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Cristo Velato con i bambini, mini-tour nel centro storico

Come sapete, ci piace molto fare i turisti nella nostra città e oggi, approfittando di una giornata di sole abbiamo deciso di esplorare il centro storico. L’idea era di portare i bambini a vedere una delle opere più famose al mondo della nostra città: la Cappella San Severo.
Io l’ho vista diverse volte, ma mai con una guida. Per questo mini mini tour nel centro storico di Napoli con vista al Cristo velato con i bambini ci siamo affidati a una guida turistica E scrivo questo post sperando di darvi qualche consiglio utile per organizzare la visita e aiutarvi a coinvolgere i bambini per farli appassionare alla storia dei Principi di San Severo, tra miti e leggende.

Se cercate un tour sperimentato e a costo basso c’ è quello proposto da Civitatis: un giro a peidi di Spaccanapoli + il Cristo velato (i bimbi sotto i quattro anni non pagano) e fino a 9 anni pagano 10 euro. La guida ti racconta annedoti e segreti del cuore di Napoli. Per info e prenotazioni ecco il link al tour)

A Napoli tutto parla, basta ascoltare



 

Centro storico di Napoli, l’obelisco di Piazza del Gesù

Il nostro viaggio indietro nel tempo inizia da una delle piazze più suggestive di Napoli, piazza del Gesù, l’ingresso di “Spaccanapoli” il Decumano inferiore. Perché si chiama Spaccanapoli? Perché se lo guardiamo dall’alto il Decumano sembra tagliare in due la città.

piazza del Gesù

La nostra guida è attenta e allegra e noi abbiamo tutti l’auricolare e seguiamo i suoi racconti muovendoci liberamente nella piazza. Si parte dall’obelisco.  Lo sapete  chea Napoli ci sono tre obelischi?

  • L’obelisco di San Gennaro
  • L’obelisco di San Domenico
  • Guglia dell’Immacolata

La Guglia dell’Immacolata che fu fatta costruire dal gesuita Pepe con una colletta popolare. In alto c’è una statua della madonna con mazzo fiori, che ogni anno, l’8 dicembre, viene cambiato dai vigili del fuoco.

la madonna sulla guglia dell?immacolata a Napoli

La guida  ci racconta che c’è una leggenda popolare secondo cui all’alba e tramonto la statua diventa Nuestra Señora de la Santa Muerte. È un mistero, ma sembra che il sole crei dei giochi ottici per cui la Madonna non solo sembra incappucciata , ma sembra anche impugnare una falce. La leggenda narra che chi riesce a vedere questa figura, in dono riceve l’immortalità. 

Il pentagramma inciso sul Gesù Nuovo

Lo sguardo poi si sposta su Palazzo San Severino, oggi chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Impossibile non notare la particolarissima facciata esterna: piperno (pietra lavica dei Campi flegrei, una pietra difficile da lavorare) lavorato con un bugnato a punta di diamante ! Ma, la guida fa avvicinare e ci mostra dei segni sulle pietre.

La teoria più diffusa è sempre stata quella, secondo cui, questi segni  fossero stati lasciati dai tagliapietre per indicare la cava di provenienza. Invece, nel 2010,  uno studioso ha scoperto che è un pentagramma musicale scritto in aramaico (si legge dal basso vero l’alto e da destra verso sinistra).

Napoli, mini tour con i bambini nel centro storico

Lasciamo alle nostre spalle piazza del Gesù e ci incamminiamo per via Benedetto Croce. Passiamo davanti Santa Chiara, complesso fortemente voluto da Roberto d’Angiò e sua moglie Sancha d’Aragona , e il primo complesso religioso ad avere un ordine maschile e femminile (anche se quello femminile di clausura ). Leggi anche Napoli in un week end, qualche idea diversa

animale marino spegni torce palazzo carafa Napoli

Camminiamo per Spaccanapoli, ci fermiamo davanti a Palazzo Carafa e la guida chiede ai bambini cosa sono quegli strani mostri marini ai lati del portone: sono degli spegni torcia. Ci rimettiamo in cammino e arriviamo in un’altra piazza famosa: piazza San Domenico.

Il giro di Partenope tour ha tempi veloci per non annoiare i bambini e per tenere alta l’attenzione degli adulti, che incuriositi dagli imput poi possono approfondire.

Piazza San Domenico tra bellezza e leggende

obelisco piazza san Domenico Napoli

In piazza San Domenico c’è il secondo obelisco, ma c’è anche Casa Calenda, dove si narra che nei sotterranei fu nascosto un tesoro. Una bambina curiosa scese nelle cantine per cercarlo e si perse. La madre disperata continuò a cercarla avanti e indietro per anni, tanto da consumare i corrimano.

