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Pian Munè, un weekend in montagna a misura di famiglia

Pian Munè è una località turistica della Valle Po, nel comune di Paesana a poco più di un’ora da Torino. Se state cercando il luogo ideale per trascorrere un fine settimana in famiglia all’insegna della comodità, del divertimento e dei servizi, fermate tutto…lo avete trovato: Pian Munè non è una meta family friendly, è molto di più, è sentirsi a casa, accolti.



 

Sciare a Pian Munè, tra baite e rifugi per tutte le esigenze

A Pian Munè si possono trovare 16 Km di piste per sci alpino e snowboard, due tapis roulant con campo scuola per i principianti, itinerari battuti e segnalati per ciaspole e sci alpinismo e una pista per i bob e gli slittini oltre a due rifugi, uno a quota 1530m alla partenza degli impianti vicino alla biglietteria e una baita a quota 1900m che soddisfano le esigenze di chi vuole fare un break tra una sciata e l’altra o una cena (su prenotazione) vivendo la magia della montagna di notte.

Noi li abbiamo provati entrambi e abbiamo trovato ottimi piatti a prezzi davvero contenuti, oltre a, in entrambe le strutture, una splendida terrazza panoramica con area relax e un’area dedicata ai giochi per i bambini (altalene, scivoli ma anche, al caldo, fogli, colori e libri).

Ciò che ci è piaciuto di più è il senso di grande libertà che si respira a Pian Munè: c’è chi scia o snowborda, chi ci prova per la prima volta, chi beve un caffè gustandosi il sole, chi parte per una ciaspolata e chi si fa portare in quota dalla seggiovia solo per mangiare polenta e salsiccia e farsi una foto davanti al Monviso.

A Pian Munè, la famiglia di Marta e Fritz

Sarà perché a gestirlo da dieci anni a questa parte è una famiglia, quella di Marta con suo marito Fritz e i suoi 3 bambini, insieme ai suoi fratelli e cognati, che hanno inseguito un sogno e lo hanno realizzato, trasformando una vecchia e poco conosciuta stazione sciistica in un luogo aperto tutti, colorato, giovane e pieno di vita.

Tutto è estremamente semplice e ben organizzato e se avete un problema potete chiamare direttamente Marta, il cellulare che si trova sul sito è proprio il suo e sarà lei, con il suo piglio frizzantino ad aiutarvi e a risolvere qualsiasi problema.

“Quello che vogliamo, ci dice, è fornire ai nostri clienti un’esperienza autentica della vita di montagna e di queste valli. A pian Munè organizziamo moltissime attività per famiglie e bambini ma da noi non troverete mai il classico Halloween con dolcetto/scherzetto, bensì una vera festa notturna nei boschi con le masche (streghe in piemontese), i cantastorie e fumanti pentoloni magici. Così come i nostri giochi per bambini non sono i gonfiabili ma giochi semplici che possano mettere in connessione i bambini con la natura e con l’ambiente circostante. Per questo abbiamo creato dei percorsi estivi come il Bosco della Trebulina o la Cava abbandonata dove i più piccoli sono stimolati grazie al Manuale del giovane esploratore a osservare la natura, imparando a riconoscere fiori e animali e completando tappa dopo tappa il passaporto del vero esploratore”.

Mentre Marta parla le si illuminano gli occhi, dalle sue parole si avverte  una grande passione per  il luogo che ha pensato e creato. Ma non si sente arrivata, ha in mente tantissimi progetti per rendere pian Munè un posto sempre più a misura di famiglie e di scolaresche. La sua mission è far conoscere il territorio in cui è nata e nel quale crescono i suoi figli e mostrarlo nella sua bellezza e semplicità, senza artifizi.

pian mune

La nostra esperienza con la famiglia a Pian Munè

Noi ci siamo fermati a Paesana due giorni, in un fine settimana invernale, quando gli impianti sciistici sono in funzione (controllare sul sito per verificare le aperture).

Il primo giorno siamo partiti da Torino in mattinata per arrivare, in circa un’ora di strada, a Paesana. Dal centro del paese parte poi la strada che conduce Pian Munè: è a tornanti e ci si impiega circa venti minuti per raggiungere il parcheggio che si trova proprio davanti alla partenza degli impianti di risalita.

Se non trovate posto al parcheggio potete parcheggiare lungo la strada e chiedere un passaggio alla jeep bianca con le scritte fuxia messa a disposizione che fa la spola per accompagnare i turisti carichi di attrezzature.

Arrivati al primo rifugio potete scegliere come organizzare al meglio la vostra giornata: se sciate potete acquistare lo skipass giornaliero direttamente in loco al costo di € 23 per gli adulti e € 18 per i bambini (risparmiate tempo se vi registrate sul sito e lo acquistate on line),  se dovete affittare l’attrezzatura, a fianco del rifugio trovate  scarponi e sci ma anche ciaspole e bob e padelle.

Se volete provare a sciare per la prima volta vi consigliamo di prenotare una delle lezioni individuali o di gruppo offerte da Leti e Fabri, i due maestri di sci, che coordinano un team di giovani e pazientissimi insegnanti davvero bravi anche con i bambini più timorosi. Le lezioni saranno personalizzate a seconda del livello di esperienza. Per info e prenotazioni chiamare il 348 9519106 o scrivete a lezioni@pianmune.it

Arturo ha fatto la sua prima esperienza di discesa e dopo due ore non aveva nessuna intenzione di mollare gli sci. Lo abbiamo convinto solo perché ci aspettava una fumante cioccolata calda.

