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Atelier Sarina: un viaggio nel mondo dei burattini

Stupore, fantasia e un pizzico di nostalgia. All’Atelier Sarina, nel cuore di Tortona, in provincia di Alessandria, vi aspetta un luogo magico: un piccolo museo dal cuore grande, ospitato nello storico Palazzo Guidobono, che custodisce un tesoro speciale, l’eredità artistica del grande burattinaio Peppino Sarina.



Chi era Peppino Sarina

Peppino Sarina nacque nel 1884 a Broni da una famiglia di artisti girovaghi e imparò fin da bambino l’arte del teatro di figura, ovvero quel mondo fatto di burattini, marionette e teatrini portatili con cui si animavano piazze e cortili. Iniziò l’attività a Lodi, portando avanti la nobile arte dei burattini in un’Italia ancora priva di cinema, quando i burattini erano una delle forme principali di spettacolo e intrattenimento. Con il tempo divenne uno dei burattinai più apprezzati in Italia, capace di far ridere, commuovere e incantare con le sue storie vivaci e i suoi personaggi colorati:i suoi spettacoli giravano per le piazze, i teatri e le fiere del Nord Italia, portando con sé bauli pieni di personaggi, copioni scritti a mano e scenografie dipinte a tempera su tele mobili.

Sarina però non era solo un burattinaio: era un artista a tutto tondo, un narratore, uno scenografo, un autore. Fu attivo fino alla fine degli anni ’50, ma continuò a costruire e restaurare burattini anche dopo il ritiro dalle scene.

orlando furioso

Peppino si distinse per la capacità di creare rappresentazioni anche per un pubblico adulto, affrontando temi tratti da grandi opere letterarie come l’Orlando Furioso o eventi storici come l’arrivo di Federico Barbarossa, rappresentato per ben venti giorni consecutivi. Le sue rappresentazioni si svolgevano d’estate nel cortile di casa, mentre d’inverno si muoveva tra le campagne di Tortona e Piacenza, territori a cavallo tra Piemonte e Lombardia.

Peppino Sarina lavorò instancabilmente fino al 1958, anno in cui concluse la sua attività all’età di 74 anni. Il suo ritiro segnò simbolicamente la fine di un’epoca, che, guarda caso, coincise, con l’avvento della televisione che cambiò per sempre il panorama dell’intrattenimento popolare.

E Lìla sua collezione oggi è una delle più ricche e autentiche testimonianze del teatro popolare italiano. Dopo il ritiro nel 1958, dedicò gli anni successivi alla conservazione dei suoi burattini, dei copioni e dei materiali di scena, lasciandoci un patrimonio straordinario, oggi esposto all’Atelier.Arlecchino

“La grandezza di Sarina” – racconta Giampaolo Bovone, studioso membro dell’Associazione Peppino Sarina – “era fare spettacoli di burattini che incantavano bambini e adulti. Da giovane aveva incontrato un puparo siciliano e da lui aveva imparato la passione per l’Orlando Furioso, che portava in scena come una moderna soap opera. Tutti l’attendevano e l’amavano, piangevano e ridevano: lui creava una magia senza tempo, che oggi rivive ogni volta che i burattini ballano in baracca”.

La visita all’Atelier Sarina

Entrare all’Atelier Sarina è come aprire una vecchia scatola dei giochi, dove ogni oggetto ha una storia da raccontare. Le due sale espositive sono un vero e proprio viaggio nel tempo e nella creatività.

Ci ha colpito il suo primo incontro con quest’arte: a soli 13 anni conobbe un puparo siciliano che si suicidò poco dopo, lasciandogli probabilmente un segno profondo.

Troverete oltre 300 burattini originali, ognuno con il suo volto dipinto a mano, i suoi abiti cuciti con cura e una personalità unica. Ci sono i personaggi tipici della commedia dell’arte, come Arlecchino, Pulcinella e Balanzone, ma anche i “tipi” popolari delle fiabe e dei racconti tradizionali: il contadino astuto, il soldato vanitoso, la strega cattiva, il re bonaccione e il diavolo burlone.

Il mondo creato da Peppino è popolato da personaggi unici: tra questi ricordiamo Pampalughino e Tascone, ma anche le maschere della tradizione italiana come Meneghino, Pantalone, Balanzone, Gioppino e persino Arlecchino, re dei diavoli. Nonostante avesse solo la terza elementare, Peppino Sarina era un vero e proprio genio creativo.

Curiosità

Una curiosità affascinante sui burattini dell’Atelier Sarina riguarda il personaggio di Pampalughino, la maschera più rappresentativa della compagnia. Originaria di Lodi, Pampalughino fu ereditata da Peppino Sarina dal nonno Andrea e divenne talmente popolare che, in alcune località come Voghera, il pubblico si riferiva agli spettacoli chiamandoli semplicemente “Pampa”, sostituendo il nome stesso del burattinaio

C’è Gianduja, simbolo del Piemonte, con il suo bicorno in testa e il bastone pronto a difendere i più deboli. Non manca la bella principessa dai lunghi capelli biondi, spesso al centro di mille avventure, né il cattivo della storia, con occhi mobili e risate di legno che facevano tremare i bambini (e divertire gli adulti).

Molti burattini sono accompagnati da piccole scenografie in miniatura, realizzate artigianalmente: castelli, taverne, foreste incantate e piazze di paese, che ricreano fedelmente l’ambientazione degli spettacoli.

Atelier sarina Da non perdere anche la sala de“i mostri”, “i cavalli” e “l’uomo che ride”, elementi scenici che rappresentano l’immaginario teatrale burattinaio. L’atelier Sarina è anche uno spazio didattico e creativo, grazie al quale la tradizione viene trasmessa ai più giovani attraverso progetti scolastici.

Curiosità

Tra i burattini di Sarina cercate  un personaggio ispirato a “L’uomo che ride”, romanzo di Victor Hugo. Questo burattino, con il suo sorriso un po’ “inquietante”, ha influenzato l’immaginario di figure moderne come il Joker dei fumettio

Laboratori all’Atelier Sarina

L’Atelier Sarina è uno di quei posti dove si respira un’aria d’altri tempi, fatta di mani sapienti, storie tramandate a voce e sogni raccontati attraverso il legno e il tessuto. È un piccolo museo, ma con un’anima grande, perfetto per trascorrere un pomeriggio in famiglia diverso dal solito: divertente, educativo e pieno di meraviglia.

Ma l’Atelier Sarina non è solo un luogo dove “guardare”, è anche un posto dove creare e giocare. I laboratori didattici, pensati per bambini e ragazzi ma adorati anche dai genitori, permettono di costruire il proprio burattino, colorarlo e farlo vivere su un piccolo palco.

Per le famiglie e le scuole, l’Atelier offre laboratori didattici che introducono al mondo del teatro di animazione. Le attività iniziano con una visita guidata sulla storia della famiglia Sarina e dei personaggi presenti nell’Atelier, seguita da un laboratorio in cui i partecipanti possono sperimentare le tecniche creative del teatro di figura. Guidati dalla sapienza del burattinaio Natale Panaro, si imparano i movimenti base, si inventano storie, si danno voce e anima a personaggi di stoffa e cartapesta.

Informazioni utili per la visita all’Atelier Sarina

  • Dove si trova: Palazzo Guidobono, Piazza Arzano, Tortona (AL)
  • Orari di apertura: sabato e domenica, dalle 16:00 alle 19:00
  • Ingresso: gratuito
  • Contatti per visite guidate: associazionesarina@gmail.com / +39 342 6152605
  • Laboratori didattici: info e prenotazioni al +39 333 3418466 ​

Elena Marcon
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Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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