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Isole Lofoten, pianifica il tuo viaggio

Perdere tutti i contatti con la tua quotidianità e ascoltare solo le urla dolci del vento e il canto dei gabbiani. Un viaggio alle Lofoten è un viaggio in un mondo altro, diverso, selvaggio e malinconico. Sei quasi al circolo polare artico, in un arcipelago collegato con ponti e tunnel sottomarini. Intorno a te mare e montagne, piccoli villaggi di pescatori e strade sottili che scorrono morbide tra scenari spettacolari. Intorno a te silenzio assoluto. Buio. Luce. Elementi primari. Cosa vedere alle isole Lofoten.? La risposta è una: il paesaggio. Un universo altro, illuminato dalla luce artica. Un viaggio alle Lofoten è un viaggio per trovare una nuova connessione con la natura. Ma non ti preoccupare, oltre ai paesaggi c’è tanto da vedere. Ecco la nostra mini guida su cosa vedere alle Lofoten.

L’arcipelago delle Lofoten è separato dalla terra ferma dal Vestfjorden ed è diviso in contee: Moskenesoy, Flakstadoy, Vestvagoy, Gimsoy e Austvagoy collegate tra loro con ponti e tunnel. Qui serve assolutamente l’auto. Noi siamo arrivati alle Lofoten in auto con il traghetto postale dei fiordi e abbiamo dormito a Stamsud. Il primo giorno abbiamo visto le isole a Sud, il secondo quelle nella parte centrale e il terzo la parte nord. Abbiamo seguito la E10 (stra super panoramica), facendo alcune deviazioni.



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Å, il museo dello stoccafisso e dell’Olio di fegato di merluzzo

La prima mattina alle Lofoten siamo andati diretti a Stamsund a Å, nella contea di Moskenesoy. Å è l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese ed è anche l’ultima città delle isole Lofoten. Il villaggio ospita il Museo dello stoccafisso (Torrfiskmuseum) e il Museo della Pesca e dell’olio di fegato di Merluzzo (Norsk Fiskevaersmuseum). Arrivando da nord, abbiamo superato il tunnel e parcheggiato l’auto nel grande parcheggio gratuito e siamo arrivati ad A a piedi tramite una stradina.

La prima palazzina che vedi è una grande casa di legno bianca, che sembra abbandonata ed è diventata il nido di decine di famiglie di gabbiano.

Consiglio

Una cosa che non abbiamo fatto, ma ci sarebbe piaciuta molto è l’esperienza in peschereccio

Se ti volti a destra hai la percezione immediata di trovarti alla “fine delle Lofoten”, lì dove finisce la terra e inizia il mare.

Noi abbiamo fatto una tappa al  Museo del pesce  (una visita abbastanza veloce perché l’odore è molto intenso e i bambini non lo sopportavano), un museo diffuso in 14 rimesse di barche ( sulle 19 del villaggio), e un a lunga merenda al panificio, che dal 1884 sforna rotoli di cannella freschi, costano cinque euro, ma sono da provare ( sulla busta c’è anche la ricetta in inglese).

Dopo aver visitato il museo della pesca abbiamo ripreso la macchina e sempre ad Å ci siamo spostati al museo dello stoccafisso, dove ci sono anche i caratteristici rorbuer rossi, con vista direttamente sul mare.

Il museo dello stoccafisso

La maggior parte dell’esportazione dello stoccafisso delle Lofoten è in Italia e il museo ha tutte le didascalie in italiano e lo stesso titolare parla italiano. Il museo si sviluppa in due piani. Al pian terreno ci sono i bilancieri di carico e scarico, i tavoli per la preparazione, la triturazione e la scolatura. E se il pesce di prima e seconda scelta viene esportato in Italia, le teste vengono staccate e esportate in Nigeria, dove vengono cucinate con bacche rosse e peperoncino. Al primo piano infatti si scoprono le rotte dello stoccafisso nel mondo , la lavorazione e conservazione del pesce e le ricette di tutto il mondo.

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La casetta gialla di Sakrisøy

Se usi Instagram, impossibile passare dalle Lofonten e non fermarsi a Sakrisøy, vicino ad Anitas Seafood , un caffè sul mare dove fermarsi per pranzo ( vedi paragrafo dove mangiare alle Lofoten).

Unico problema, ovunque odore di stoccafisso essicato (questo non si sente dalle foto su Instagram)

Il villaggio di pescatori di Reine

Lofoten

Dopo pranzo, abbiamo visitato Reine, che tutti definiscono villaggi “più belli della Norvegia”, piccolo borgo di pescatori incastonato tra mare e monti. Il panorama più bello è dal ponte prima di scendere al villaggio.

