Non te lo aspetti che ci sia un museo così a Napoli. Per arrivarci devi entrare in una stradina piena di murales confusi e dozzinali e devi superare macchine in doppia fila, ma quando arrivi, prima nel chiostro e poi nel museo, rimani a bocca aperta. e non vorresti più andare via. Il museo di Paleontologia di Napoli è uno spettacolo, un tesoro nascosto, che fa parte dei Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di Napoli. Da vedere assolutamente, soprattutto con i bambini.
Il museo nel chiostro di San Marcellino
Il museo di Paleontologia fa capo all’università Federico II di Napoli e si trova nei locali del Chiostro dei Santi Marcellino e Festo, un chiostro monumentale a pianta rettangolare con tre arcate e un giardino con aranci e limoni, decorato con fontane e statue in piperno e marmo.
Il chiostro è un luogo magico, immerso nel silenzio, tiene lontani i rumori della città. Quando siamo andati noi, un giardiniere raccoglieva le foglie secche per liberare i vialetti.
Il passaggio dal chiostro è come un rituale per liberarsi dal caos della città, per fermare il tempo e tornare indietro di milioni e milioni di anni… fino all’era preistorica.
Al museo di Paleontologia di Napoli ti accoglie Gennaro
Quando entri nel museo, c’è lo scheletro di un antenato degli struzzi e una teca. L’entrata sembra abbastanza normale, ma poi svolti a sinistra, entri nella Sala del Capitolo e rimani a bocca aperta.
In una grande sala con il pavimento di maioliche del 1700 c’è un enorme dinosauro.
È un Allosaurus fragilis, alto cinque metri e nato da 149 a 135 milioni di anni fa. Lo scheletro del dinosauro è al 60 per cento vero, solo le parti più piccole sono ricostruite.
La testa montata sul modellino è ricostruita, perché l’originale (che si trova in una teca) sarebbe stata troppo pesante.
Il grande Allosauro, dagli studiosi del dipartimento di Paleontologia, è stato ribattezzato Gennaro, come il santo patrono della città, perché dopo il terremoto del 1980 il museo, che aveva subito diversi danni, è rimasto chiuso per 16 anni e fu riaperto solo grazie all’arrivo del grande scheletro di dinosauro e a una nuova inaugurazione degli spazi.
Gennaro è arrivato a Napoli nel 1996, ma è stato ritrovato negli Stati Uniti nel 1993 al confine tra lo Utah e il Wyoming.
Per ricomporre lo scheletro ci sono volute tra le 5000 e le 6000 ore di lavoro.
E c’è anche Ciro, un dinosauro famoso
Ma se “Gennaro” ti lascia senza parole, per la sua imponenza, non lasciarti scappare un altro dinosauro custodito in questo museo. È quasi nascosto in una teca di un corridoio laterale, ma è famosissimo.
Se andate su Wikipedia lo trovate alla voce Scipionyx samniticus. Perché è famoso Ciro? Perché è l’unico resto fossile conosciuto di questo genere.
È stato rinvenuto a Pietraroja, nel beneventano. Il fossile è praticamente perfetto, gli manca solo un pezzettino della coda. Ma cosa eccezionale è che i paleontologi non hanno ritrovato solo le ossa, ma anche parti piccolissime di pelle, muscoli e intestino. Elementi importantissimi per ricostruire la vita di questi affascinanti animali. E’ un dinosauro piccolissimo, ma noi con il naso schiacciato contro la teca abbiamo sognato mondi sconosciuti.
Al museo dei dinosauri di Napoli ci sono oltre 50 mila reperti
Le collezioni paleontologiche del museo sono il risultato di diverse raccolte, acquisizioni e scambi che nel corso del tempo hanno aumentato notevolmente i contenuti del museo e la propria importanza, infatti oggi i reperti sono circa 50 mila.
Per i bambini delle scuole elementari interessantissimi i trilobiti e tutti i fossili, ma ci sono anche zanne di Mammut, lo scheletro di un orso delle caverne, i limuli e i disegni della tigre con i denti a sciabola.
È un vero viaggio nel tempo alla Jurassic Park.
Divertente il pannello sulle “orme dei tetrapodi” che durante il Medio Evo furono scambiante per impronte di drago.
Museo di Paleontologia di Napoli: dove si trova, orari e biglietti
Questo museo è un vero e proprio gioiello. Noi lo abbiamo visitato da soli, andando ogni tanto a fare delle domande alla gentilissima signora che ci ha accolti all’ingresso. Non ci sono percorsi didattici o pannelli a misura di bambini, però c’è la magia di reperti unici e il fascino del museo universitario.
Il museo di Paleontologia di Napoli si trova a Largo S. Marcellino, 10
Orari di visita: lunedì e giovedì 9.00 – 13.30 e 15.00 – 17.00; martedì – venerdì 9.00 – 13.30
Come vedete, purtroppo, il museo è chiuso nel week-end e anche in settimana è aperto in orari di ufficio e di scuola e questo è un vero peccato, ma facendo capo all’Università segue gli orari dell’ateneo. Tuttavia durante l’anno ci sono aperture straordinarie, dedicate proprio ai bambini e alle famiglie. Trovate gli aggiornamento delle aperture straordianarie sulla pagina Facebook di knature.wildlife oppure qui Apertura Straordinaria Musei Scienze Naturali
Trovate tutte le informazioni sul sito o al numero di telefono 081/204775.
Il Museo di Paleontologia di Napoli fa parte del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II, che comprende altri quattro musei:
• Il Real Museo Mineralogico
• Il Museo Zoologico
• Il Museo di Antropologia
• Il Museo di Fisica
Che si trovano a pochi metri dal chiostro di San Marcellino, in via Mezzocannone 8.
Noi li abbiamo visti tutti insieme, un po’ di corsa, ma in un’unica giornata.