La bellezza si conquista passo dopo passo. Una gita con un trekking alla baia di Ieranto è più di una semplice passeggiata per i bambini, si insegna loro che la bellezza, come la felicità richiedono fatica, costanza e determinazione. Faccio questa breve premessa aggiungendo subito due note:
- La baia di Ieranto è un posto da vedere una volta nella vita
- Il trekking non è difficile, ma è sotto il sole, (quindi soprattutto al ritorno) può risultare impegnativo se avete dei bambini.
La Baia di Ieranto, nel Comune di Massa Lubrense, è incastonata come un diamante tra Punta Campanella e Punta Penna, un luogo selvaggio e incontaminato che si può raggiungere solo a piedi, in un sentiero immerso tra uliveti e agrumeti.
La Baia di Ieranto un po’ di storia
Ieranto, dal greco Ieros (luogo sacro), è il luogo dove, secondo Plinio Il Vecchio Ulisse incontra le Sirene durante il viaggio di ritorno ad Itaca. Un luogo magico dove lo sguardo si poggia sulle torri di Montalto e di Campanella e sembra quasi di sentire gli echi dei pirati saraceni…ma è solo un’eco appunto…perché subito si viene inghiottiti dall’azzurro del mare che si ferma solo all’ombra dei faraglioni di Capri all’orizzonte.
La Baia di Ieranto il nostro trekking
Il sentiero Cai è il 339 e parte da Termini ( se volete abbreviare il percorso potete partire da Nerano).
Noi siamo partiti da piazza Santa Croce di Termini, dove abbiamo parcheggiato l’auto sulle strisce blu (1 euro l ora , ma dalle 13 alle 17 non si paga) davanti al Bar De Simone ( tutti gentilissimi). Abbiamo imboccato la stradina di campagna che scende verso Nerano ( la riconoscete perché c’è un negozio di ceramiche). La stradina ha una decisa pendenza, da affrontare con cautela in caso di pioggia o durante i mesi invernali, perché è scivolosa.
Dopo dieci minuti di camminata in discesa si arriva alla piazzetta di Nerano, dove si segue per qualche decina di metri la strada in direzione Marina del Cantone per imboccare via Jeranto sulla destra.
Si supera il bivio con l’alta via dei monti Lattari (sentiero 300) che conduce alla sella di Monte San Costanzo e si continua più o meno in quota per circa 1 km. Sul percorso si incontra Villa Rosa dove soggiornò Norman Douglas e più davanti ad una edicola votiva incassata nella roccia.
Il sentiero è profumatissimo, incontriamo fiori, campi di carciofi, uliveti.
Proseguendo il cammino, si raggiunge il crinale di Sprito da dove si può ammirare uno scenario di ineguagliabile bellezza.
Dopo un tratto in discesa fra muretti a secco, gli alberi cominciano via via a diradarsi e a fare spazio alla vegetazione tipica della macchia mediterranea, si arriva sul crinale di Sprito.
Il panorama è da favola: a destra, Punta Campanella e Capri con i suoi Faraglioni; a sinistra, il Golfo di Salerno fino a Punta Licosa, con la Costiera Amalfitana e le isole; al centro, la Baia di Ieranto.
A un certo punto siamo arrivati al bivio per Mont’Alto e Penna a sinistra o direttamente per la spiaggetta di Capitiello a destra.
Se si va a sinistra si va al sito F.A.I. e da questa, si raggiunge la spiaggia di ciottoli di Capitiello.
Noi siamo andati a destra. La parte finale del sentiero è quella “scala dei minatori“, che i minatori arrivati qui a inizio del Novecento per estrarre la calce costruirono per raggiungere prima le cave, poste proprio a livello del mare; oggi le vecchie scalette sono utilizzate per raggiungere la caletta di ciottoli.
In discesa questa parte del sentiero è mozzafiato. In salita è abbastanza impegnativa.
L’arrivo nella spiaggetta di ciottoli però ripaga di ogni fatica. Noi ci siamo sistemati sugli scogli ( c’è anche una piattaforma) e abbiamo fatto il bagno in questa laguna blu, dall’acqua limpida e ghiacciata tanto da bruciare sulla pelle.
Una giornata di emozioni intense… andando via non riusciamo a guardare avanti, ammaliati continuavamo a voltarci verso il mare, come attratti da un canto delle sirene.
La Baia di Ieranto con i bambini
Per i bambini è un sentiero impegnativo? Un po’, perchè è assolato e perchè ci sono rocce appuntite e l’ultima parte sono tutte scale (malmesse), però se sono abituati a camminare non è un sentiero faticoso, i bambini si sono divertiti a saltellare sul sentiero a odorare piante e fiori e a fare il bagno in una “piscina” naturale.
Ovviamente i bambini piccoli si devono portare nello zaino o nel marsupio e non è consigliato per un bambino tra i 4 e i 6 anni che cammina.
Trekking alla Baiai di Ieranto, informazioni tecniche
- Percorso con livello di difficoltà media
- Lunghezza sentiero: 6 chilometri
- Dislivello massimo di 100 metri, ma con tratti esposti
- Durata di circa 3 ore, ma anche 5 ore se si considera una sosta per un tuffo a mare.
- Il sentiero è sotto il sole, portare un cappellino, crema solare e tanta acqua
- Nel rifugio del FAI ci sono i servizi igienici. Non ci sono punti di ristoro, quindi parti con una buona scorta d’acqua e qualcosa da mangiare. Non lasciare rifiuti.
La Baia di Ieranto, bene Fai
La baia di Ieranto è un bene Fai, qui è stata recuperata e viene tutelata l’originale macchia mediterranea con i suoi rosmarini, i ginepri e l’euforbia.
Il Sito di Interesse Comunitario all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, è il luogo perfetto per fare birdwatching, kayak, snorkeling e passeggiate botaniche.
- La Baia di Ieranto è aperta al pubblico tutti i giorni, dall’alba a un’ora prima del tramonto
- Maggiori informazioni e prenotazioni – FAI Baia di Ieranto – 335 8410253
In barca o in canoa nella Baiai di Ieranto
Alla Baia di Ieranto si può arrivare in barca solo con la Cooperativa Sant’Andrea, l’unica autorizzata ad entrare nell’area protetta di Punta Campanella. Del resto, questa è l’acqua più pulita di tutta la Costiera, interdetta ai veicoli a motore.
Oppure se siete sportivi potete arrivare in questo angolo di paradiso in canoa: info qui.
Come raggiungere la Baia di Ieranto
In Auto da Napoli, si prende l’autostrada Napoli-Salerno si esce a Castellammare di Stabia. e si seguono poi le indicazioni per Sorrento, Massa Lubrense e Nerano-Termini.