Come è nata la Cappella San Severo

E qui, in piazza San Domenico, inizia il racconto sulla Cappella San Severo, che custodisce  il Cristo Velato. Nel 1584 Maria D’Avalos, a 24 anni, sposa il cugino, Carlo Gesualdo, principe di Venosa, musicista. Maria era bellissima e si narra avesse molti amanti, tra cui il militare Fabrizio Carafa. La notte del 18 ottobre 1590 Carlo Gesualdo decide di vendicarsi, fa finta di partire per una battuta di caccia, ma prima si allontana, poi fodera gli zoccoli de i cavalli di stoffa (per attutire il rumore) e torna indietro. Gesualdo sorprende la moglie con Fabrizio Carafa, li uccide entrambi ed espone i corpi fuori dal palazzo.

Fabrizio non ha avuto neanche il tempo di pentirsi, Adriana Carafa della Spina, sua madre,  al solo pensiero, è disperata e per salvare l’anima del figlio chiede un’indulgenza, che viene concessa da Papa Paolo V per la cappella costruita dal marito di Adriana Carafa, Giovani Francesco di Sangro, duca di Torremaggiore, primo principe di San Severo, si tratta della chiesa della pietà dei Sangro o Cappella San Severo.

Cappella San Severo: leggenda chiama leggenda

Lasciamo piazza San Domenico e, superato San Severo, che la nostra guida ci insegna a riconoscere: “Guardate lo stemma con il Toson d’oro, il vello d’agnello”. Il palazzo Accanto, Palazzo Corigliano è sede dell’Università Orientale. E mentre camminiamo la voce nell’auricolare ci ricorda che “leggenda chiama leggenda. Si dice che un uomo, prima del 1580, fu ingiustamente accusato di un delitto e mentre veniva portato nel carcere della Vicaria invocò Madonna della pietà e improvvisamente cadde un pezzo di muro vicino all’edicola dove fu costruita poi la cappella”.

Intorno alla cappella ci sono tantissime leggende. Ma la vera rivoluzione, quella che l’ha resa unica è avvenuta nel 1740 quando Raimondo di Sangro la trasforma  in un tempietto esoterico, uno scrigno d’arte.

Il piccolo Raimondo di Sangro

Su questa cappella hanno scritto trattati, quindi vi rimandiamo a fonti autorevoli. Però se volete visitarla con i bambini, grazie alla nostra visita vi diamo qualche consiglio utile.

Raimondo di Sangro era un letterato, un inventore, un alchimista, gran maestro massone ed era nipote del sesto principe di San Severo, Paolo di Sangro. Il padre di Raimondo, Antonio, era un uomo violentissimo,  faceva razzie e stuprava le donne, la madre, Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona,  invece morì poco dopo il parto. Raimondo così fu cresciuto dal nonno che lo fece studiare con i Gesuiti. Il piccolo a dieci anni conosceva otto lingue. A 19 anni, studiando i disegni di Leonardo da Vinci, inventò un palco che si poteva chiudere.

Raimondo cambia la struttura della cappella di Santa Maria. Chiama a lavorare Antonio Corradini che aveva 84 anni,Francesco Queirolo (che aveva lavorato alla Fontana Trevi), Giuseppe Sanmartino. I più grandi scultori dell’epoca e crea un gioiello.

Cristo Velato: la visita con i bambini

Appena entrati, voltate le spalle al Cristo, non correte subito a vedere l’attrazione principale. Aspettate. Prendetevi del tempo.

In questa cappella c’è bellezza in ogni angolo. Quando entrate con i bambini date le spalle al Cristo e guardate sulla porta di ingresso ( che è costruita con vetri blindati, fa un po’ impressione) c’è Cecco de Sangro, che nascondendosi in un sarcofago per tre giorni riuscì a conquistare la Rocca Amiens, nella Guerra delle Fiandre. Cecco esce dal sarcofago e la sua gamba ricorda il simbolo del piombo, elemento tossico quando brucia, ma allo stesso tempo immagine della purificazione ( lettura massonica e alchemica), c’è anche un leone e un’aquila, zolfo e mercurio, che combinati insieme danno vita al grifone, la stabilità.

“Attenzione  – ci avverte la guida – ogni opera è ricca di simboli nascosti, simboli alchemici e simboli massoni. Prestate attenzione ai dettagli”.

Poi semrpe senza girarci, e dando le spalle al Cristo Velato, diamo uno sguardo alla Cappella e la guida ci spiega che nelle cappelle laterali ci sono le tombe degli uomini della famiglia. Nei gruppi scultorei invece le donne.

Infondo alla cappella sulla sinistra poi c’è la Pudicizia e sulla destra il Disinganno.

Il Cristo Velato con i bambini: la Pudicizia e il Disinganno

Credetemi, queste due statue piaceranno ai bambini .La Pudicizia è una mamma. Il Disinganno ha un segreto.

Pudicizia

La Pudicizia è stata realizzata da Antonio Corradini in onore della madre di Raimondo, Cecilia d’Aragona : è una donna velata che indica una lapide spezzata, perché morì troppo presto. Tra i simboli “massoni” che si scorgono, la quercia, l’acanor (brucia essenze) e le rose mistiche.

piede pudicizia cappella San Severo

Anche in questo caso, come nel Cristo Velato, il velo è così perfetto, da sembrare addirittura bagnato.

