Se cercate un’isola selvaggia, dalla natura incontaminata, dove poter vedere dei meravigliosi tramonti da scogliere a picco sul mare, attraversare dei tunnel di lava sotterranei e fare il bagno nell’oceano, state leggendo l’articolo giusto! Lanzarote è una meta ideale per le famiglie perché è economica e facilissima da visitare, oltre ad avere delle spiagge davvero strepitose. Ma cosa vedere a Lanzarote in una settimana? Ecco il nostro itinerario di 7 giorni sull’isola nera delle canarie, con un bambino di 7 anni, appassionato di vulcani.
Una settimana a Lanzarote è sufficiente per vedere tutte le attrazioni più belle dell’isole e godersi anche qualche giorno in spiaggia. Noi abbiamo cercato di coniugare entrambe le cose, lasciando la spiaggia sempre al pomeriggio, per rilassarci al mare.
L’isola è piuttosto piccola e si gira facilmente da nord a sud in un’ora e 40 massimo di auto, per cui potete davvero spostarvi in un lungo e in largo in maniera agevole con i bambini. Se poi decidete, come abbiamo fatto noi, di alloggiare a Costa Teguise, al centro dell’isola, sarete a metà strada da tutte le spiagge e tutti i luoghi di interesse.
Ma vediamo come abbiamo organizzato il nostro itinerario di 7 giorni a Lanzarote.
Altre gite da prenotare a Lanzarote con i bambini
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 1
1.1 Jardin de Cactus
Il nostro primo giorno a Lanzarote lo dedichiamo alla visita di una delle opere di César Manrique, l’artista lanzaroteño che ha lasciato la sua impronta qui sull’isola, tanto che la gran parte delle cose che visiterete è stata realizzata da lui.
Amanti e non delle piante grasse, non potete restare indifferenti alla bellezza di questo meraviglioso giardino di cactus, con ben 4500 piante e 1400 specie di cactus provenienti da tutto il mondo. Il giardino si trova a Guatiza , a nord di Lanzarote, e si gira in un’ora circa. Se andate nelle ore centrali della giornata, portate un cappellino perché il sole che si riflette sulle rocce di lava nera picchia forte.
Piccolo consiglio: il bar del giardino è carino e panoramico, ma i prezzi sono elevati rispetto alla media e le porzioni davvero piccole, perciò, se potete, evitate di pranzare qui.
1.2 Fundación César Manrique
Come molte delle sue opere, anche la Fundación César Manrique si trova nel bel mezzo di una colata lavica. L’edificio bianco che spicca sulla lava nera, un tempo fu la casa dell’artista, il quale aveva progettato alcune delle stanze della sua dimora in delle bolle vulcaniche.
Troverete dei salottini e delle aree relax incastonate nella roccia lavica, che in alcuni punti è stata dipinta di un bianco che quasi acceca la vista, per il forte contrasto col nero della lava. La visita dura circa un’ora.
Sulla strada che conduce alla fondazione, non potrete non fare caso all’enorme Juguete de Viento alla rotonda, prima di svoltare nel parcheggio.
I Juguetes de viento sono enormi strutture che troverete in diverse parti dell’isola, in particolare al centro delle rotonde stradali, progettate da Manrique in varie forme : sfere, triangoli, piramidi che si muovono grazie al vento…che a Lanzarote di certo non manca. Se andate a visitare la fondazione ne troverete ben 3, di cui uno super colorato.
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Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 2
2.1 Haría e il mercato artigianale
Se vi piacciono i mercati locali ma non amate quelli affollati e turistici, questo piccolo mercatino artigianale e ortofrutticolo fa al caso vostro.
Arrivati al piccolo paesino di Haría, parcheggiate l’auto sulle strisce bianche in Calle El Palmeral (il parcheggio a lanzarote è gratis quasi ovunque) e incamminatevi a piedi. Arrivate a Plaza de la Constitución, la riconoscete dagli edifici bianchi e una bouganville fuxia che non potrete non fotografare. Qui svoltate l’angolo a sinistra e poi subito a destra, dove troverete un viale con tanti piccoli stand che vendono dal cibo agli oggetti artigianali. Un mercato tanto piccolo quanto autentico e per niente turistico. Haría è conosciuto anche come “la valle delle mille palme”. Arrivando dalla strada LZ10, infatti, vedrete una distesa di palme verdi che spiccano sul paesaggio nero dell’isola.
