Terza notte in campeggio, temperature a metà tra la prima e la seconda notte. Alle cinque del mattino sento la vocina di Giulia: “Ho freddo”. E le dico sottovoce: “Vieni nel mio sacco a pelo”. Lei in punta di piedi scavalca Enrico e si infila nel mio sacco a pelo, una piccola borsa dell’acqua calda viva. Ci riscaldiamo a vicenda e ci addormentiamo. Canada, 15esimo giorno: relax a Lake Louise.
Canada, 15esimo giorno : i nostri programmi
I nostri programmi prevedono una giornata nel vicino e più piccolo parco nazionale di Yoho, dove fare un breve trekking di due ore e poi andare in macchina all’Emerald Lake e alle cascate Takakkaw ad ammirarli dai viewpoint vicino ai parcheggi. Pomeriggio libero, io alla ricerca di un wi-fi e i bimbi a giocare nel campeggio.
Canada, 15esimo giorno: un incidente con lo spray anti-orso
Arriviamo all’imbocco del trekking di ottimo umore. I bimbi sono felici di fare pochi chilometri. Li abbiamo abituati a camminare sin da piccoli, però dopo due giorni intensi sono un po’ stanchi. Enrico vuole provare lo spray anti orso, che abbiamo comprato per precauzione. Anche Francesco lo vuole provare, anche se sa bene che è estremamente improbabile che ci servirà; ma in caso di necessità vuole essere pronto.
È una giornata serena e senza vento, all’ingresso del sentiero Francesco prende la bomboletta, io e i bambini siamo alle sue spalle a qualche passo di distanza. Tolta la sicura, Francesco spruzza. Dalla bomboletta esce un vapore giallo densissimo. Un breve sbuffo. Subito avverto la puzza e un sapore acre in gola: “Bambini, super puzza corriamo”. È un attimo, quello che per me e Francesco è un sapore acre e piccante in gola, per i bambini è un bruciore insopportabile. Cominciano a piangere e a gridare. “Brucia, brucia, brucia”.
Io e Francesco stiamo bene, eravamo tutti a distanza, ma i bambini si agitano: “Mi brucia tutto, gli occhi, le labbra, la gola”. Forse il gas è sceso verso il basso e c’era un leggero vento che non abbiamo calcolato. Abbiamo sbagliato a non imporre ai bambini una distanza maggiore.
Una corsa in clinica medica
Per prudenza decidiamo di portarli subito alla clinica medica vicina al Village. In auto gli sciacquo la faccia e le mani con abbondante acqua, ma continuano a piagere. Quando arriviamo stanno praticamente bene, ma sono ancora spaventati.
Appena entriamo ci danno una marea di moduli da compilare, ma mentre aspettiamo la visita arriva la dottoressa, che sorridente ci dà due boccette di shampoo Baby Johnson e ci dice: “Meglio che andate, non è niente di grave, lo spray non è tossico, i bambini si sono solo spaventati, stesso effetto che lo spray deve avere sugli orsi, perché neanche a loro noi vogliamo fare male. Fategli una bella doccia e lavategli faccia e capelli con il sapone delicato, e staranno benissimo”. La dottoressa ci salva da una costosissima e inutile pratica sanitaria (e dalle conseguenti prartiche di rimborso dall’assicurazione).
Canada, 15esimo giorno: relax a Lake Louise
A questo punto che fare? Oltretutto, i bambini sono tutti bagnati per l’acqua che gli ho buttato addosso. Ci sarebbero le piscine termali, le Banff hot Spring, consigliate da tutte le guide, ma che ci è già stato ce le ha sconsigliate, perchè molto affollate. Ci ricordiamo di un consiglio che ci ha dato Ivana, l’architetto di Milano incontrato ieri, durante la passeggiata a Lake Louise. “Abbiamo passato un bellissimo pomeriggio nelle piscine del Lake Louise Inn, un lodge subito dopo la clinica medica”. Ecco l’idea giusta per noi.