Verso le 16.30 il sole inizia a tramontare sulle piste a valle e le temperature si abbassano. Decidiamo di ritirarci a casa per goderci appieno la giornata successiva.

Secondo giorno a Paesana:  trekking nella neve dal rifugio in valle alla baita in quota

Il mattino dopo aver soggiornato nella splendida Casa del Ciavatin, in centro a Paesana, siamo ripartiti alla volta di Pian Munè, dove abbiamo trovato più affollamento del giorno precedente. La nostra scelta di sciare il sabato e ciaspolare la domenica si è quindi rivelata azzeccata.

Abbiamo deciso di precorrere un itinerario di circa 90 minuti che parte dal rifugio a valle e porta alla baita in quota attraversando boschi ricoperti di neve, la borgata abbandonata delle meire di Pian Croesio dove il tempo sembra essersi fermato e dove il silenzio assoluto è rotto solo da qualche sciatore fuoripista.

Vi consigliamo di portare acqua e snack perché il sentiero è interamente esposto al sole e la sete si farà sentire. A nostro parere il sentiero è davvero adatto a tutti perché il dislivello non è eccessivo (circa 300 metri) e non ci sono parti in cresta o strapiombi. Con bambini buoni camminatori e se la neve è battuta, come nel nostro caso, impiegherete circa 2 ore per raggiungere l’agognata polenta con salsiccia in quota. In alternativa potete prendere la seggiovia  per arrivare direttamente in cima ma vi perderete i panorami mozzafiato della valle che cambiano e diventano più interessanti man mano che si sale in vetta.

Descrivere questa passeggiata non è semplice, posso solo dirvi che eravamo tutti e tre davvero estasiati dal paesaggio che pian piano si dipanava davanti ai nostri occhi. Abbiamo fatto un solo stop alle meire, dove ancora oggi si svolge il presepe vivente e dove in estate le mucche pascolano ancora.

 

Ripreso il cammino, passati sotto la seggiovia abbiamo iniziato a scorgere in lontananza la nostra meta e il mondo ha ricominciato a popolarsi di sciatori e snowboarders, ma la valle è talmente ampia che la sensazione di libertà e spazio non ci ha mai abbandonati. Giunti alla baita in quota, ci siamo sistemati all’interno al caldo della stufa a legna sui tavoli condivisi con finestra sulle piste e abbiamo provato gli altri piatti del menu che non avevamo preso il giorno prima: tutto ottimo.

Per chi volesse fare solo una breve pausa, al piano terra, davanti ai giochi per i bambini sulla neve, si trovano tavoli all’aperto e uno snack bar con panini e bevande.

Rifocillati (servizio, rapido, puntuale e veloce) siamo ripartiti per gli ultimi metri del nostro itinerario: direzione il Fontanone, ovvero il punto più panoramico da cui scattare una fotografia al Monviso. Giungere al cospetto del Re di Pietra, così viene chiamato dai valligiani, è un’emozione unica che lascia senza parole.

Chissà se un giorno riusciremo a vedere Pian Munè da lassù…

  • Dove : Pian Muné / Paesana CN / Valle Po
  • Contatti : Tel: +39 328 6925406 / Mail: info@pianmune.it
  • Sito web

Dove dormire a Pian Munè

Dove dormire per una vacanza a Pian Munè:  noi abbiamo soggiornato alla Casa Vacanze del Ciavatin, una antica casa in pietra nel centro di Paesana, completamente ristrutturata dalla famiglia di Marta. Gli appartamenti sono tre (due con quattro posti letto e uno da tre) e a tutti si accede con codice dalla porta principale su strada. Il primo bilocale si trova al piano terra mentre gli altri due sono al primo piano e condividono un bellissimo salotto a vista con poltrone, tavolini, giochi per bambini e una credenza con alcuni libri per bookcrossing. Ma il vero pezzo forte della casa è il terrazzo vista Monviso sul quale rilassarsi a prendere il sole mentre i bambini saltano sul tappeto elastico messo a disposizione.

La casa del Ciavatin, come dice il nome stesso, è l’antica casa dei calzolai (ciavatin in piemontese) del paese che venne bombardata e si incendiò nel 1944 durante i raid aerei della II guerra mondiale. A testimonianza restano alcune travi ancora nere per il fuoco. All’interno degli appartamenti sono stati utilizzati materiali di recupero per ristrutturare la casa e rispettarne la storia, i letti a castello ad esempio sono realizzati con vecchie porte e travi. La cucina è invece moderna, con piastre a induzione, lavatrice e completamente accessoriata. Sul tavolo troverete un cavagnin (cestino, in piemontese) di benvenuto con acqua, mappe e depliant con le diverse attività da svolgere in zona.

Silenziosissima, calda (il riscaldamento è regolato da remoto), con letti comodissimi e in posizione centrale per raggiungere a piedi negozi e bar del paese. Wi fi gratuito.

  • Se vuoi prenotare: qui
  • Info e contatti: Casa vacanza dal Ciavatin – Località Lungo Po 12034 Paesana (CN) – Cel. +39.328.6925406

 

 

Elena Marcon
Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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1 COMMENTO

  1. Ciao! Noi non siamo molto amanti della neve… ma questo posto sembra comunque molto bello! Lo consigliereste per un we primaverile? O per le vacanze di Pasqua? Grazie mille!

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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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