Amiamo molto la Valle D’Aosta. Terra ancora selvaggia, in cui castelli e natura sono i padroni del paesaggio. Ma oltre alle esperienze wild la Valle D’Aosta è una terra da scoprire per i suoi borghi, come Moregeaux, o per il capoluogo di provincia, Aosta, città ricca di storia e monumenti. Ecco la nostra visita e la nostra guida su cosa vedere a Aosta con i bambini (ma anche senza).
In questo articolo su cosa vedere a Aosta con i bambini troverai
Pila, con un bellissimo snow park per i bambini più piccoli.
Cosa vedere a Aosta con i bambini
Aosta si trova al centro della Regione, perciò è facilmente raggiungibile. Per gli amanti dello sci come noi, poi, praticamente in città ci sono le piste di Pila, con un bellissimo snow park per i bambini più piccoli.
Ma soprattutto si può fare una passeggiata ( facile anche con il passeggino) nel centro storico alla scoperta della Aosta romana. Ecco il nostro itinerario.
Il nostro itinerario nella Aosta romana
Non tutti sanno (io l’ho coperto grazie a una ricerca di Enrico a scuola) che per l’importanza dei resti romani ancora visibili, Aosta viene definita la Roma delle Alpi. Una visita a Aosta è un viaggio nella storia romana.
Il nostro giro (con i tempi dei bambini) è durato circa tre ore. Ecco il nostro itinerario su cosa vedere a Aosta romana:
1) Partenza: Arco di Augusto
2) Porta pretoria
3) Teatro Romano
4) Criptoportico
Pila, con un bellissimo snow park per i bambini più piccoli.
La nascita di Aosta romana
Aosta fu fondata dopo una lunga e sanguinosa lotta tra Salassi ( popolazione di origine celtica che colonizzò l’area nel III secolo a.C) e i romani: Appia Claudio nel 143 a.c. fu sconfitto e perse 10milaa uomini , due anni dopo tornò all’attacco e finalmente vinse, ma i Salassi battuti, non furono domati e si ritirarono sui monti.
Nell’anno 100 i romani fondarono la città di Ivrea, con una campagna militare che si concluse nel 25 a.C con la fondazione di Aosta i romani costruirono il castrum ( con strade parallele). L’arco di Augusto indica il punto dove, secondo la storia, i romani entrarono per la prima volta in città. Proprio nella piazza c’è anche una piantina in rilievo per gli ipovedenti
Partiamo dall’Arco di Augusto
Il nostro tour parte proprio dal simbolo della città: l’ Arco di Augusto.
Il nuovo console, Aulo Terenzio Varone, quando entrò ad Aosta fece costruire l’arco di Augusto dedicato all’imperatore.
Se lo guardate da vicino l’arco ha capitelli corinzi e una cornice dorica, nicchie dove erano esposte delle statue e sul terrazzo (ora è stato creato un tetto con lose di Ardesia per proteggere l’arco dalle intemperie) c’era lo spazio per un giardino e statue equestri. Probabilmente c’erano anche delle metope (mattonelle) con scene di lotta tra Romani e Salassi ).
Spicca poi un crocifisso (è una copia dell’originale del 1449, che si trova ora nella cattedrale ) che fu ereto come voto dopo l0’ alluvione del Bouthier (all’affluente della Dorà)
Via Sant’Anselmo
Percorriamo quindi via Sant’Anselmo, fermandoci a fare una tappa al panificio Giorgi per assaggiare le tegole Valdostane (i bambini ne vanno pazzi, sono biscotti secchi a base di nocciole).
Lungo la strada sulla sionista, al civico 66, c’è una casa dove per anni la credenza popolare ha creduto che fosse nato Anselmo d’Aosta (1033 – 1109), che sarebbe diventato abate del monastero di Bec in Normandia e poi arcivescovo di Canterbury in Inghilterra.
Anselmo d’Aosta è famoso come teologo e filosofo; il suo nome è in particolare legato alla prova “ontologica” dell’esistenza di Dio. La strada rimane a lui dedicata, ma si è poi scoperto che Anselmo non visse mai in questa casa.
La porta Pretoria
Arriviamo alla porta Pretoria. Sulla destra c’è anche l’ufficio turistico dove potere ritirare una mappa molto semplice e utile del centro storico. Questo era l’ingresso ufficiale della città romana, infatti è una porta solenne, con mura doppie, un primo muraglione di tre arcate e un cortile d’armi di 12 metri e tramite il decumano maggiore è collegata alla Porta Decumana. Altra porta importante. Invece sono più semplici le porte a Nord e a Sud.