Con un investimento di otto euro (grazie alla cortesia dell’addetto che non ci ha fatto pagare l’ingresso per i bambini) entriamo nella piscina del Lake Louise Inn: una piscina grande, una piscinetta piccola e due vasche idromassaggio, una tiepida e una bollente. I bambini dopo quattro docce e due ore a nuotare come pesciolini hanno dimenticato la paura e il bruciore, e Francesco ed io ci siamo rilassati a bordo piscina con i nostri libri.
Ci dispiace per il parco di Yoho che avemmo voluto vedere e anche per la funivia (che ti fa ammirare dall’alto i lago, i boschi e se sei fortunato anche gli orsi), che avevamo programmato per il pomeriggio.
Quando si viaggia ci può essere un imprevisto che stravolge il tuo programma, ostinarsi a portarlo avanti, soprattutto con i bambini, può essere un errore, e allora meglio premere il freno e regalarsi una giornata di relax.
Cena in campeggio con i marshmallows
Il pomeriggio facciamo un giro per i negozietti di Banff e la sera organizziamo una cenetta di “schifezze” davanti alla tenda. È un nostro rito, ogni viaggio facciamo una cena con i prodotti locali (con qualche piccola eccezione, come il guacamole, che ci deve essere sempre!).
Compriamo formaggio, salame, patatine, birra per papà e marshmallow per i bambini.
Quando siamo entrati nel parco non abbiamo chiesto il permesso per accendere il fuoco, ma i bambini fanno subito amicizia con il nostro vicino di piazzola, un francese che sta facendo da tre mesi il giro del Canada in moto, e chiedono di poter riscaldare i marshmallow sul suo fuoco.
Il primo marshmallow caldo della tua vita è indimenticabile.
Canada, 15esimo giorno: relax a Lake Louise e il teatro
E per finire tutti a teatro al campeggio, con uno spettacolo interattivo per i bambini sugli orsi. Scopriamo la storia di “The Boss”, un orso che ama le strade ferrate ed è sopravvissuto dopo essere stato investito da un treno in corsa, della “Matriarca”, che per salvare i suoi cuccioli da un orso che la inseguiva si arrampica su un ghiacciaio, e la triste storia di “Skoki”, che scopre gli uomini e ama farsi fotografare, gira per i campeggi e cerca cibo ”umano”, e così alla fine i ranger del parco decidono di portarlo a uno zoo.
Scopriamo il grande amore dei canadesi per gli orsi e tutti gli animali. Nel parco di Banff tutto è fatto in funzione dell’uomo ma anche degli animali. Ed ecco che se si deve costruire un’autostrada, si fa anche una recinzione elettrificata per impedire che gli animali finiscano sotto le auto e ponti con erba e alberi per permettere a orsi, cervi e marmotte di passare da un lato all’altro della strada senza pericoli.
Come ci era capitato a Capilano, sia i bambini che noi impariamo ad amare la natura giocando.
Una giornata iniziata male finisce bene
Torniamo tutti e quattro in tenda con le mani appiccicose di marshmallow e chiacchierando di orsi. Una giornata che era iniziata malissimo è diventata una giornata da trascorrere insieme a prescindere dal fatto che ci troviamo a migliaia di chilometri da casa e che siamo in viaggio. Enrico va a letto con il suo bisonte nuovo e Giulia con il quadretto di un orso (che lei ha chiamato Luigino) disegnato da Max Elliot, illustratore canadese di libri per bambini.
Anche questa notte Giulia si infila nel mio sacco a pelo e dormiamo abbracciate e al calduccio.
Diario di viaggio: 21 giorni in Canada on the road
Secondo giono Vancouver e la caccia alle balene
Terzo giorno: Vancover, visita a Capilano e a Stanley Park
Quanto giorno: Vancouver Island
Quinto giorno: la corsa delle capre a Victoria
Sesto giorno: in viaggio verso Port Hardy
Settimo giorno: l’Inside Passage
Ottavo giorno : faccia a faccia con gli orsi
Nono giorno: mille chilometri di Hightway
Decimo giorno: Mountain Coaster a Revelstoke
Dodicesimo giorno. arrivo a Banff