2.2 Cuevas de los verdes
La nostra mattinata prosegue verso la costa nord est, in direzione Cueva de los Verdes, una grotta nella quale scendere e percorrere un tunnel di lava vulcanica lungo 1 chilometro e mezzo.
Si tratta di un tunnel formato dall’eruzione del Vulcano della Corona, lungo 6 km dal cratere fino all’oceano, ma solo una parte è percorribile. Arrivati al parcheggio della Cueva, vi troverete di fronte ad uno scenario arido, e vi chiederete dove siete finiti. Non temete, ciò che dovete visitare non è intorno a voi, ma sotto di voi! La visita dura circa 45 minuti, ci si infila in piccoli cunicoli stretti e a volte anche bassi, ma nulla di così claustrofobico.
La visita termina con una sorpresa che non viene svelato da nessun viaggiatore, e non sarò certo io a infrangere la tradizione!
2.3 Jameos del Agua
Tappa obbligatoria dopo la Cueva de los Verdes, sono I Jameos del Agua che sono collegati tramite lo stesso tunnel vulcanico.
Si trovano infatti a meno di un chilometro e anche qui sarete trasportati in una serie di grotte, ma questa volta niente cunicoli stretti!
I Jameos del Agua sono un complesso di grotte naturali all’interno di antiche colate di lava che sono state trasformate in un auditorium, un lago artificiale e dei bar/ristoranti che si fondono in maniera del tutto naturale con la roccia.
Si attraversano vari jameos, ovvero dei buchi formatisi dopo la caduta di un tetto di lava dalla superficie. In uno di questi jameos c’è un lago di acqua salata dove vive un piccolo granchietto albino, specie unica al mondo.
Fuori dai Jameos, guardate in direzione oceano e prendete la stradina che porta alla scogliera. Sedetevi su una delle tante rocce vulcaniche e ascoltate il rumore del vento e delle onde che si infrangono sulla costa.
2.4 Punta Mujeres
Restiamo a nord nel comune di Haría, spostandoci di poco in un piccolo e tranquillo villaggio costiero, Punta Mujeres. Se non lo sapete, a Lanzarote ci sono moltissime piscine naturali, piccole conche dove l’acqua dell’oceano si insinua e rimane protetta dietro le insenature, mantenendo anche una temperatura leggermente più gradevole del mare aperto. A Punta Mujeres ci sono ben 2 km di costa con piscine naturali. Una piattaforma creata dall’uomo con delle scale che scendono direttamente nel mare sono l’unico intervento umano , ma tutto il resto è davvero solo merito della natura.
Noi siamo arrivati di pomeriggio, il cielo nuvoloso ci ha un pò privato dei colori turchesi di queste acque e comunque la temperatura per noi era troppo bassa per farci un bagno. Cosi, ci siamo semplicemente stesi sui sassi a riposarci, mentre Manuel si divertiva a lanciare i sassi nella piscina naturale. Se volete consumare un pasto genuino e non avete grosse pretese sul servizio, andate al Bar La Piscina: un locale tanto piccolo quanto confusionario, ma qui potrete gustare piatti locali e bere un birra fresca per pochi euro.
A Punta Mujeres non dovete assolutamente perdervi un luogo piuttosto insolito, ma che non potete fare a meno di notare: Casa Carmelina.
Si tratta di un’abitazione privata che il proprietario ha decorato in maniera molto pittoresca…piante grasse e vasi colorati, una barca in legno usata come fioreria, decorazioni in terracotta appese alle pareti, zucche dipinte a mano.
Potreste perderci anche un’ora a guardare tutte queste piccole meraviglie che decorano questa singolare casetta con vista oceano. Fermatevi ad osservarla da fuori, noi abbiamo visto un vecchietto che si affacciava dalla finestra, ma credo che ormai sia abituato alla curiosità dei passanti, visto che la sua cosa si fa decisamente notare!