La porta Pretoria è quella meglio conservata a Aosta, tra i materiali con cui è costruita spiccano la puddinga, il travertino e il marmo. Ci sono due torri militari con un camminamento per i soldati (un tempo era coperto)
Da notare la Torre dei signori di Sant’Orso la famiglia che riscuoteva il pedaggio in epoca medievale.
Se guardate bene la base della porta è ricoperta di sacchetti di sabbia. A che servono? A mitigare le forti escursion termiche. Alzando lo sguardo verso l’alto si vede anche un solco nelle pietr, qui era “infilata”, la saracinesca, che veniva abbassata in caso di pericolo.
Il Teatro romano di Aosta
Aosta aveva sia un teatro che un anfiteatro interni alle mura. La terza tappa del nostro tour è proprio il teatro. La cosa che ci colpisce di più è che il teatro è circondato da mura, come se fosse messo in una scatola? Perché? Indubbiamente per migliorare l’acustica, ma anche visto il clima rigido di Aosta , le mura intorno a cavea e all’emiciclo del palco, proteggevano spettatori e attori da vento, freddo e intemperie.
Il teatro ha una facciata alta 23 metri e sul lato 9 campate (ora ne rimangono solo quelle centrali con il fusto lavorato a bugnato rustico).
Si vede anche muretto per l’isolamento acustico che era decorato rosso e giallo. Il teatro oggi monocromo, era coloratissimo. Quando fu costruito poteva ospitare 500 spettatori, ma grazie a successivi ampliamenti , si arrivò a una capienza di 3500 persone. Da notare una delle rarissime scene in mattoni. C’è anche lo spazio dove erano riposti dei grandi vasi di terracotta, metodo semplice e intuitivo per amplificare la voce, in assenza di microfoni.
Guardando la scena a sinistra c’è lo spazio dove c’era l’anfiteatro che poteva contenere fino a 20 mila spettatori e dove si svolgevano le corse bighe e le lotte tra gladiatori . Ma dell’anfiteatro, praticamente non è rimasto nulla. Guardando Aosta dal teatro di vede la Torre quadrata dei Casei ( una delle 12 torri della citta e due casette medievali, dove c’era l’antica zecca.
Dal teatro si vede anche la torre del Balivo, che ha ospitato le prigioni fino al 1984 e ora è la sede dell’istituto musicale . Qui è stata trovata anche la pietra di fondazione della città con l’incisione di una carriola, una vanga , un capricorno, un fallo,
- Dove. Via Porta Pretoria 1
- nfo. 0165231665
Usciamo dal teatro giriamo a sinistra troviamo la piazza principale della città di Aosta, piazza Chanoux , punto mediano del decumano massimo e ci dirigiamo verso il foro romano e il Criptoportico.
Il Foro romano
Dalla piazza ci dirigiamo verso la Cattedrale e arriviamo all’uscita uscita foro romano, costruito su due livell. In tutto era lungo 120 metri.
Il criptoportico
La parte più interessante del foro è quella sotterranea: il criptoportico forense di Aosta, una serie di gallerie sotterranee. Si tratta di una grande struttura seminterrata, costituita da due gallerie parallele, con volte a botte, sostenute da robusti pilastri
Il criptoportico ( che risale al i secolo a.C e inizio I secolo d. C) è uno dei monumenti sotterranei romani meglio conservati. La galleria a due navate del criptoportico forense è ben illuminata grazie ad alcune finestrelle che assicurano anche un ricambio d’aria.
Anche in questo caso ( come per il teatro), il Cripotportico era una soluzione per assicurare la socialità cittadina a dispetto del clima rigido.
Il porticato che sovrastava il criptoportico fungeva da scenografica cornice a due templi gemelli, che sorgevano su un unico podio centrale
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- Dove: piazza Giovanni XXIII
- Info: 3357981505
Il ponte romano
Fuori dal percorso, dalle stesse mura…olte l’arco di Augusto, in ia Ponte Romano, 12, c’è anche un bellisismo ponte romano. u eretto ai tempi della fondazione della città romana di Augusta Praetoria per consentire il passaggio da una sponda all’altra del torrente Buthier.
Piazza Chanoux
Finito il giro dell’Aosta romana, non potete visitare a Aosta e non passare da piazza Chanoux, da inserire assolutamente nella vostra lista di cosa vedere a Aosta. Tra l’altro è facilissima da raggiungere.
In origine il suo nome era piazza Carlo Alberto. L’area così come la vediamo oggi un tempo era ben diversa e lo spazio era interamente occupato da un grande monastero risalente al 1352. Fu Amedeo VI di Savoia a volere ad ogni costo l’edificazione del Monastero di San Francesco, che rimase in piedi fino alla prima metà del 1800, quando si decise la sua demolizione in favore della costruzione di un municipio. Da questo momento cominciò a prendere vita la piazza, che pian piano divenne il cuore cittadino e la sede di edifici storici importanti per l’interesse pubblico.