Disinganno

A destra meraviglioso il Disinganno, opera del Queirolo, rappresenta un uomo coperto da una rete. La guida ci fa notare che sul ginocchio la rete è rotta ( particolare che colpisce i bambini) perché quando i soldati nazisti entrarono nella cappella non credevano che quella rete fosse fatta di marmo e fecero la prova dando un colpo con il calcio del fucile e sgretolando il marmo.

Il Cristo Velato: “Sembra respirare”

volta affreschi cappella san severo

Ed ecco, dopo aver ammirato la cappella, la volta, le statue … potete concentrarvi sul Cristo Velato e goderne tutta la bellezza.

Raimondo di Sangro commissionò l’opera a Corradini , che però morì e passò il
Sanmartino.

Per vedere, l’opera bisogna fare un percorso obbligato, si parte dai piedi e si gira in senso orario.

volto cristo velato

Se potete fermatevi un attimo quando arrivate alla testa e guardate le narici che sembrano respirare il velo e lo stomaco, che quasi sembra alzarsi.

La leggenda narra che il velo non fosse di marmo, ma che Raimondo Di Sangro con uno dei suoi esperimenti avesse marmorizzato un tessuto.

Sanmartino realizzò l’opera a 33 anni, in soli tre mesi e fu pagato 500 ducati. In genere gli scultori venivano pagati annualmente e il loro compenso era poco più di 1200 ducati.

Il Cristo Velato, il pavimento labirintico

pavimento cristo velato

Nella cappella il pavimento è di cotto, con lo stemma dei San Severo, ma a destra del Cristo Velato si apre una nicchia, qui c’è la tomba di Raimondo di Sangro, la più semplice di tutte, con la lapide in marmo non incisa, ma realizzata con solventi chimici (un altro esperimento di Raimondo di Sangro). Il suo ritratto come gli altri nella cappella è realizzato con colori di sua invenzione a olio e a acqua.

In questo angolo, abbassate lo sguardo, non perdetevi il pavimento: meraviglioso. Un labirinto di marmo a linea continua, con tasselli policromi (neri e azzurri). Noterete anche delle svastiche, ma non sono di origine nazista, sono il simbolo del sole e della vita, nelle culture dell’Eurasia.

Le macchine Anatomiche nella Cappella San Severo

A questo punto si scende nella cavea sotterranea. Qui in origini doveva essere esposto il Cristo Velato e ci sono ancora i segni della sua posizione. Chiedete ai bambini di cercarli.

Questa parte, inaspettata della Cappella, attrae i bambini, perché qui i piccoli visitatori si trovano davanti a due corpi umani visti dall’interno, con tutto l’intreccio di vene e arterie. E’ sorprendente.

macchine anatomiche

La leggenda narra che il principe di San Severo, con l’aiuto di Giuseppe Salerno, medico palermitano, avesse ucciso e imbalsamato due servi.

Nel 2006 però il primario di cardiologia del San Gennaro, studiando le due macchine anatomiche ha provato che sono una riproduzione fedele, ma non perfetta. Sono un uomo e una donna e la donna aveva anche un feto, che poi fu rubato. Per quanto imperfette i bambini rimangono a bocca aperta.

Visita al Cristo Velato, note per le famiglie

Si può entrare con i passeggini, ma non si può scendere nella cavea. Il passeggino si lascia al primo piano e si riprende all’uscita.

Per i bambini ci sono le audioguide studiate appositamente per loro, dove Gennarino, un servo del principe di San Severo spiega ai bambini tutti i segreti della Cappella. Potete trovare file anche di un’ora/due. Se potete andate al mattino presto.

Anche se comprate i biglietti on line la fila si deve fare lo stesso. Solo dopo le 12 si può acquistare il fast pass con due euro in più.

Biglietto: 8 euro
Artecard: 6 euro
Bambini fino a nove anni gratis
Ragazzi: 10-25 anni 5 euro
Audioguida: 3,50
Due audioguide: 5 euro

Orari
Chiuso il lunedì
Tutti i giorni dalle 9 alle 19
Sabato dalle 9 alle 20.30 (da aprile a dicembre)
Ultimo ingresso, mezz’ora prima della chiusura.

Centro storico: Pitstop per le mamme

Proprio a due passi dalla Cappella San Severo c’è una libreria che amiamo molto: Bibi libreria per ragazzi.

Bibi libreria bimba legge tra i cuscini

Qui troverete una selezione tra i libri più belli per bambini da zero a 99 anni e può essere un buon rifugio per i bambini e le mamme mentre il papà o un amica fanno la fila per entrare a vedere il Cristo Velato, ma soprattutto per le mamme c’è un angolo fasciato libero e una postazione per allattare. La libreria si trova in Via Raimondo di Sangro di San Severo 6.

 

All’interno della Cappella è vietato fare video e foto, le foto di questo post sono state scattate in un’occasione pubblica e autorizzate, ma sono coperte da Copyright. 

 

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.