2.5 Puerto del Carmen
Dopo un secondo giorno cosi intenso, siamo tornati al nostro appartamento per riposarci un pó e per il tardo pomeriggio abbiamo deciso di raggiungere Puerto del Carmen , a sud dell’isola, perché avevo promesso a Manuel di portarlo al minigolf Jurassic Kingdom. Ebbene, anche se amiamo stare lontano da calca e confusione ed evitiamo le cose più turistiche, come potevo non portare un bambino amante dei dinosauri a fare una partita a minigolf a tema giurassico??
Ed eccoci a Puerto del Carmen, località tipicamente turistica dove si concentrano gran parte dei residence, alberghi, locali, centri commerciali dell’isola. Siamo andati al Biosfera Plaza Shopping Centre, un centro commerciale con una terrazza, ed è proprio qui che c’è un piccolo ma carino minigolf “Jurassic Kingdom”: una partita costa 7,50€, le buche sono 10 e i dinosauri ringhiano, si muovono, c’è anche un vulcano che sbuffa fumo…insomma per Manuel il paradiso! Accanto al minigolf c’è un locale a tema jungle, Lost World Restaurant, molto carino per i bambini, dove mangiare un panino tra gorilla in gabbia e pterodattili appesi al soffitto.
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 3
3.1 Teguise, la vecchia capitale
Abbiamo volutamente atteso la domenica per visitare la vecchia capitale, Teguise, perché proprio di domenica si svolge il tradizionale mercato artigianale di questa bellissima cittadina dal centro storico di impronta coloniale.
Una volta arrivati a Teguise, dovrete parcheggiare l’auto in uno dei tanti parcheggi lungo la strada, prima dell’ingresso alla città, che per l’occasione diventa zona pedonale. Se siete fortunati, parcheggiate nelle strisce bianche, come sempre gratis. In alternativa ci sono tanti parcheggi ad una cifra davvero irrisoria (2€ tutto il giorno).
Se venite in qualsiasi altro giorno della settimana probabilmente vi sembrerà una citta fantasma.
La domenica si anima di bancarelle che vendono ogni genere di chincaglieria e di artigianato locale. E’ molto turistico, quindi affollato. Si alternano bancarelle che vendono bracciali e collane fatte di piccole palline di pietra lavica e altri oggetti handmade a tante bancarelle che vendono invece cineseria.
Tuttavia, se venite a Lanzarote, è una meta che non potete perdere, anche perché il giro dura davvero poco e se non siete interessati al mercato, potete sempre girare per le stradine, come abbiamo fatto noi, in cerca di piccoli scorci da fotografare ,come le tipiche casette bianche con le porte verdi, o in cerca di parchi giochi in cui fermarsi a riposare. Ce n’è uno bello proprio vicino alle bancarelle.
Una delle cose che assolutamente non dovete perdervi a Teguise è la Casa Museo Maramao.
Non è un vero e proprio museo, o forse lo è stato ma ora è anche chiuso al pubblico.
Si tratta della casa di un artista locale che ha raccolto per anni e messo in esposizione nel suo giardino ogni genere di oggetto.
Vecchie bambole e giocattoli appartenuti a chissà chi, oggetti di uso comune come un vecchio stereo, una vecchia tv, addirittura dei manichini malconci. E poi tante statue di gesso bianco latte, dalle strane sembianze.
Merita un passaggio, anche perché è completamente gratuito.
3.2 LagOmar Museum
A 4 km da Teguise, ci aspetta una delle case più belle che abbiamo mai visto, che oggi è diventato un museo. Come suggerisce il nome, fu la casa di Omar Sharif, o meglio così viene sponsorizzata ai turisti forse perché le rende più interessante. La verità è che la casa fu sua solo per poche ore.
La leggenda racconta che l’attore Omar Sharif, mentre stava girando il film “L’isola misteriosa e il capitano Nemo”, rimase cosi affascinato da questa casa costruita in mezzo ad una montagna di lava che decise di comprarla, salvo perderla poche ore dopo ad una partita di bridge. E secondo voi chi concepì questa casa?? César Manrique ovviamente!
Vi sembrerà di vivere davvero su un set cinematografico, ma soprattutto vi sembrerà di essere all’interno di un labirinto.
Camere comunicanti, corridoi nascosti che dovrete attraversare saltellando su delle pedane di legno in mezzo all’acqua (indovinate quante volte Manuel ha fatto su e giù per questo corridoio??), scalinate esterne che sembrano essere state scolpite direttamente nella roccia e infine una veduta panoramica pazzesca.
