Sapete cosa è una “quiet room”? E sapete che le stanze per la decompressione sensoriale o queit room nei parchi divertimento sono una salvezza per molte famiglie? La domanda infatti è, i parchi divertimento per bambini, sono davvero adatti a tutti i bambini?
La risposta non è sempre si, spesso i momenti di calma e di pause vengono sottovalutati. I bambini in generale, hanno bisogno di piccoli momenti per calmarsi, regolare le proprie emozioni e ricaricarsi, per i nostri bambini autistici è veramente una necessità.
Fermarsi, respirare, ritrovare il punto per poi ripartire.
I parchi divetimenti e i bambini autistici
Abbiamo visitato tutti i maggiori parchi divertimento italiani, e molti all’estero, ma non tutti sono completamente preparati.
Molti offrono la possibilità di non fare la fila per chi ha il biglietto pass disabile, vengono fatte mappe apposite e vengono indicati tutti i punti a favore e sfavore di ogni attrazione.
Molto, molto ben fatto. Alcuni parchi fanno passare su quei (pochi) giochi adatti tutta la famiglia, altri solo un accompagnatore.
Ma è risaputo i parchi sono molto affollati, in estate le temperature sono molto alte, e la stanchezza prende il sopravvento.
Che cosa è una quiet room?
Che cos’è una quiet room? È una stanza con luce soffusa, possibilmente isolata acusticamente, con tessuti morbidi e non urticanti, predisposta ad accogliere chiunque fosse in sovraccarico sensoriale.
I nostri bambini, spesso, hanno bisogno di momenti per staccare la spina. Ricaricarsi, lontano dalle urla delle altre persone, dalle luci e dai rumori, è veramente molto importante.
Magari vogliono veramente andare al parco perché c’è una giostra che gli piace, ma non trovano angoli in cui ripararsi dall’inquinamento, di qualsiasi genere sia: acustico, visivo, temperature etc…
Spesso le soluzioni più semplici sono le vincenti.
Basterebbe veramente poco per poter rendere un posto fruibile universalmente, sarebbe meraviglioso preparare tutto il personale all’accoglienza prima dell’apertura della stagione.
Spesso si crede che l’investimento da fare a proposito sia troppo cospicuo, invece basterebbero accortezze e punti di scarico dislocati qua e là.
la quiet room nei parchi divertimento: il Raimbow Magicland a Roma
Ma nessuno, o meglio, quasi nessuno ha mai pensato ad un’area apposita per le persone neurodivergenti. Nessuno, tranne un parco italiano a sud di Roma: RAINBOW MAGICLAND.
Abbiamo personalmente testato questa stanza, è il primo parco divertimenti, ad avere una stanza per la decompressione sensoriale: la QUIET ROOM.
È stato bello ed interessante essere i primi a testare la quiet room, ci auguriamo che questo sia l’inizio di un qualcosa che possa diventare universale.
Se cerchi un’offerta per Magicland, prova a guardare qui.
Quiet room, un passo verso un turismo….calmo
Avere gli strumenti appositi per allargare il proprio plateau di turisti, potrebbe portare a grandi numeri anche durante la bassa stagione, che è sempre la preferita di tutte quelle famiglie con figli nello spettro autistico. È un turismo di tipo diverso, più calmo ma partecipe. Un tipo di turismo che possa invogliare le famiglie a pensare allo spostamento.
Moltissime famiglie italiane con bambini neurodivergenti non prendono nemmeno in considerazione i parchi divertimento, sono un luogo di sovraccarico sensoriale garantito.
Se invece fossero sicure di spazi adeguati, come aree verdi ombreggiate, spazi dove poter far correre o saltare i bambini lontani dalle folle e specialmente se avessero una o più quiet room nel parco, allora si che si metterebbero in moto, allora si che varrebbe la pena provarci.
Le famiglie dei bambini disabili, si muovono in massa, ed a fronte di un biglietto gratuito o sconto per il disabile, la spesa familiare è comunque tanta. Strutture ricettive e parchi pieni, anche fuori stagione.
È proprio un dato di fatto, fare un passo verso un turismo di tipo inclusivo, non può che avere risvolti economici favorevoli per chi accoglie.