brindisi e taranto, quindi in questa vacanza potrete scoprire, assaggiare, annusare sapori e tradizioni delle tre città, mescolati e reinterpreati.
Cosa vedere ad Alberobello con i bambini
I trulli ricordano le prime costruzioni in pietra della preistoria. I più antichi che si trovano ad Alberobello risalgono al XIV secolo. E qui, in Valle D’Itria, la magia dei trulli è che sono costruzioni che sono sempre stati abitate. No nsono dei “mausolei” da ammirare e basta. Anche oggi, se volete, ci potete dormire dentro.
Come nascono i trulli?
Nascono da un trucchetto del principe Acquaviva d’Aragona che nel 1550, vietò l’utilizzo della calce per non pagare le tasse al Regno di Napoli. I trulli, infatti, sono costruiti con muri a secco, senza malta, in modo che potessero essere facilmente smontati se arrivavano dei controlli. Ma i muratori hanno affinato talmente la tecnica che i trulli sono diventati case resistentissime, calde d’inverno e fresche d’estate. Spesso i pomelli sulla cima cambiano forma e anche i segni dipinti con la calce sulle cupole. sono tutti legati alla tradizione e ai riti contro il malocchio, per tenere lontani spiritelli cattivi e disgrazie.
Il centro storico di Alberobello si divide in due zone: Rione Monti e Aia Piccola, la zona monumentale, quella più pittoresca, dove si incontrano solo trulli uniti in gruppi.
Il Rione Monti
Nel centro storico di Alberobello (il Rione Monti) ci sono oltre mille trulli, sparpagliati lungo otto stradine irregolari che procedono verso la sommità del colle, sulla cima del quale spicca la chiesa di Sant’Antonio da Padova, anch’essa a forma di trullo.
A me piace visitare il Rione Monti partendo dall’alto, proprio dalla Chiesa di Sant’Antonio e scendere verso piazza del Popolo (quella nella foto di copertina), un po’ controcorrente. I trulli, per me sono come persone. Sembrano tutti uguali e invece sono tutti diversi se li guardi bene. Perciò io mi incanto a guardarli tutti, perdendomi tra i dettagl ie le differenze. Ma se volete andare a caccia dei trulli più famosi cercate (sono in via Monte Pasubio, 6) i Trulli Siamesi, uniti sulla cima ma con ingressi che aprono su due strade diverse. Un tempo collegati da una porta esterna, si racconta che furono separati per una faida tra due fratelli, innamorati della stessa ragazza.
Molti dei trulli di questa zona ospitano negozietti e botteghe artigiane in cui fare un po’ di shopping. E tutti offrono visite guidate: c’è chi vi fa provare il limoncello, chi vi fa vedere come si lavora al telaio, chi vi svela un giardino o una terrazza segreta.
Da mamma, vi dico che con i bambini è molto difficile, perché ad ogni negozio chiedono un fischietto, una trottola, un giochino…per loro è il paese dei balocchi. Se volete un ricordo “unico”, prendete i fischietti ad acqua, dipinti a mano… se li riempite d’acqua fischiettano ocme un vero usignuolo.
Rione Aia Piccola
Qui ci sono circa 400 trulli, quasi tutti abitati. Ed è la zona che amo di più perché qui nel silenzio, tra i muri pitturati con la calce bianca che moltiplicano la luce del potete immergersi nell’atmosfera magica dei trulli, senza negozi e caos. Se avete voglia qui, cercate il Trullo Sovrano, un gigantesco trullo a due piani . Noi l’abbiamo visto solo da fuori, ma se volete è una casa-museo con ingresso a pagamento.
Informazioni per la visita del Trullo Sovrano di Alberobello
- Piazza Sacramento, 10/11 70011 Alberobello (BA) Italia.
- Il Trullo Sovrano è aperto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18:00.
- Il costo del biglietto di ingresso per gli adulti è € 1,50 mentre per i bambini al di sotto dei 12 anni è di € 1,00.
- Tel/Fax +39 080 4326030
- Email: info@trullosovrano.eu
- Sito
Il Belvedere di Alberobello per la foto perfetta
Per fare la foto ricordo perfetta del Rione Monti dall’alto e abbracciare con lo sguardo tutto il paese, andate in piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona, qui si trova la terrazza-tetto Belvedere o Terrazza di Santa Lucia, resa pubblica ai visitatori negli Anni ’90.
Il museo del territorio
Ultima tappa ad Alberobello è “Casa Pezzolla” , un complesso di 15 trulli comunicanti tra loro, dove ha sede il Museo del territorio, ideale per chi vuole conoscere la cultura del territorio scoprendo le attività produttive principali della zona e ammirando gli arredamenti tipici di un trullo dell’epoca contadina.
Informazioni Museo del Territorio
- Piazza XXVII Maggio, 70011 Alberobello.
- Il Museo del Territorio di Alberobello è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:00;
- Il costo del biglietto è di 3 euro a persona; su richiesta è prevista una guida multilingua e servizio di audioguida.
Alberobello troppo turistico o no?
Tiziana di Casa San Giacomo ( avete letto come abbiamo imparato a fare le orecchiette? ) la mattina mi dice: “Alberobello? Non ti piacerà, è diventato troppo turistico”. Mancavo da Alberobello da 15 anni, però devo confessare che anche se è davvero molto turistica continua ad avere un fascino magnetico. Il momento più bello è quello del tramonto sulle cupole dei trulli.