Se state pensando “cosa ci porto a fare i bambini in questo museo”, sappiate che Manuel non voleva andare via! Lui avrebbe rifatto tutti i tunnel, i corridoi e le stanze all’infinito, come in una sorta di labirinto magico per vedere dove spuntava. Vi assicuro che si è divertito anche solo con questo!
Inoltre il biglietto d’ingresso è talmente economico (6€ adulti – 2€ bambini) che vale davvero la pena trascorrere qui qualche ora.
3.3 Caleta de Famara
Decidiamo di trascorrere il resto del pomeriggio in spiaggia. Cosi andiamo in direzione nord est per raggiungere la selvaggia spiaggia di Caleta de Famara.
Il cielo era molto nuvoloso ma il paesaggio che ci siamo trovati di fronte ci ha davvero stupito. La scogliera di Famara alle spalle, l’oceano di fronte e una lunga spiaggia di sabbia dorata dove io e Manuel abbiamo corso a perdifiato, bagnandoci i piedi nell’acqua gelida. Famara è un piccolo villaggio dove la vita scorre lenta. Qui incontrerete giovani surfisti e tanti camper e minivan che si appostano sulla lunga distesa di dune che si affaccia sulla spiaggia. Fermatevi per uno spuntino e una birra fresca a Centro socio cultural, dove per pochi euro potete gustare delle ottime tapas mentre i bambini giocano al parco giochi alle spalle del bar.
3.4 Stratified City
Sulla strada di ritorno, abbiamo fatto una piccola deviazione e ci siamo ritrovati improvvisamente in un paesaggio quasi lunare.
No…non sono i camini delle fate della Cappadocia… Questo posto, quasi sconosciuto alla maggior parte dei turisti, si chiama Stratified City, o anche Antigua Rofera. Si tratta di antiche formazioni rocciose vulcaniche a forma di cono che spuntano dalla terra. La loro particolare forma ondulata è il risultato del continuo sferzare del vento sulle pareti, che a lungo andare, le ha modellate fino a dargli queste forme sinuose.
Impostate Stratified City sul navigatore e, arrivati al punto indicato, parcheggiate, non potrete non notarla. Attenzione, andateci con le scarpe chiuse, no ciabatte o infradito, perché a terra ci sono minuscole (e dolorosissime) pietruzze di lava che vi daranno fastidio se avete i piedi scoperti (poveri i miei piedi!)
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 4
4.1 Parco Nazionale Timanfaya
Abbiamo deciso di dedicare un intera giornata ai vulcani, perciò partiamo presto al mattino per andare a visitare il Parco Nazionale Timanfaya. Se sulla terra esiste un posto che somiglia a Marte, vi assicuro che è questo.
Conosciuto anche come Las Montañas de Fuego (qui i vulcani vengono chiamati Montañas, cioè montagne), questo grande parco nazionale può essere visitato unicamente a bordo di un autobus, perché è vietato calpestare tutta l’area all’interno del parco. Qui si concentra la maggior parte dei vulcani di Lanzarote e il Timanfaya è l’unico vulcano attivo di tutta l’isola.
Si lascia l’auto al parcheggio e si sale a bordo di un autobus che, tra curve a gomito e acrobazie sul filo dello strapiombo dei crateri, vi condurrà in un giro adrenalinico di circa 45 minuti.
La visita termina con dei simpatici esperimenti geotermici con tanto di geyser esplosivi nei pressi del ristorante El Diablo, dove potrete anche mangiare del pollo cotto sul calore del vulcano.
Consiglio: se non volete attendere una lunga fila di turisti (eh si…il giro in autobus è la cosa più turistica che farete a Lanzarote, ma vale la pena anche perchè è l’unico modo per attraversare il parco), recatevi al Parco Nazionale Timanfaya molto presto, alle 09:00. Dopo aver terminato visita ed esperimenti, al ritorno fermatevi al Centro de Visitantes e Interpretación de Timanfaya, dove potrete approfondire la conoscenza delle eruzioni del Timanfaya e dei vulcani delle altre isole canarie in generale. Il centro è a ingresso gratuito ed è molto interessante per i piccoli appassionati di vulcanologia.
