“Procida è aperta. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale”. Con questo slogan e il suo progetto che parte dal passato e dalle tradizioni e guarda al futuro Procida si è aggiudicata il titolo di capitale italiana della cultura per l’anno 2022. Procida punta su un turismo lento e sostenibile. Ecco una guida su d cosa vedere a Procida, Capitale della cultura 2022. Una guida scritta da chi conosce l’isola e la ama da anni. Una guida per imparare ad amare Procida.
Proprio perché conosciamo a amiamo Procida, prima di iniziare la vostra scoperta dell’isola vi chiediamo di fare un patto con noi e con l’isola: “A Procida non si corre e si entra in punta di piedi”. L’isola è la più piccola del Golfo di Napoli, quella meno nota, quella dove il tempo sembra essersi fermato. È l’isola dei bambini e della poesia. Un’isola autentica e ancora dal cuore selvaggio. Perciò scopriamo e amiamo Procida, ma rispettando la sua natura, un po’ ruvida e scostante. Procida non è una regina come Capri e non lo deve diventare, Procida è un’isola di pescatori e sognatori.
Dieci consigli per visitare Procida da veri procidani
Sono oltre quindici anni che trascorriamo le nostre estati su questa piccola isola, prima da single, poi come coppia e da otto anni con i bambini, abbiamo imparato a conoscere l’isola e a viverla rispettando i suoi tempi e le sue tradizioni e imparando anche tanti “trucchetti” per vivere la bellezza di albe, tramonti, aperitivi.
Ecco una guida scritta con amore per una vacanza a Procida da veri procidani e ora ecco la lista delle dieci cose da vedere assolutamente a Procida.
Procida l’isola dei bambini: guida per famiglie
Come vi dicevamo da otto anni Procida è la nostra meta estiva con i bambini e abbiamo scritto una vera e propria guida dell’isola per famiglie.
Marina Grande a Procida: il porto
A Procida si arriva in aliscafo o traghetto, da Napoli o Pozzuoli ( o volendo da Ischia). Potete scaricare sul telefono una comodissima e affidabile App con tutti gli orari.
Si arriva al porto di Marina Grande, e si viene accolti da un palazzo merlato, questo imponente palazzo è stato prima residenza reale e poi convento poi, oggi è un colorato condominio. A Marina Grande trovate i taxi e i mini bus che vi portano in giro per l’Isola. I taxi non hanno tassametro, ma tariffa fissa. Chiedete il prezzo della corsa prima di salire a bordo.
Se non siete carichi di bagagli non prendete subito un taxi, ma godetevi il porto di Procida: percorre Marina Grande e arrivate su via Roma. Qui dovete assolutamente prendere un caffè e una lingua procidana (nei dieci consigli per visitare Procida leggi dove la Lingua è più buona), dolce di pasta sfoglia e crema al limone.
Il Porto è perfetto per gli aperitivi, se volete fare un giro notturno in sommergibile o andare all’esplorazione dell’isola in barca. Da vedere anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista.
Potete regalarvi un calice di vino alla Vineria letteraria L’Isola di Arturo e fate una tappa nella piccola libreria indipendente Nutrimenti, gestita da Andrea Palombi e Ada Carpi de Resmini, editori romani e ideatori di Procida Racconta, il festival letterario, che ha portato sull’isola, tra gli altri, Daria Bignardi, Diego de Silva, Paolo Di Stefano e Massimo Gramellini.
Ogni anno sei scrittori vengono invitati a trascorrere a Procida qualche giorno insieme a un abitante, per condividerne la quotidianità, i luoghi, le storie. Un modo per proseguire la grande tradizione letteraria dell’isola dove, tra gli altri, hanno preso casa gli scrittori Alessandro Baricco, Valeria Parrella, Elisabetta Montaldo (che è anche costumista), il pittore e scultore francese Daniel Buren.
Casale Vascello, il cuore antico di Procida
Lasciato il porto di Procida, attraversate via Roma, arrivate a piazza Sancio Cattolico e girate a destra, su via Vittorio Emanuele, la prima a sinistra per via principe Umberto, arrivate alla Corricella, ma proseguite dritto, inerpicatevi per la salita, arrivati sulla piazzetta, infilatevi nel vicolo dove vedete la vasca di una fontana a angolo e arrivate nel quartiere di Casale Vascello.
Da qui, dal cuore più antico di Procida, dovete iniziare la vostra scoperta dell’isola. Il costro giro di cosa vedere a procida deve inziare dal cuore più antico e povero dell’isola.
Il nome originario del quartiere era Vascello sfondato, probabilmente perché ha due ingressi, al Casale infatti si entra sia da Via principessa Margherita che da via Salita Castello. Ma il nome ricorda molto anche l’espressione dialettale “Vescieddo” o “re vescio”, che significa “di giù2, ipotesi che sembra sottolineare il modo in cui sono disposte le abitazioni, tutte verso il baso.
Il complesso che risale al Seicento si sviluppa attorno ad un grande cortile centrale, su cui affacciano le case colorate, spesso in estate utilizzato come piccolo teatro di eventi culturali, su cui affacciano numerose abitazioni e verso cui confluisce un sistema di stretti vicoli.
