La prima neve, una polenta calda, le case in pietra e legno, tanti murales e a poca distanza le montagne e i laghi da raggiungere con una passeggiata a piedi o con le ciaspole: ci troviamo ad Usseaux, in Val Chisone, a un’ora da Torino. Ma cosa vedere a Usseaux?
Abbiamo trascorso un fine settimana in questo borgo, considerato uno dei borghi più belli d’Italia e non è stato difficile capire perché.
A Usseaux si respira un’atmosfera davvero incantata soprattutto nel mese di dicembre, quando le stalle delle case tradizionali ospitano piccoli artigiani in un mercatino diffuso che tra vin brulè, gofri e prodotti tipici non fa sentire il freddo e lascia a bocca aperta grandi e piccoli. Ci dicono che in primavera ed estate è ugualmente incantevole con i suoi balconi fioriti e curati e saremo ben lieti di tornarci per constatarlo di persona.
Usseaux, un po’ di storia
Il borgo di Usseaux si trova a un’altitudine di 1200 m e sicompone di 5 frazioni, relativamente vicine tra loro: Usseaux (il capoluogo), Pourrieres (la borgata dell’Assietta), Fraisse (la borgata dei boschi e del legno), Laux (la borgata dell’acqua) e Balboutet (la borgata del sole, delle emrdidiane e delle rondini), ognuna è un gioiello con la chiesa, il forno della comunità, il lavatoio e un percorso di street art.
Un tempo in queste borgate vivevano ben 1800 persone, oggi la popolazione stabile è di 180, a dimostrazione che la vita di montagna non è semplice e richiede dedizione e sacrificio. Si trovano cenni dell’esistenza di questo villaggio già nel De bello gallico, ma alcune incisioni rupestri raccontano una storia ancora più antica. Nei secoli di storia, Usseaux ha vissuto molteplici esperienze: il Delfinato, il Regno di Francia, il Ducato dei Savoia, le guerre tra Francesi e Savoia (battaglia dell’Assietta del 1747), nuovamente il dominio francese, l’impero napoleonico e le guerre di indipendenza che portarono, nel 1861, all’unità d’Italia. Usseaux ha fatto parte della regione alpina transfrontaliera degli Escartons ( chiamati anche “uomini liberi” poiché si dotarono di una Costituzione e furono sempre avulsi da schiavitù feudali) e per centinaia di anni ha condiviso la presenza di due comunità di fede diversa, quella cattolica e quella valdese.
In questo angolo dell’Alta Val Chisone ancora oggi si parla ancora il patois, una variante dell’occitano alpino, cioè l’antica lingua d’Oc che un tempo si parlava nella Francia meridionale. Aggirandovi tra le viuzze non potrete fare a meno di notare che ricorre il simbolo di una croce gialla su sfondo rosso, è la bandiera occitana, simbolo dell’unione dei popoli che condividono questa lingua e questa cultura.
Cosa fare a Usseaux
La provvidenziale vicinanza al colle ed alla panoramica strada dell’Assietta, fanno di Usseaux una perfetta meta per il trekking, molte sono le passeggiate adatte alle famiglie: presso l’ufficio del turismo che si trova nella piazzetta centrale del capoluogo potrete trovare una pubblicazione in merito con indicati 14 percorsi adatti a tutti con relativi dislivelli, durata e difficoltà.
La fauna e la flora dei dintorni delle borgate sono estremamente ricche, lo abbiamo constatato vedendo la mostra fotografica di Massimiliano Pons, uno degli abitanti di Usseaux, che ha svolto un bellissimo lavoro immortalando lupi, avvoltoio, grifoni, cervi, stambecchi, volpi, marmotte nei diversi momenti dell’anno e a poche centinaia di metri dall’abitato.
Per gli amanti dello sci, a pochi chilomenti di distanza da Usseaux troviamo Pragelato che offre un’olimpionica pista da fondo, mentre con mezz’ora di auto ci troviamo a Sestriere con le conosciute piste da discesa della Via Lattea.
Per quanto riguarda la flora, sugli alpeggi delle montagne che circondano il villaggio, crescono fiorenti le viole e si produce il Plasentif (il formaggio delle viole), una toma tipica di questa valle prodotta proprio con il latte munto dalle mucche che hanno mangiato nei campi di viole. E’ un formaggio a latte crudo, realizzato secondo un’antica ricetta e un disciplinare risalente al 1500, un formaggio dunque prezioso, con una stagionatura di minimo 60 gg, prodotto in un numero di forme limitato. Abbiamo scoperto che esiste un percorso di 50 km che collega i due parchi naturali della Val Troncea e dell’Orsiera, splendidi borghi dove è possibile mangiare e dormire e sette alpeggi che producono il Plasentif…stiamo già scaldando piedi e mandibole per la prossima primavera.
La Borgata di Usseaux e i percorsi gioco per bambini
Usseaux, come dicevo, è il capoluogo delle cinque borgate ed è dove ha sede il comune. E’ attraversato da una strada principale che segue le curve di livello della montagna e divide il paese in due parti. La passeggiata è in salita ma facilmente percorribile per tutti e si snoda tra le case tradizionali impreziosite da murales che raccontano la vita contadina, il mondo della natura, gli animali e infine i personaggi delle favole.
Al centro della borgata, in una casa di montagna tipica con tetto in legno e muri in pietra, si trova il forno della comunità e all’esterno ci sono dei murales che ritraggono i passaggi della produzione del pane.(Usseaux è anche detta la borgata del pane).