4.2 Trekking alla Caldera Colorada e Bomba Volcánica
Avevamo deciso di voler fare almeno un trekking a Lanzarote su un vulcano e abbiamo deciso di dirigerci a pochi chilometri dal Timanfaya verso la Caldera Colorada.
E’ un sentiero facilissimo da fare con i bambini, perché è pianeggiante e ad anello, lungo circa 3 km. In 45 minuti si completa se fate solo il sentiero ad anello, se invece volete salire anche sul cratere,, calcolate un’ora. E’ anche facile arrivarci, si parcheggia in uno spiazzale e si parte per il sentiero ben tracciato e segnalato, con tanti pannelli esplicativi lungo il percorso.
La Caldera Colorada deve il suo nome al colore rossiccio dei suoi pendii. Poco dopo la prima metà del sentiero, non potrete non notarla sulla destra, su una valle di lapilli e sassolini, un gigantesco masso: è la Bomba Volcánica, lanciata in aria durante l’eruzione del 1730-1736.
Se non siete troppo stanchi, e avete voglia di addentravi questa volta nella bocca di un vulcano, poco distante dalla Caldera Colorada c’è il Volcán El Cuervo. Anche questo è un sentiero molto facile ma anziché girare intorno al vulcano, ci entrerete dentro.
4.2 Playa Papagayo
Noi abbiamo preferito riposarci e per farlo siamo andati verso sud…direzione Playa Papagayo, una delle spiagge più belle e fotografate di Lanzarote.
Arrivarsi potrà sembrarvi impresa ardua perché dovrete attraversare 5 Km di strada sterrata in mezzo al nulla. ma non scoraggiatevi. Basta andare piano e la strada è un rettilineo fino al parcheggio. Playa Papagayo si trova all’interno di un’area protetta e per accedervi dovrete pagare un pedaggio di 3€ a macchina ad una casupola in legno poco prima dell’inizio della strada sterrata. Attenzione, si paga solo con carta di credito, no contanti.
Arrivati all’ampio parcheggio, avrete di fronte a voi una bellissima spiaggia a forma di mezza luna, dai colori turchesi cangianti. Una breve scalinata vi condurrà sulla spiaggia libera. A giugno non l’abbiamo trovata particolarmente affollata, ma se venite in alta stagione lo sarà di sicuro, visto che è la più famosa dell’isola. Sulla spiaggia non ci sono servizi, a parte un piccolo bar ristorante arroccato prima di scendere i gradini, sulla destra. Prezzi non economici ma siete pur sempre sulla spiaggia più fotografata di Lanzarote
Noi ci siamo armati di ombrellone, empanadas e birra comprata al supermarket e abbiamo trascorso qui il resto del pomeriggio.
Se vi va di avventurarvi sulla scogliera che domina la spiaggia, prendete il sentiero a sinistra prima dei gradini e godrete di un panorama bellissimo.
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 5
5.1 Mirador del Rio
Giornata dedicata al nord dell’isola, per il nostro 5 giorno decidiamo di sfruttare l’ultimo biglietto del nostro abbonamento dei 6 centri e ci dirigiamo verso uno dei luoghi più panoramici e suggestivi di Lanzarote, il Mirador del Rio.
Un’altra delle strabilianti creazioni di César Manrique, il Mirador del Rio è un belvedere da cui poter vedere uno dei panorami più belli di Lanzarote. Situato sul promontorio di Famara, il Mirador è stato concepito come un occhio con cui guardare verso il mare.
Si entra in una caffetteria (dall’esterno l’unica cosa che vedrete è una vetrata, tutto il resto è perfettamente integrato nella roccia) e si sbuca su una terrazza a picco sulla scogliera. 457 metri di altezza vi separano dalla terra e se soffrite di vertigini, tenetevi ben saldi al corrimano perché la vista quassù è da capogiro! Di fronte ai nostri occhi si staglia La Graciosa, il piccolo isolotto semi deserto facilmente raggiungibile da Lanzarote.
Piccolo suggerimento: il Mirador del Rio chiude alle 17:00 per cui non è possibile ammirare il tramonto da qui ma se volete godere di questa stessa vista, e anche gratis, allora recatevi al tramonto al vicinissimo Mirador de Nahum. Offre la stessa vista del Mirador del Rio ma gratis. Noi avevamo il biglietto d’ingresso incluso nell’abbonamento dei 6 centri, per cui ci sembrava un peccato non usarlo.