Piazza Carlo Alberto divenne piazza Emile Chanoux, in onore di un martire militante nella Resistenza in Valle d’Aosta. Il notaio e politico fu infatti torturato barbaramente dai nazifascisti per le sue idee e poi morì in carcere poco dopo.
All’interno del Caffè Nazionale ( se avete visto la serie tv su Rocco Schiavone riconoscerete ogni dettaglio), si può vedere ancora una parte dell’antico convento .
La cattedrale di Aosta
La cattedrale si appoggia al lato orientale del criptoportico . La facciata rtisale al 1520/30. Spiccano le statue di sant’Anselmo e Santa Joconde, i dipinti (circoncisione, natività e annunciazione) di scuola lombarda, le statue in terracotta degli apostoli che guadano Maria Assunta in cielo L’arco con gli angeli musicanti risale al 1600 e la struttura esterna ( grigia) al
1848.
All’interno della cattedrale spiccano un coro ligneo e 23 vetrate
D’estate si può visitare il camminamento sotto il tetto.
Chiesa paleocristiana di San Lorenzo
Torniamo in piazza costeggiando il lato della cattedrale e ci fermiamo per una visita veloce della chiesa paleocristiana di San Lorenzo, una chiesa a croce romana destinata alla sepoltura dei vescovi di Aosta fino all’VIII secolo (in alcune bacheche sono esposti anelli con sigillo, bottoncini, calici …. moltissimo materiale trovato qui è esposto nel museo archeologico) , infatti si vedono otto tombe (le più antiche ) dei vescovi Grato ( fine del V e l metà del IV secolo ) Giocondo , in anonimo, Agnello e Gallo ,
Grato è anche il santo patrono di Aosta e si festeggia il 7 settembre.
Accanto alla Chiesa di San Lorenzo c’è anche un parco giochi.
Chiesa di Sant’Orso e Chiostro della Colleggiata di Sant’Orso
Ultima tappa nella nsotra guida di cosa vedere a Asota è la chiesa di Sant’Orso (vissuto tra VI è VII secolo), vestito da prete con in mano un Vangelo e uccellino poggiato sulla spalla, perché secondo la tradizione amava molto gli animali.
Al costo di due euro non perdetevi la visita al Chiostro della collegiata di Sant’Orso, qui potete organizzare una vera e propria caccia al tesoro tra le 144 sculture, tra sacro e profano scolpite nei capitelli dell colonne: chiedete ai bambini di cercare: il Basilisco, l’arpia, gli uomini uccello e la favola della volpe e la cicogna.
Posti su pilastri o su colonnine semplici o binate, i capitelli costituiscono la parte artisticamente più importante del chiostro. Si sono conservati 37 degli originali 52 capitelli (altri 3, posti sul lato est, sono di fine Settecento, inseriti nel corso di una ristrutturazione del chiostro).
I capitelli sono come un libro, una sorta di “poema marmoreo”, in cui si mescolano scene dell’Antico Testamento, (Storie di Giacobbe, Profeti), scene evangeliche (storie della vita di Gesù, Apostoli), scene agiografiche riferite a Sant’Orso ed alla fondazione del cenobio, nonché soggetti moraleggianti di cultura pagana (favole di Esopo) e raffigurazioni decorative di carattere animali ( reali e fantastici) e piante.
- Dove: Via Sant’Orso
- Info: 3496429216
Il Tiglio Sant’Orso
All’uscita dal Chiostro fermatevi a salutare il vecchio Tiglio, ha circa 500 anni, il suo tronco è rugoso e rovinato come la pelle di un anziano, ma in primavera ancora fa una bellissima fioritura.
Il Mar
Nel vostro itinerario di cosa vedere a Aosta, se i bambini vanno già alle scuole elementari, potete inserire, il Museo archoelogico di Aosta. Quando siamo andati noi era chiuso, ma se volete vedere tutto insieme il glorioso passato romano di Aosta potete fare una visita al Mar, il Museo archeologico regionale. Il museo è interattivo e multimediale.
- MAR – Museo Archeologico Regionale
- Dove: Piazza Roncas, 12
- Info: tel. 00390165275902 – e-mail: beniculturali@regione.vda.it
Un unico biglietto per visitare tutti i musei di Aosta
Noi abbiamo pagato un biglietto di 10 euro per vedere tutti i monumenti di Aosta ed è valido 8 per un anno) anche per visitare il museo.