Flakstad Kirke

Flakstad Lofoten

Dopo Reine, sempre sull’isola di Flaskadoy, dietro la spiaggia di Flakstad c’è la Flakstad Kirke, una chiesetta rossa costruita nel 1780 con il legno proveniente dai fiumi siberiani portati sulle spiagge grazie alle correnti marine, la cupola a cipolla (come nelle chiese russe). L’ingresso è a pagamento. Noi abbiamo fatto solo un giro all’esterno.

Le più belle spiagge delle Lofoten

cosa vedere alle LOFOTEN

Certo fare un bagno alle Lofoten non è consigliato neanche d’estate, però puoi ammirare coraggiosi amanti del kitesurfer esibirsi in spericolate acrobazie. Se hai bambini può essere una pausa per far correre e giocare i piccoli con sabbia e sassi o magari sfidare il vento (sono tutte molto ventose).

Rambergstranda beach

Nell’isola di Flakstadoy lungo la E10, c’è un a delle rare spiagge di sabbia delle isole Lofoten:
Rambergstranda beach.

Skagsanden beach

Sempre lungo la E 10 c’è la Skagsanden Beach, una delle spiagge più note delle isole Lofoten. È una grande spiaggia disseminata di massi neri, con la montagna Hustinden sullo sfondo
Vicino alla spiaggia di Skagsanden c’è Flakstad

Unstad beach

Circondata su tre lati dalle montagne, è una piccola spiaggia con una chiesina bianca sullo sfondo.

Uttakleiv beach

È una spiaggia che alterna tratti sabbiosi a grandi massi rocciosi.

Haukland beach

Sabbia bianca fine e mare turchese.

Nusfjord (città museo, Unesco)

Nusfjord Lofoten

Dopo la visita alla chiesa Flakstad si siamo rimessi in auto , direzione nord, a 6,2 km dalla E 10, poco prima di Svolver, si trova Nusfiord, uno tra i più antichi insediamenti risalenti al 425 a.C. e meglio conservati dalla Norvegia. Il parcheggio è gratuito, ma per visitare il villaggio bisogna pagare dieci euro di entrata. Ma visti anche i tanti turisti dei gruppi nelle stradine abbiamo preferito saltare la visita. C’è un bagno pubblico e una stradina di 300 metri. da cui ammirare il villaggio dall’alto. Bellissimi anche i rorbuer a ridosso del villaggio

Glasshutta a Vikten

Sempre sull’isola di Flakstadoy, lungo la E10, con una deviazione di 4 km all’altezza di Varied c’è il piccolo villaggio di Vikten. Questa è stata la nostra ultima tappa della giornata, prima di tornare in campeggio. Siamo arrivati di pomeriggio con il cielo carico di nuvole nere e il vento a raffiche rapide.

La galleria di vetro soffiato della famiglia Tangrand, con il tetto di erba e le pareti di vetro ci è apparsa maestosa ed austera, con il mare alle spalle.

Siamo entrati di corsa per ripararci dalla pioggia e siamo stati accolti da una sinfonia di musica classica e un ragazzo con gli occhi calor carbone che soffiava il vetro, come in un’antica danza. Un vero spettacolo. Siamo rimasti un’ora a vedere cuori e uccelli prendere vita dalla pasta di vetro e dal fuoco.
Alla fine si lascia una mancia o si compra un ricordo, ci sono oggetti anche da 20-40 euro.

  • Info:Glasshytta vikten , aperto dalle 10 alle 19 da giugno ad agosto ( da settembre chiude alle 17)

Lofotr Viking Museum

barca vichinga al museo vichingo lofoten

Il secondo giorno sulle isole Lofoten si siamo dedicati la mattina a Vestagogoy, l’isola centrale e nel pomeriggio alla parte più a Nord.

Vestagogoy si attraversa velocemente, in circa un’ora se non si fanno soste. Ma ti consiglio di andare piano, perché c’è da vedere il Museo Vichingo, che richiede almeno mezza giornata.

A inizio agosto il museo ospita anche un festival vichingo e d’estate , la sera dalle 18.30 alle 21 si può partecipare ( con prenotazione) a una festa vichinga, per assaggiare l’agnello delle Lofoten e il vino al mile. iL costo è di circa 90 euro per gli adulti e 60 per i bambini.

Lofoten Gardsysteri, fattoria bio

All’uscita del museo, felici e affamati, abbiamo fatto tappa alla Lofoten Gardsysteri, una fattoria bio, con capre, maiali e polli. Dopo 15 giorni di pranzi a base di salmone siamo stati felici di mangiare i formaggi di capra. Puoi mangiare sul posto, dove c’è un piccolo bistrot o comprare i formaggi per un pic nic. Il menù non è molto vario, preparano soprattutto toast e assaggi di formaggi, con un buonissimo pesto di pomodori secchi e uno di erbe delle Lofoten. Inutile ripetere, che i prezzi sono alti: un toast costa 20 euro. Da giugno ad agosto è aperta dalle 10 alle 21.