5.2 Lanzaloe Park
Nel nostro viaggio verso l’estremo nord dell’isola, incontriamo sulla strada un curioso cartello e non ci lasciamo sfuggire l’occasione di capire di cosa si tratta. Arriviamo così a Lanzaloe Park, poco prima del piccolo borgo marinaro di Orzola.
Scopriamo cosi che Lanzarote non è solo terra di vulcani, palme e cactus, ma è anche una delle più grandi produttrici di aloe vera, con tantissime piantagioni sparse sull’isola. Le temperature calde, il terreno fertile e ricco di minerali e i venti alisei favoriscono la crescita di questa pianta miracolosa. Lanzaloe park è una delle tante piantagioni dell’isola, però questa è visitabile ed è gratis!
All’ingresso vi danno una mappa del parco e potete leggere sui cartelli tantissime curiosità sulla coltivazione dell’aloe e i suoi usi, sia cosmetici che alimentari. Nel parco c’è anche uno shop dove abbiamo incontrato una ragazza italiana che vive qui ormai da anni e che gestisce il negozio. Non ho potuto fare a meno di comprare un gel puro di aloe vera di ottima qualità, prodotto con le loro piante e una crema al vino (eh si….a Lanzarote si produce un vino molto buono!). Potete anche comprare on line.
5.3 Órzola, il villaggio di pescatori
Ad Órzola abbiamo fatto una breve pausa pranzo e sosta al parco giochi, prima di andare in spiaggia. Órzola è un piccolo villaggio di pescatori a nord, ed è la porta di accesso per l’isola selvaggia e semideserta La Graciosa. Da qui infatti partono i traghetti per questa bellissima e semi deserta isola che si trova proprio di fronte Lanzarote.
Se avete un giorno intero da dedicare a questa isola, approfittatene. Noi l’abbiamo messa in lista per il nostro prossimo viaggio a Lanzarote.
Il traghetto parte dal piccolo porticciolo e impiega circa 30 minuti e ci sono diverse corse durante il giorno che partono ogni mezz’ora con diverse compagnie.
A Órzola, potete fermarmi per una sosta come abbiamo fatto noi. Siamo andati a mangiare ad un piccolo ristorantino, El Mirador del Roque, dall’ambiente informale e con una bella vista sull’oceano e Manuel ovviamente ha fatto la sua tappa nel parco giochi del paesino.
5.4 Playa del Caletón blanco
Dopo pranzo, ci siamo diretti verso Playa del Caletón blanco, una delle poche con la sabbia bianca e soffice e un mare che sembra simile ad una piscina. E’ una spiaggia particolarmente adatta alle famiglie con bambini perché si trova in una baia leggermente più riparata dal vento e quando c’è la bassa marea è possibile stare a riva nelle piccole pozze d’acqua turchese che si creano.
Il contrasto tra il bianco della sabbia e il nero delle rocce laviche a mare la rende una delle più belle spiagge di Lanzarote. Qui non ci sono servizi, quindi portate acqua e cibo.
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 6
L’itinerario del nostro 6 giorno è fatto di una serie di tappe che è possibile visitare in sequenza perché uno dietro l’altro.
6.1 La Géria
Ci dirigiamo verso la zona sud ovest dell’isola. Per farlo, dobbiamo attraversare la Valle de La Géria, dove vengono coltivati degli “improbabili” vitigni.
Siamo infatti nella valle della Malvasia Vulcanica, un vitigno endemico di Lanzarote che viene coltivato con una tecnica unica al mondo.
Ogni vite viene messa in una conca di circa 3 metri di profondità, protetta da semicerchi di roccia. I vigneti vengono piantati direttamente nel terreno e coperti dalla pietra lavica che, insieme al terriccio ricco di minerali, dona un profumo e un sapore unico ai vini.
La particolarità di questa valle la si può notare proprio attraversandola in auto: noterete distese e distese di pietra lavica con questi piccoli gioielli verdi che sbucano da questi semicerchi di pietre. Un impatto visivo pazzesco! E’ possibile visitare alcune delle bodegas locali dove oltre a coltivare l’uva, viene anche imbottigliato il nettare. E’ possibile fare una visita guidata all’interno dei vigneti con una degustazione di vini e tapas.
