Sei mai entrato in una casa vichinga? Hai mai navigato su una nave guidata da un guerriero? Nel nostro giro alle Lofoten abbiamo fatto tappa a Bøstad dove c’è il Lofotr Viking Museum. Un vero viaggio nel tempo. È un museo creato su un sito archeologico, quindi ricco di reperti, ma anche interattivo e coinvolgente. Puoi mangiare un pasto vichingo o fare giochi vichinghi. Ti dico solo che ci siamo rimasti mezza giornata. E siamo andati via a malincuore.
Bøstad e i ritrovamenti archeologici vichinghi
A Bøstad c’è uno dei 15 insediamenti dell´età del ferro nel Nord della Norvegia. Le ricerche archeologiche degli anni 1983-1986 hanno riportato alla luce un´abitazione lunga 83 metri ,la più grande fin’ora conosciuta risalente al periodo dei Vichinghi, oltre a un tesoretto di reperti.
Quest´insediamento fu fondato nel 500 d.C. circa e abbandonato intorno al 950.
La visita al Lofotr, il museo vichingo alle Lofoten
La visita inizia da una grande sala con dei video e una seconda sala con i reperti archeologici, spade, gioielli, oggetti di uso quotidiano. Ogni postazione ha una spiegazione veloce e chiara (adatta anche ai bambini) anche in italiano. Puoi ascoltare l’audio o con le cuffie o direttamente con il tuo smartphone. La sala buia, le luci che riflettono antiche iscrizioni vichinghe… è la porta verso il passato.
Dopo le prime due sale siamo entrati nella sala cinema, dove ogni 20 minuti (alle 10, 10.20, 10.40….)trasmettono un film. È in inglese, ma molto intuitivo. Il filmato racconta la storia dell’insediamento. L´ ultimo capo del villaggio di Borg fu probabilmente Olaf Tvennumbruni che si ristabilì in Islanda. Si crede che la fuga fu dovuta a conflitti interni tra i vari capi-tribù. La storia viene raccontata dal punto di vista della figlia di Olaf, costretta a lasciare la Norvegia con il padre e da grande tornata a casa per sposare il suo amico di infanzia.
Dopo il film si esce e , all’esterno, si va a vedere la casa del capo tribù. Ci sono i veri resti, ma anche una fedele ricostruizone.
La casa vichinga
All’interno della casa le guide sono vestite da vichinghi e ti spiegano filatura, giochi e cucina vichinga. Cercate Laura, è italiana e ha molta pazienza con i bambini. Ma soprattutto dentro la casa del museo vichingo si può toccare tutto e così scoprire artigianato, tessuti, decorazioni. Ci sono anche gli animali della fattoria: cinghiali, cavalli, pecore selvatiche e mucche che pascolano all’aperto.
I bambini però sono impazziti per l’angolo con i vestiti da guerrieri. C’è tutto, tonache, calzarti, cinture, mantelle, eli, scudi e faretre. In un batter d’occhio si sono trasformati in due piccoli vichinghi.
I giochi vichinghi
Ma non è finita. Dopo la visita alla casa vichinga, si fa una breve passeggiata lungo un sentiero di ghiaia, ben indicato e si arriva all’area dei giochi vichinghi. Sempre con delle guide si possono fare gare di tiro con l’arco e tiro con l’ascia.
Qui c’è anche un piccolo bar con caffè caldo e pancake salati con prosciutto o salmone.
Gita sulla barca vichinga
I bambini dopo la visita alla casa e i giochi vichinghi erano super eccitati e la visita è finita in bellezza con una gita su una barca vichinga. Noi abbiamo fatto il giro in un giorno di vento e il comandante ha spiegato le vele, altrimenti i passeggeri devono anche remare.Il giro dura circa 15 minuti e prima di salire a bordo grandi e piccini indossano i giubbotti di salvataggio.
Il fabbro
Cinque giorni alla settimana c’è anche il fabbro che lavora in fucina. Le visite all’aperto possono subire variazioni per il mal tempo.
Cibo e bevande
All’interno del museo c’è anche un caffè dove è possibile mangiare panini, zuppa di agnello e idromele dal 15 giugno al 15 agosto.
Info prartiche per la visita al museo vichingo alle Lofoten
- Il biglietto costa 20 euro per gli adulti e 15 euro per i bambini
- booking@lofotr.no e www.lofotr.no
Il Lofotr, musso vichingo alle Lofoten uno dei musei più belli che abbiamo visto. La tappa da segnare per tutti ,piccoli e grandi. È un vero viaggio nel tempo nell’era vichinga, tra tessuti, odori, con il vento tagliente e i prati a perdita d’occhio.