I murales di Usseaux
Questo museo a cielo aperto incanta grandi e piccoli e si presta facilmente a una stimolante caccia al “prossimo disegno” che tiene alta l’attenzione e impedisce di annoiarsi.
I murales sono 40 e si trovano non solo sui muri ma anche sugli sportelli dei contatori del gas, per vederli tutti bisogna aguzzare la vista! Un aiuto può venire dai percorsi-gioco organizzati dal Comune che potete facilmente reperire presso l’Ufficio del Turismo: 5 divertenti itinerari, uno per ogni borgata, che invitano a osservare ciò che ci circonda e a fare attenzione ai particolari, contribuendo a dare un quadro completo di ciò che era un tempo ed è oggi Usseaux.
La chiesa con il campanile, le vecchie stalle, il forno, il lavatoio e il mulino ancora oggi funzionante ci raccontano la storia di una popolazione fiera e affascinante.
Il Lago di Laux
In questo micro mondo di 5 borgate non manca nulla, nemmeno il lago. A cinque minuti di auto da Usseaux, troviamo Laux, dove ci siamo recati per pranzare.
Prima di arrivare al villaggio, che conserva case del seicento ed è anch’esso ricco di bellissimi murales, si incontra l’unico albergo ristorante che si affaccia proprio sull’omonimo specchio d’acqua: un vero spettacolo della natura in questo periodo in cui tutto è ghiacciato e immobile.
Abbiamo incontrato qualche temerario che si arrischiava a pattinare sulla superficie del laghetto, ma noi, dopo le palle di neve di rito, ci siamo rintanati al calduccio del camino del ristorante a mangiare polenta fumante (i condimenti sono uno più sfizioso dell’altro) e paste di meliga.
Dopo pranzo abbiamo raggiunto a borgata, passando accanto a una grande area di sosta per i camper e abbiamo scoperto, grazie ai pannelli in legno dipinti che si trovano all’ingresso del paese, la storia dei conflitti religiosi tra Cattolici e Valdesi.
Proseguendo tra le vie, i bellissimi murales e i pannelli di legno intagliati, siamo giunti all’ingresso del bosco da cui si scorge in lontananza il Forte di Fenestrelle, la cosiddetta grande muraglia delle Alpi, raggiungibile da Laux con una passeggiata di 45 minuti. Da segnare assolutamente per questa primavera.
Dove dormire a Usseaux (Balboutet): Il nido delle rondini
Nel nostro soggiorno a Usseaux, siamo stati ospiti in uno degli alloggi del piccolo condominio il Nido delle Rondini, nella borgata di Balboutet.
Completamente esposta sul versante sud, questa boragata, raggiungibile a piedi dal centro di Usseaux o conmodamnete in auto da una via esterna, ospita una ventina di meridiane disposte lungo le vie interne sulle quali si affacciano mirabili esempi di architettura alpina. Grazie all’esposizione favorevole di cui gode, ha sempre rappresentato il principale centro agricolo del comune. In primavera ed in estate le vie sono da percorrere con il naso all’insù poiché le rondini, gradite ospiti, popolano il cielo della borgata.
Il Nido delle Rondini propone in affitto 4 alloggi: due monolocali e due bilocali in una tipica casa di montagna in legno e pietra nel cuore della borgata di Balboutet.
L’arredo è in legno di abete chiaro, semplice e funzionale, le cucine sono completamente equipaggiate di lavandino, piano cottura, frigorifero, stoviglie, set posate, pentole e padelle.
Gli alloggi sono dotati di caldaia autonoma e vengono consegnati puliti e con dotazione completa (cuscini, lenzuola e coperte) per la camera.
Sono a disposizione un ampio giardino esterno, due spaziosi balconi esposti a sud e un deposito al pian terreno (lato giardino) per biciclette o attrezzature invernali.
Noi eravamo nel monolocale Ciantiplagna, perfetto per una famiglia di 3 o 4 persone, con una splendido splendido panorama che spazia dalla vetta dell’Albergian al Fraiteve.
- Per info: info@nidodellerondini.com
- Tel: +39 3282014202
Concludo dicendovi che le borgate del comune Usseaux oltre che incantevoli sono adatte a tutti, soprattutto a i bambini poiché totalmente prive di pericoli. I centri abitati veri e propri sono chiusi al traffico e, quindi, a misura di piccoli escursionisti. A livello di riconoscimenti, Usseaux non si fa mancare nulla: Borgo più bello d’Italia; Borgo sostenibile del Piemonte; Bandiera verde di Legambiente, Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Non vediamo l’ora di sperimentarlo in un’altra stagione.
Buongiorno, siamo stati ieri, posto incantevole, paesaggi di c’era una volta????
buongiorno!
avrei pensato di trascorrere con il mio compagno il weekend lungo dell’epifania ad Usseaux e dintorni ed alloggiare proprio nel piccolo borgo. Prima di prenotare però mi piacerebbe sapere se in quel periodo rischio di trovare la neve. Lo chiedo perché non siamo amanti delle ciaspole né è nostra intenzione sciare. Non abbiamo nemmeno l’attrezzatura, per rendere l’idea.
La nostra sarebbe una vacanzina breve all’insegna dei borghi, della buona tavola, passeggiate, relax ed aria pulita.
grazie mille
Ciao Maria, sinceramente con il meteo non ci stiamo capendo più nulla, però in paese sicuro non servono ciaspole o altro per muoversi se volete vivere l’atmosfera del borgo