Noi ci siamo limitati ad entrare nella Bodega La Géria, non abbiamo fatto la degustazione perché erano appena le 9:00 del mattino e non eravamo pronti per bere vino a quell’ora!
6.2 Salinas de Janubio
Secondo pit stop di questa giornata, una breve sosta alle Salinas de Janubio.
Viste dall’alto, hanno un fascino particolare perchè sembrano tanti specchi d’acqua colorati. Sorgono all’interno di una laguna vulcanica, formatasi durante le eruzioni del 1730-1736, che favorì la creazione di un “lago” d’acqua salata. Nel 1895 si inizia ad utilizzare questo lago di acqua salata per la produzione e l’approvvigionamento del sale sull’isola, che all’epoca serviva soprattutto per la “salmuera” la salatura di conservazione del pesce sui pescherecci, dal momento in cui veniva pescato fino all’arrivo in porto. Oggi, oltre ad essere ancora produttive, le Salinas de Janubio sono talmente importanti dal punto di vista paesaggistico e architettonico che sono diventate Sito di interesse scientifico e Area di protezione speciale per gli uccelli per la presenza di moltissime specie di uccelli che vengono qui a nidificare e si cibano dei piccoli microrganismi presenti nelle vasche.
Piccola curiosità: il colore rosato di alcune vasche di sale è dato dalla presenza di una piccola alga, la dunaliella salina, e un piccolo crostaceo, l’artemia salina, un essere vivente piccolo ma molto longevo. Può sopravvivere, infatti, fino a 10.000 anni, in acque dalle temperature estreme (calde o fredde) o in acque con un’alta concentrazione di sale, come appunto le saline.
Le Salinas de Janubio possono essere visitate anche con una guida, la visita dura circa due ore (12€ adulti, 6€ i bambini dal lun a ven)
6.3 Los Hervideros
Saltiamo in macchina e andiamo verso Los Hervideros, a pochi km dalle saline. Se cercate un posto dove la natura si mostra con tutta la sua grandiosità, allora siete nel posto giusto.
Una scogliera a picco sul mare creatasi dalla lava che, fuoriuscita dall’eruzione del vicino Timanfaya, è arrivata sino all’oceano, visto a fondersi con esso.
Uno spettacolo che lascia senza fiato e che ti fa sussultare ogni volta che le onde si infrangono rumorose contro le cave e si insinuano nelle grotte. E sembra quasi che l’acqua ribolla, infatti “hervir” in spagnolo significa ribollire. Attraverso delle scale ricavate nella roccia, abbiamo potuto letteralmente attraversare la scogliera e affacciarci dentro le grotte.
Affacciatevi da uno dei balconi di pietra a picco sull’oceano e fermatevi ad ascoltare il rumore del mare. Vi assicuro che vivrete un’esperienza davvero emozionante.
6.4 Charcos de los Clicos – Lago Verde
Subito dopo Los Hervideros, tappa obbligata El Charco de los Clicos noto come il Lago Verde. I colori, anche se a distanza di pochi km chilometri, cambiano passando dal nero della lava al rossiccio di questa insenatura in cui si nasconde un vero e proprio tesoro naturalistico.
Impostate il navigatore inserendo il Parking Mirador del Charco de los clicos , parcheggiate l’auto e incamminatevi sul breve sentiero che porta al lago.
Già il solo panorama che si vede lungo il sentiero è da mozzare il fiato. Una spiaggia nera, Playa el Golfo, le rocce rosse e il mare blu…creano uno scenario da cartolina.
Proseguiamo fino ad arrivare al punto panoramico che si affaccia sul lago. Non è possibile bagnarsi nel lago, e nemmeno scendere sulla spiaggetta. Possiamo solo ammirarlo dall’alto, nel suo colore verde smeraldo. Il lago è verde perché al suo interno vive un’alga che vive nelle sue acque, la ruppia maritima. Ma attenzione, potreste non trovarlo sempre cosi verde. Perché? Perché il suo colore muta anche in base alla luce del sole, al cielo nuvoloso, per cui non stupitevi se al posto di questo verde brillante , troverete un lago grigio scuro o addirittura nero.