E poi, questa volta non sono riuscita, ma un’esperienza assolutamente da fare è dormire in un trullo con i bambini, e non uno di quei trulli fighi e ristrutturati, ma in un vecchio trullo di campagna. Io da bambina ci ho dormito e ancora ricordo l’emozione di questo grande tetto a cono sulla mia testa nel buio più assoluto e nel silenzio della campagna d’estate.
Cosa vedere a Citernino
Altra tappa obbligatoria in Valle D’Itria è Cisternino. Anche Cisternino come Alberobello è diventata molto turistica, io, da ragazzina, ricordo ancora le macellerie che cuocevano la carne e mangiavi la salsiccia seduta su un muretto per strada. Ora le vecchie macellerie sono diventate tutte mini ristorantini organizzati, eppure scelgiere la carne fresca dal bancone e mangiarla è piaciuto a tutta la famiglia.
A perte mangiare la carne, cosa c’è da vedere a Cisternino? A Cisternino non ci sono le chiese spettacolari di Ostuni o i trulli di Alberobello o le cummerse di Locorotondo, ma ogni singolo vicolo è da fotografare.
In villa Comunale c’è un bel parco giochi per bambini, con vista sulla valle D’Itria e entrando nel borgo antico passerete davanti alla Torre Grande con la Porta Grande e la Chiesa Madre. La Torre Grande, quadrangolare era un naturale punto di avvistamento su tutta la valle d’Itria.
Dove mangiare la carne a Cisternino? Scelta difficile. Noi ci siamo lasciati guidare dall’istinto. abbiamo mangiato alla Trattoria Bère Vecchie (in via Regina Elena) ed era tutto buonissimo, consigliate ovviamente le bombette e la zampina (salsiccia tipica)
Cosa vedere a Locorotondo
Il borgo è noto per le tipiche abitazioni dal tetto spiovente dette “cummerse“, rivestite chiancarelle (pietre calcaree). Il piccolo centro storico ( concentrico, da qui il nome) è tutto pedonale cons corci da fotografare ad ogni passo. I vicoli bianchi, i vasi colorati, le bici abbandonate negli ancgoli con sapeinza, i balconi fioriti e le vedute panoramiche vi incanteranno e fermeranno il tempo come in una favola.
Nel centro storico possiamo ammirare il barocco Palazzo Morelli con il suo magnifico portale barocco con accanto la torre dell’orologio e il Palazzo Comunale, attualmente adibito a Biblioteca Civica. Per una vista mozzafiato, affacciatevi dalla terrazza panoramica che fa spaziare lo sguardo sull’intera Valle d’Itria con all’orizzonte le città di Martina Franca e Cisternino.
Via Nardelli è il cosiddetto “lungomare”, uno dei fiori all’occhiello di Locorotondo.
Su questa strada si affacciano le tipiche case a schiera bianche con il tetto spiovente (cummerse) e da qui si apre uno dei panorami più affascinanti sulla pianura, i terrazzamenti e la valle dell’Itria, punteggiata di case tipiche, trulli e campi a perdita d’occhio.
Dal belvedere di via Nardelli, nei giorni più limpidi, si riesce a scorgere in lontananza anche il mare. E per i pugliesi un appuntamento fisso sono i fuochi d’artificio di Ferragosto visti dal Balcone sulla valle D’Itria di Locorotondo, la sera del 15 agosto.
Cosa vedere Martina Franca
In questo giro che abbiamp fatto in Puglia partendo da Ostuni ( leggi anche Ostuni cosa fare e dove dormire con i bambini) , no nsiamo stati a Martina Franca e non ho informazion aggiornate. Vi posso dire che Martina è una cittadina elegantisisma, sembra che le massaie ogni mattina lavino e profumino strade, stucchi e chiese. Passeggiare tra le strade veleganti ( con bellisisi negozi) e pedonali è sempre piacevole e poi no nso perchè a Martina i gelati sono buonisismi.
Un alro consiglio, se siete in vacanza e avete finito o no navete portato un libro pr i bambini a martina trovate la Libreria Colucci (in via Paisiello 27 ), con un bell’angolo dedicato ai bambini e una libraria davvero eccezionale, Antonella.
Il bosco delle Pianelle
Se siete in Valle d’Itria con i bambini, proprio nel comune di Martina Franca, c’è la Riserva Naturale Regionale Orientata con il Bosco delle Pianelle e on un’attrezzata area pic-nic (con tavoli e panche in legno, barbecue in muratura, parcheggio, servizi igienici, parco giochi per bambini).
Nel bosco delle Pianelle, 1200 ettari di natura incontaminata al confine tra Martina, Crispiano e Massafra, potete fare trekking, passeggiate in mountain bike e trailrunning e… se siete fortunati incontrerete tassi, volpi, scoiattoli, lepri, conigli selvatici e donnole e sentire il canto di tordi e beccacce.
E se amate l’avventura potete organizzare anche una gita alle Gravina Pianelle e quella del Vuolo, queste cavità carcische create da torrenti ormai estini possono essere profonde anche fino ai 100 metri . All’interno della Gravina di Vuolo, inoltre, si trova la Caverna del Sergente Romano uno dei briganti più famosi che si rifugiò in Valle d’Itria con la sua banda tra il 1861 ed il 1863 , dopo l’unità d’Italia.
E se la vostra vacanza dura qualche giorno in più ecco tanti consigli su cosa fare e vedere in Puglia con i bambini.