Alzate lo sguardo e non solo noterete le case addossate l’una all’altra (per impedire il passaggio dei nemici) ma anche i piccoli balconi coperti da una volta ad arco che ricordano il mondo arabo, tipici di Procida, questo tipo di balcone si chiama vefio.
A Casale di Vascello il tempo sembra proprio essersi fermato: è un piccolo mondo antico.
La Corricella, il borgo dei pescatori
Per arrivare a Casale vascello vi siete lasciati alle Spalle forse il luogo più fotografato di Procida, La Corricella.
Tornate indietro e al termine della discesa ripida che corre sotto la centralissima Piazza dei Martiri e dopo un altrettanto lunga rampa di scale, scendete al porto, tra barche ormeggiate, pescatori che riparano le nasse e bambini che giocano. È uno sei luoghi più belli del Mediterraneo.
Le case pastello, le scale, i panni scesi ad asciugare, i ristorantini tipici: questo villaggio di pescatori, intitolato a Massimo Troisi, è stato il set cinematografico per “Il Postino” e per “MR Replay” di Michael Radford.
Noi amiamo andare alla Corricella per cena, in uno dei ristorantini sul porticciolo (nel weekend in estate prenotate in anticipo) o a fare colazione, prima che il sole diventi troppo caldo. C’è anche un bellissimo negozio per comprare cappelli di tela e borse fatte a mano.
Terra murata, Palazzo D’Avalos e la Casa di Graziella
Dopo un giro alla Coricella, nel vostro tour delle dieci cose da vedere a Procida, dovete assolutamente vedere Terra Murata. Affrontate di nuovo la salita e arrivate all’ Abbazia di San Michele Arcangelo, patrono di Procida (festeggiato due volte, l’8 maggio e il 29 settembre). La chiesa, inizialmente un convento benedettino, oggi si presenta di impianto barocco con un ricco soffitto a cassettoni in legno dorato; le statue lignee, il pavimento, gli organi a mantice hanno invece una bellezza povera e un po’ cadente, ma è questo il fascino di Procida.
Il biglietto del museo costa pochi euro e permette di curiosare nelle cappelle delle Confraternite, i cui membri il Venerdì Santo vanno in processione incappucciati, e di dare un’occhiata a quel che rimane dell’ossario, una grande fossa comune che raggiungeva il livello del mare.
Da qui potete proseguire per la piccola spiaggia della Lingua dove fare un bagno (non ci sono lidi attrezzati) o affrontare la salita che porta a Terra Murata.
Ne vale sempre la pena, ma nelle ore di sole è caldissimo, riservatevi questa gita nel pomeriggio inoltrato. Arriverete nel punto più alto di Procida, dove c’era il carcere, chiuso dal 1988. Il Demanio ha ceduto questa immensa proprietà al Comune. Prima di entrare a Palazzo D’Avalos affacciatevi a guardare (e fotografare) il panorama: la vista sulla Corricella è spettacolare, con il mare, il Vesuvio, Napoli, la penisola sorrentina.
Palazzo D’Avalos
L’ex penitenziario è uno straordinario complesso monumentale, costituito da quello che in origine era il Palazzo d’Avalos. Edificato tra il 1560 e il 1570 dai d’Avalos, feudatari dell’isola fino al 1729, fu trasformato in Palazzo reale e casino di caccia da Carlo III di Borbone. Successivamente, dal 1815, divenne prima scuola militare, poi prigione e bagno penale per ergastolani.
Una cittadella carceraria a picco sul mare, con mura di cinta, un’imponente porta di accesso e garitte per le sentinelle, che già ha iniziato il suo percorso per essere in polo culturale. Intanto, si possono visitare il cortile cinquecentesco, l’edificio delle celle, con l’infermeria, gli opifici dove lavoravano i detenuti.
Nelle notti di luglio organizzano anche dei suggestivi silent party nel cortile.
Sulla destra di Palazzo D’Avalos invece è stato appena recuperato uno spazio che sarà destinato ai bambini: I giardini dell’incanto
La casa di Graziella
La Graziella è la giovane donna procidana bella e semplice. La sua leggenda nasce dal romanzo di Alphonse de Lamartine e ad agosto nella Sagra del Mare che si svolge ogni anno da 65 edizioni, ogni anno viene eletta la graziella più bella 8 un piccol oconcorso di belezza).
Al secondo piano del Palazzo della cultura (Ex conservatorio delle orfane) a Terra Murata è possibile visitare la ricostruzione storica della casa di Graziella, realizzata da l’associazione culturale “La casa di Graziella col Comune di Procida
La casa ricostruita è una casa molto più ricca rispetto ad un casa di pescatori (che non c’era quasi nulla). Tutto il corredo della casa è datato tra 1800 e 1900 ma nulla è appartenuto a Graziella. Questo museo ha lo scopo di salvaguardare e tramandare la storia di Procida ai posteri , attraverso il mito di Graziella che visse e morì per amore.