Perciò ecco qualche consiglio per aumentare le probabilità di vederlo cosi verde: scegliete di andare al Charco de los Clicos in una bella giornata limpida, fatelo nelle ore centrali della giornata, quando il sole è alto. Al tramonto, il lago offre uno spettacolo molto suggestivo comunque, anche se è più probabile che il colore dell’acqua sia scuro.
6.5 El Golfo
Proprio accanto al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto, c’è il piccolo paesino El Golfo. Se c’è una cosa che ho amato dei piccoli villaggi marinari sulle coste nord di Lanzarote sono il loro silenzio, interrotto solo dallo scrosciare dell’oceano sugli scogli.
El Golfo vi catturerà il cuore, soprattutto se ci venite al tramonto. Quando siamo arrivati qui, abbiamo avuto l’impressione di essere in un paesino disabitato (complice giugno e la scarsa affluenza turistica). Le casette bianche si trovano direttamente sulla spiaggia, sono piccolissime casupole in cui è possibile anche dormire.
Il paesino si attraversa a piedi, in pochi minuti e alla fine, immancabile come in ogni città o borgo di Lanzarote che abbiamo visitato…un parco giochi, per la gioia di Manuel, che ormai ha come unico obiettivo, al suo rientro, quello di creare una mappa dei parchi giochi a Lanzarote. Qui non avete nulla da visitare, dovete solo passeggiare e fermarvi sulla spiaggia di sassi Playa el Paso, proprio di fronte al parchetto giochi, e poi andare a mangiare al ristorantino Costa Azul affacciato sull’oceano , dove mangerete dell’ottimo pescato del giorno.
Cosa vedere a Lanzarote: Giorno 7
Ultimo giorno sull’isola, approfittiamo della bellissima giornata di sole più tiepida delle altre e decidiamo di trascorrerla in spiaggia. Ma prima avevamo un ultimo obiettivo da raggiungere: camminare in un canyon!
7.1 Las Grietas
Un luogo quasi impossibile da trovare se non sapete che si trova proprio lì. Eh si…perché dalla strada è praticamente impossibile vedere ciò che invece abbiamo visto noi solo “infilandoci dentro”. Las Grietas sono ancora poco conosciute ma ormai, con i reel sui luoghi insoliti da vedere qua e là che impazzano sui social, anche il loro mistero è stato svelato.
Impostate sul navigatore Las Grietas , vi farà fermare sul ciglio della statale LZ35, in un piccolo spiazzale (se vedete altre auto parcheggiate, siete nel posto giusto).
Attraversate la strada e salite fino ad arrivare ad una parete che sembra piatta. Ci sono diversi ingressi, imboccatene uno (noi li abbiamo provati tutti, Manuel non voleva più uscirne!) e vi troverete catapultati in un vero e proprio canyon scavato dal vento. Una sorta di labirinto da cui uscire, arrampicarsi, riscendere, con livelli di pendenza a volte davvero difficili, soprattutto perché a terra è tutta sabbia mista a pietre in cui i vostri piedi affonderanno, rendendovi la camminata un pò faticosa.
Potete anche scegliere di non arrampicarvi e arrivare fino alla fine del canyon e tornare indietro. Ma poi, che sfizio c’è?
7.2 Playa del Jablillo
Dopo una mattina cosi avventurosa e visto che siamo giunti al nostro ultimo giorno di viaggio a Lanzarote, decidiamo di rilassarci in spiaggia. Perciò andiamo a Playa del Jablillo, a Costa Teguise.
A differenza della altre spiagge che abbiamo visto durante il nostro viaggio, questa è sia libera che attrezzata (lettino 4€, ombrellone e due lettini 12€!) e ci sono anche i servici igienici. Alle spalle, trovate tutti gli altri servizi, come bar, supermarket, ristoranti.
Consigli per un soggiorno più lungo
Se soggiornate sull’isola nera più di 7 giorni, non potete non fare una gita di un giorno a La Graciosa, un isolotto semideserto facilmente raggiungibile con un traghetto che potete prenotare anche dall’Italia. Vi basterà una giornata per perdervi tra le sue spiagge selvagge e incontaminate.
Anche Fuerteventura è facilmente raggiungibile da Lanzarote e con un’escursione in giornata potrete vedere un’altra delle più incontaminate isole delle Canarie.