Corriamo sempre e corriamo troppo, triturati alla routine, dai sensi di colpa di non essere mai abbastanza, di essere sempre stanchi, di non essere presenti per tutti. La domenica proviamo a fermarci, a riprendere, almeno per 24 ore la nostra vita in mano, cerchiamo di stare insieme e di stare bene. Ma passa sempre troppo velocemente. Il lunedì è in agguato. E se per una volta cercassimo anche di andare oltre, oltre noi stessi, oltre la routine, oltre i nostri abituali e saldi punti di vista? Domenica scorsa abbiamo provato ad andare “oltre” la nostra routine con un Trekking botanico al Bosco di Cuma.
Cosa è un trekking botanico?
Abbiamo fatto una passeggiata con una guida Aigae, Nadia Esposito, e il ricercatore etnobotanico Roberto Vetromile di Discovering Wild Plants, alla ricerca di piante della macchia mediterranea.
Utilizzando metodi semplici e basati sull’osservazione delle caratteristiche della flora spontanea locale, i riferimenti dell’habitat di crescita, le sensazioni al tatto e l’odore, abbiamo imparato a riconoscere le piante commestibili distinguendole da quelle velenose
Anche se da soli, dopo una sola passeggiata ancora no siamo così sicuri… e non sarei capace di distinguere una cicoria buona da una pianta tossica. Ma ci siamo divertii ascoltando le spiegazioni di Roberto sulle proprietà organolettiche e nutrizionali delle erbe incontrate, i loro usi tradizionali e gli aneddoti. E non finisce qui. Sia Roberto che molti partecipanti alla passeggiata, ormai veterani, non solo ci hanno spiegato come raccogliere le piante giuste ma anche come cucinarle, con ricette originali e segrete.
Dove abbiamo passeggiato
Scenario mozzafiato della nostra passeggiata è stato il bosco di lecci di Cuma, un luogo magico e misterioso, “primo insediamento dei greci che qui fondarono la colonia per creare nel sud Italia quella che fu la Magna Grecia”, come ci ha spiegato Nadia.
Il sentiero principale ci porta in un fitto bosco di lecci e macchia mediterranea, attraversiamoo la selva gallinaria e la zona umida con laghetti ed acquitrini . Oltrepassiamo i resti del tempio di Iside, che tenta di rivelare la sua bellezza tra sterpaglie e abbandono e ci fermiamo a mangiare in un’area attrezzata con i tavoli in legno. Poi riprendiamo la nostra passeggiata verso il mare, tra templi e grotte.
Anche sulle dune di sabbia troviamo nuove piante come l’erba marina medicinale, il giglio… laSilene colorata, la Camomilla marina, il Ginepro coccolone (ogni nome è una poesia).
A guardarci le spalle c’è sempre l’imponente montagna dell’elefante (con grandi occhi e piccola proboscide) e “lontano si intravede l’acropoli di Cuma”, ci fa notare Nadia.
Per chi è adatto il trekking botanico
Per tutti gli appassionati di piante e di natura, ma anche semplicemente per chi ama camminare sapendosi fermare a guardare cosa ha intorno a sè e per i bambini.
Vista la composizione del gruppo (molti ritornano a ogni incontro) consigliamo questa passeggia o a bambini molto piccoli da portare nel marsupio o a bambini sopra gli otto anni.
La camminata è facile e tutta in pianura, sono circa 5 chilometri, però ci sono molte pause per osservare le piante e o i bambini sono davvero interessati o rischiano di annoiarsi.
Poi ognuno conosce i propri limiti quando si tratta di camminare all’aria aperta. Con noi c’era una ragazza incinta e Enrico, sei anni e mezzo, appassionatissimo di piante, non ha mollato un attimo Roberto tartassandolo con mille domande, Giulia invece si è persa tra i fiori e le chiacchiere con le sue compagne di camminata, ogni tanto ne sceglieva una, la prendeva di mira e le raccontava tutta la sua vita.
È stata una piacevole camminata, sopra ogni aspettativa, non sapevo che vicino Napoli ci fosse un bosco così bello, attrezzato anche con aree pic-nic: è stata una bellissima scoperta.
Il momento del pranzo
Il pranzo è al sacco e bisogna portarlo da casa. Noi abbiamo fatto i panini di corsa nella salumeria sotto casa, ma la tavola era ricca e colorata, con frittate di legumi, insalata di cavolo, mele, papaia caramellata. Chi sceglie queste passeggiate sta anche molto attento al cibo che mangia, sceglie prodotti a chilometro zero e li cucina in modo sano. Un ottimo esempio per i bambini.
Trekking cuma
Unica nota stonata, la guerra di Paintball
Non dipende da chi ha organizzato la passeggiata, ma nel bosco di Cuma la domenica giocano a Paintball. Devo dire che le squadre di finti militari armati fino ai denti non ci hanno dato molto fastidio e sono sempre stati attenti quando passavamo, ma era una presenza fastidiosa. Enrico li ha sognati per due notti.
Chi organizza le passeggiate di trekking botanico?
Le passeggiate sono organizzate da una bellissima squadra di guide ambientali che si sono organizzate nel gruppo “Metadventures”. Nella loro descrizione su Facebook si legge
L’esperienza che ti spinge a superare i limiti dei tuoi punti di vista e trasporli in qualcosa di nuovo.
Meta dal greco μετά: in mezzo, tra. Ma anche insieme, inoltre, dopo
Informazioni tecniche sul trekking botanico al Bosco di Cuma
– Difficoltà: facile
– Durata: 4 ore
– Lunghezza: 5 km
– Abbigliamento a strati, indossare giacca anti vento, cappello
– Obbligatorio scarpe da trekking o da ginnastica con suola scolpita
-Portare pranzo al sacco e acqua, con l’arrivo del caldo anche un cappellino e crema solare
Le guide di “Metadventure” organizzano bellissime passeggiate anche sui monti lattari, il Monte somma, il sentiero degli Dei, con diversi gradi di difficoltà.