  • Dove: Saupstadveien 235, Bostad

Henningsvær, la Venezia delle Lofoten

Piccola deviazione di 8 km dalle E10. Prendi una strada a panoramica ( anche se stretta) che porta al villaggio di pescatori di Henningsvaer, chiamata la “Venezia delle Lofoten”. Il parcheggio è caro ( abbiamo pagato circa 5 euro per due ore), ma vale la pena una passeggiata per la colorata strada principale. Sul pontile dell’Inglese puoi fare anche un salto alla galleria di tre artisti locali , una ceramista, un fotografo e una soffiatrice di vetro, la Engelskmannsbrygga. Oggetti bellissimi, ma più che altro da vedere. Perché sono molto costosi.

Su isolotto roccioso circondato dal mare e si collega all’isola principale di Henningsvær grazie ad un ponte c’è forse lo stadio più bello del mondo: lo stadio delle Lofoten. Non ci son otribune, ma dall’alto lo spettacolo è d coro ultrà.

Svolvaer e il Magic Ice Lofoten

Slovaer è uno dei punti di arrivo alle Lofoten. È una cittadina portuale neanche troppo bella: le due attrazioni (molto note negli itinerari turistici) sono il bar di ghiaccio e il museo della Secodna guerra mondiale. C’è anche l’escursione fino alla cima del monte Floya, qui c’è il famoso salto tra i pinnacoli di rocce sopra Svolvaer ( lo avrai visto su molte guide). Attenzione la passeggiata dura mezz’ora ed è di media difficoltà, ma per fare il salto bisogna andare con una guida

Realizzato in un ex impianto di surgelazione del pesce è molto amato dai turisti. Qui puoi bere un cocktail o una tisana bollente tra statue di ghiaccio che illustrano la vita nelle Lofoten in uno spazio di 500 metri quadri. Nel prezzo del biglietto sono compresi abiti caldi e una bevanda servita in un bicchiere di ghiaccio.

  • Info www.magicice.no

Lofoten Krigsminnemuseum

In un vecchio ufficio postale è stato creato un piccolo museo sulla storia delle isole Lofoten durante la seconda Guerra Mondiale, durante l’occupazione nazista. Trovi armi, divise e foto d’epoca

  • Info: www.lofotenkrrigmus.no

I ponti e le strade panoramiche delle Lofoten: la E 10 e la Rv815

Alla domanda cosa vedere alle isole Lofoten, come ti ho detto, la risposta è il paesaggio. E per ammirare i picchi di rocce, il mare, i porticcoli, le case colorate puoi percorrere due strade,

La E10, che attraversa l’arcipelago da Sud a Nord
La Rv815, strada costiera che inizia subito dopo il ponte a Austvagoy e corre verso sud per 28 km per ricongiungersi alla E10 a Leknes.

Altra attrazione delle Lofoten sono i tunnel sottomarini (è stranissima la sensazione di correre sott’acqua come pesci) e i ponto

Ponti di Fredvang

I due ponti di Fredvang collegano il villaggio di Fredvang al resto delle isole. Ogni ponte è lungo 240 m e permette a filo il passaggio di due macchine.

Avvistare l’aquila di mare e l’aurora boreale

Se ami gli animali e non hai paura del freddo alle Lofoten puoi fare un safari in mare per vedere le aquile delle Lofoten. È un giro tra i fiordi di circa un’ora.

Con la stessa pazienza , dedizione e sopportazione del freddo , tra metà settembre e metà aprile, se il cielo è limpido e sei fortunato i queste isole, sperdute nel mare e con pochi centri abitati, si possono ammirare le autore boreali più belle della Norvegia.

Dormire in un tipico Rorbu delle Lofoten

cosa vedere alle lofoten

Premettiamo che noi abbiamo dormito in campeggio ( uno dei più belli del nostro viaggio), il Lofoten camp, con una bella sala comune e sauna panoramica, spendendo 60 euro a notte per 4 persone. Ma sarano le nuvole, le case colorate, le montagne a strapiombo sul mare, i riflessi tra terra e mare, le isole Lofoten sono super romantiche e vale assolutamente la pena ( anche in famiglia) prenotare un Rorbu, una di quelle casette di legno con pontile vista mare.

A Kabelvag nel quartiere di Storvagen, a 2 km dalla E10 a sud, dietro la vecchia prigione c’è un sentiero che porta alla statua di re Oysten, fu lui nel 1120 a dare l’ordine di costruire i primi rorbuer per ospitare i pescatori che fino ad allora avevano sempre dormito sotto le loro barche capovolte. Il re si preoccupava dei suoi pescatori perché la tassa sull’esportazione del pesce essiccato era la maggiore fonte di reddito del regno.