- 10 (intero)
- 8 (ridotto)
L‘ingresso prevede un biglietto cumulativo che permette un ingresso in ognuno dei seguenti siti: Teatro romano, Criptoportico forense, Chiesa Paleocristiana di San Lorenzo, Museo archeologico regionale e Area Megalitica di Aosta.
L’artigianato di Aosta
Volete portare a casa un ricordo di Aosta? Oltre alle tegole (biscotti a base di nocciole), potere scegliere un “Tatà”, cavallino a dondolo di legno con le ruote.
Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint Ours
Se volete acquistare i prodotti artigianali, imperdibile, la Fiera di Sant’Orso. In genere si tiene nel periodo di Natale.
La 1022/a edizione della Foire de Saint-Ours si terrà, ad Aosta, il 2 e il 3 aprile 2022.
- Info: Fiera di Sant’Orso
Le librerie di Aosta
Nella nostra passeggiata a Aosta abbiamo notato tante librerie. Ovviamente siamo entrati in tutte. La nostra preferita è la “Libreria à la Page-Livres et Cafè” in via Porta Praetoria 14. Troverete ad accogliervi due bravissime libraie (e sorelle) Carlotta e Clara. Nella libreria, divani, poltrone, lumi e angolini perfetti per perdersi nel mondo della lettura.
La Biblioteca regionale di Aosta per ragazzi e bambini
Tappa obbligata, la biblioteca Regionale di Aosta, nata 25 anni fa ( una delle prime in Italia) dedicata ai bambini e ai ragazzi minori di 14 anni.
La biblioteca dei ragazzi ha un’entrata autonoma ed è collegata internamente alla sezione adulti. È un’area colorata, luminosa, ricca di piante in idrocoltura e si intravede anche l’antico muro romano.
L’ora del racconto
Ogni giovedì alle ore 17.30, il teatrino della Sezione ragazzi accoglierà sulle sue gradinate una decina di partecipanti, tra bambini e adulti, interessati all’ascolto di una storia, nel rispetto delle misure anti-Covid. Ingresso gratuito. Consigliata la prenotazione al n. 0165 274822.
- Orario di apertura
- Dove: Via Torre del Lebbroso, 2, 11100 Aosta
Il Palaghiaccio ad Aosta
Se i bambini sanno pattinare, una bella idea è il Palaghiaccio di Aosta
- Indirizzo: Corso Lancieri di Aosta, 11100 Aosta AO
- Telefono: 0165 41566
- Verificare gli orari al sito
Il parco Saumont
Se no nsiete stanchi e cercate ancora cosa vedere a Aosta dopo il giro in centro città, potete portare i bambini a correre e giocare andate al parco Saumont lungo il torrente Buthier, ad una manciata di chilometri dal centro di Aosta .Potete arrivarci a piedi o in bicicletta ed è aperto tutto l’anno, compatibilmente con le condizioni climatiche.
Un’area di 16 mila metri quadrati con vari percorsi pedonali e ciclabili, un’area gioco per bambini. e tre laghetti artificiali.
Lo spazio dedicato ai giochi per i più piccoli è di circa 600 metri quadrati. Tra i giochi presenti, oltre ad altalene (di cui una a cestone), scivoli, un labirinto, un girello, giochi a molla, dondoli e giochi di equilibrio, spiccano tre particolari strutture di grande richiamo: una teleferica con una lunghezza di utilizzo netta di ben 30 metri, una struttura di arrampicata alta 8 metri (spaceball) a forma di doppia piramide e un gioco di rotazione a 4 posti (waltz) con contemporaneo movimento rotatorio e sussultorio.
Libri sulle tradizioni della Val d’Aosta per bambini
Dopo la nostra pausa alla Biblioteca dei ragazzi, siamo andati a caccia di libri sulle tardizioni valdostane, per bambini. Non ce ne sono molti. L’autrice principale è Tersilla Gatto Chanu , ma i suoi libri ( tranne che in biblioteca) sono introvabili.
Noi abbiamno comprato, perchè ci piace “portare a casa” un po’ dei nostri viaggi e continuare a vivere i luoghi visti attraverso i libri
- Leggende della Valle d’Aosta-Légendes de la Vallée d’Aoste (adatto ai bambini dai 5 anni, in italiano e Francese)
Ma esistono anche
- C’era una volta… in Valle d’Aosta. Raccolta di fiabe ispirate alle tradizioni valdostane di Franco Meneghini e Annie Caroline Roveyaz
- C’era una volta… sotto un cielo stellato. Raccolta di fiabe ispirate alla vita montana d’antan in Valle d’Aosta di Franco Meneghini, Rossella Scalise
- In Valle d’Aosta con Valentina di Angelo Petrosino ( per i bambini dai 5 anni)