- Informatevi prima se il museo è aperto: lacasadigraziella@gmail.com – tel 333 3739076
Alla fine della visita alla casa, uscite sul terrazzo il panorama sull’isola, sul golfo di Napoli, su Ischia e Capri, vilascerà senza fiato.
Il Faro di Procida
Il Faro di Procida, antica struttura ottagonale, è ancora abbandonato, però ha sempre il suo fascino. Per arrivare dovete percorrere una stradina di muri bianchi e 103 scalini che profumano di menta e di capperi, piantine rampicanti che hanno colonizzato le crepe dei muri. Si trova alle spalle del porto di Marina Grande, a Punta Pioppeto, tra ginestre e fiori di Campo. L’area è trasandata, ma il panorama suggestivo.
Le più belle spiagge di Procida
E ovviamente Procida è mare. nella nostra guida di cosa vedere a Procida non potevamo non inserire le spiagge. Attenzione sull’isola le spiagge non sono molto grandi e alcune senza servizi, ma ognuna è un piccolo gioiello.
La spiaggia del Pozzo Vecchio o del Postino
Le spiaggia del Pozzo Vecchio, divenuta celebre per il set de Il Postino di Massimo Troisi. Scendendo per la strada che costeggia il cimitero, caratterizzato da una serie di piccole costruzioni e cupole che richiamano l’architettura tipica isolana, si raggiunge la piccola e accogliente baia a forma di ferro di cavallo, in gran parte spiaggia libera. Qui la sabbia è scura, di origine vulcanica. é un posto isolato, perciò organizzatevi con acqua e snack.
La Spiaggia Del Ciraccio
La spiaggia del Ciraccio (esposta a ovest come quella del postino), è sempre ben protetta dai venti, ma a causa delle correnti l’acqua è invasa dalle alghe
La spiaggia di Vivara
Sul versante occidentale c’è l’isolotto di Vivara Di proprietà privata e collegata all’isola madre di Procida da un lungo ponte pedonale, Vivara è una mezzaluna di terra, riserva naturale di Procida.
Per secoli tenuta di caccia dei Borbone, dal 2002 è riserva naturale statale, perché avamposto per gli uccelli di passo in primavera. Accoglie anche un sito archeologico miceneo, tuttora in fase di scavo. Al momento è chiusa.
La Marina della Chiaiolella
È la spiaggia dei bambini, con stabilimenti balneari. Compreso tra Punta Serra e il promontorio di Santa Margherita Vecchia è la spiaggia più grande e frequentata dell’isola. Il pomeriggio quando si alza il maestrale il mare si increspa d’onde. Bellissima l’ora del tramonto.
La Lingua
E’ una vera e propria lingua di terra: una spiaggia stretta, caratterizzate da una sabbia spessa e scura, e completamente fatta di ciottoli, che affaccia sul canale di Procida, proprio di fronte al promontorio di Monte di Procida. Si può arrivare o da Marina Grande (è alla fine di via Roma) o da Terra Murata (alla fine della scalinata della traversa di via Bartolomeo Pagano).
La Spiaggia della Silurenza
La spiaggia della Silurenza è vicina al porto di Marina Grande, in via Roma (lato Grotte) ideale per mamme e bambini. È presente uno stabilimento balneare. Non è molto grande e spesso affollata.
La spiaggia della Chiaia
La Spiaggia della Chiaia è la più centrale delle spiagge dell’isola, ma allo stesso tempo anche la più difficile da raggiungere. Si arriva a piedi (percorrendo una scalinata di 186 scalini in un vicolo che parte da piazza Olmo) o via mare
La Spiaggia della Chiaia è un’unica grande lingua di sabbia nera alle cui estremità vi sono due piccoli stabilimenti, uno dei quali oltre al bar ha anche un buon servizio ristorante.
Cosa e dove mangiare a Procida
Oltre a cercare cosa vedere a Procida, una delle vostre missioni deve essere cosa mangiare: sull’isola è tutto buono, e non è un modo di dire. Difficile consigliare cosa bisogna assaggiare assolutamente, forse l’insalata di limoni con la menta, il coniglio con le olive, la pasta alla pescatora con alici e peperoncini verdi, gli spaghetti limone e menta.
Alla Chiaiolella vi consigliamo Crescenzo, con vista tramonto sul mare. La cucina è verace e saporita, di mare e di orto: spaghetto con le sarde o con il riccio; i carciofi in primavera; l’insalata di limoni, le polpette di pesce spada o di melanzane.
Dove Dormire a Procida
Per vedere bene Procida, devi scegliere anche dove dormire, l’accoglienza sarà la grande sfida di Procida capitale della Cultura 2022. L’accoglienza turistica fino ad ora è stata spontanea e l’isola non ha una grande capienza.
Un’ idea potrebbero essere i Campeggi a Procida, ce n’è uno da mille e una notte.
Scrivendo questo articolo su cosa vedere a procida ci è venuta una gran voglia di prendere il traghetto e sbarcvare sulla nostra isola del cuore… e a te?
È stato molto utile,andremo il prossimo settembre e faremo tesoro della vostra guida.
Grazie mille
Marinella e Pino
Siamo contenti e settembre è un mese perfetto, ve la godrete davvero