Oggi le vecchie case dei pescatori sono tutte case, calde e accoglienti ( e carissime) per turisti che trovi facilmente su Airbnb.

Dove mangiare alle Lofoten

dove mangiare alle Lofoten

Alle Lofoten ci sono molti ristoranti carini. I prezzi sono alti ovunque e i menù molto simili , perciò è da scegliere più che altro l’atmosfera. Noi abbiamo provato.

Bakeri ad Å

Una panetteria nata nel 1884, con forno in pietra e mobili d’epoca. Prepara pane fresco tutti i giorni e il buonissimo Kanwlsnurr ( girella alla cannella)

Anita Seafood

Sull’isola di Sakrisoy c’è Anita Sea Food, un caffè sul mare , con panini al salmone ( consigliato il winny the Pooh), sardine Kong Oskar,e zuppe di pesce, tortini e burger. Buonisismi anche i dolci. Non lasciatevi scoraggiare dall’odore di pesce o dai lampadari di stoccafissi essiccati, qui una pausa pranzo vale assolutamente la pena.

Se c’è i lsole si può pranzare sulla terrazza. e per i bambini c’è anche un piccolo (ma bello) parco giochi.

Lofoten Gardsysteri, fattoria bio

Vedi il paragrafo 9.

Quanti giorni servono per visitare le isole Lofoten

anita seafood Lofoten

Quanto giorni ci vogliono per visitare le Lofoten? Visto quanto sono distanti e quanto costa il viaggio almeno tre notti. Non di meno. Di più, invece sì, se ti piacciono i ritmi lenti e scoprire angoli romantici e piccoli borghi. Unico problema è il costo del soggiorno: per girare le Lofoten serve l’auto ( prima spesa da considerare. Sull’isola ci sono diverse compagnie come Hertz, Avis, Europcar, Rent a Car Lofoten), un pasto costa circa 30 euro a persona e anche dormore non è economico.

Come vestirsi alle Lofoten

come vestirsi alle isole-Lofoten

Nonostante la vicinanza al Circolo Polare le temperature sono piuttosto miti grazie principalmente alle correnti del Golfo.

Noi siamo stati a fine agosto e abbiamo trovato giornate con il sole la mattina e pioggia nel pomeriggio. Perciò eravamo vestiti con pantaloni lunghi, maglia, pile e Kway. Quando usciva il sole si stava bene, ma alle Lofoten il problema è il vento. Perciò portate in qualsiasi stagione un antivento e un buff per coprire le orecchie ( soprattutto ai bambini). E se sietw freddolosi anche un paio di guanti. Le temperature non sono bassissime, ma il vento è tagliente.

D’inverno, invece, le temperature scendono sotto lo zero, quindi bisogna essere attrezzati con pantaloni e giacche da neve, oltre ad avere abbigliamento termico e scarpe waterproof.

Come arrivare alle Lofoten

Alle lofoten il modo più comodo per arrivare è via mare.

Aereo: Alle Lofoten puoi arrivare in aereo, con voli interni. Ci sono cinque aeroporti: Harstad/Narvik, Svolvaer, Leknes, Tromso e Rost.

Nave: puoi arrivare alle Lofoten con i traghetti o le express Boat che partono da Bodo (guarda qui). E, come abbiamo fatto noi, con l’ Hurtigruten.

Tour guidati e gite alle Lofoten

Isole Lofoten tramonto Le isole Lofoten sono tanto belle quanto “Selvagge” , se non hai la tua auto o vuoi assicurarti un’esperienza senza troppi pensieri e con costi abbastanza accettabili ( per la Norvegia), ecco alcune gite e toru guidati

Per noi sono stati tre giorni di “Wow” e sospiri. Un viaggio alle Lofoten è uno di quei viaggio da fare una volta nella vita.

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3 COMMENTI

  1. Ciao Cristina, grazie per le tue preziose info, se posso volevo chiederti: credi sia possibile viaggiare in camper nelle isole? Vogli dire : le strade la pendenza lo consentono? Ci sono dei campeggi ? Grazie per la tua disponibilità!
    Clara

    • Sì si campeggi ce ne sono, il nostro aveva anche una bellissima sauna con vista e abbiamo visto anche molti camper girare. Le strade sono larghe

    • Ciaoo Clara, susami ti avevo risposto subito, ma la risposta era rimasta in bozze. Sì, ci sono campeggi, noi abbiamo dormito in un campeggio e soprattutto abbiamo visto tanti camper . In auto le strade non ci sono sembrate troppo impervie, anzi

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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.