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Gibilterra con i bambini in un giorno: tour guidato

Gibilterra, ci avete mai pensato come meta di viaggio con i bambini? Noi abbiamo fatto un tour guidato di un giorno, ed è stata un’avventura indimenticabile, tra natura storia e dispettose scimmiette. Questa piccola colonia britannica in terra di Spagna si raggiunge facilmente da Siviglia.

Arrivo a Gibilterra

Partiamo da Siviglia (leggi il nostro racconto) prestissimo, al sorgere del sole, ci aspettano un paio d’ore di macchina prima di arrivare a La Linea: è questo il nome della cittadina che precede il confine (e la dogana) con la colonia britannica.



Ci sono ampi parcheggi a pagamento dove poter lasciare l’auto in sicurezza.

Ci dirigiamo verso il confine, entriamo e si procede al controllo passaporti/carte d’identità per la Spagna.

Un piccolo corridoio e di nuovo un controllo passaporti per l’ingresso a Gibilterra, che appartiene al Regno Unito.

Subito dopo aver terminato i controlli e prima di entrare effettiva nella città, si può prendere visione dei tour guidati della città.

Gibilterra con i bambini: tour guidato

le grotte di St. Micheal Cav

Noi abbiamo scelto il The Rock Tour : tour guidato dell’ex roccaforte araba che prevede le Colonne d’Ercole, le grotte di St. Micheal Cave, l’area delle scimmie in libertà ed infine il tunnel che attraversa la montagna di Gibilterra, per poi arrivare nella Main Street , la via centrale, dove il tour guidato finisce e si può proseguire a piedi alla scoperta della piccola cittadina.

Il costo del tour è di 35 euro a persona.

Si può pagare in euro e in sterline.

Gibilterra con i bambini, tour guidato: cosa si vede

Iniziamo il nostro tour, saliamo sul nostro pullman a otto posti e conosciamo la nostra guida.

Le guide parlano in genere inglese e spagnolo, ma alcuni conoscono anche un po’ di francese ed italiano.

Le colonne d’ercole

La prima tappa sono le famosissime Colonne d’Ercole: anticamente si credeva che il mondo finisse con l’attuale penisola iberica, e Gibilterra, essendo la punta estrema dell’Europa, veniva considerata fisicamente come se fosse una delle due colonne.

Dal luogo in cui si trova il monumento infatti (molto più piccolo di quanto si possa pensare, trattandosi di “colonne”) si può ammirare nitidamente la costa dell’Africa.

Le grotte St. Micheal’s Cave

Prosegue il nostro tour della città britannica con la visita delle grotte di St. Micheal.

Si tratta di una grotta visitabile in più o meno mezz’ora quindi molto piccola.

La sua particolarità è l’utilizzo della sua “sala” più grande come anfiteatro per concerti di musica, con tanto di palco per l’orchestra; sembra che persino la Regina Elisabetta II sia stata ospite in occasione di una performance.

Effettivamente il luogo con il suo impianto acustico naturale, abbellito da luci colorate, rendono l’ambiente quasi magico.

Inoltre all’esterno della grotta si possono avere i primissimi incontri con la vera attrazione cittadina: i macachi di Gibilterra.

Gibilterra, la riserva delle scimmie

Una volta usciti dalla grotta ci si addentra sempre più nella riserva naturale protetta della rocca di Gibilterra, fino ad arrivare all’area in cui le scimmie si trovano in totale libertà.

gibilterra scimmie

Questi macachi sono attualmente l’unica popolazione di scimmie selvatiche in Europa, e sono divisi in cinque gruppi che si trovano appunto nelle zone più alte della rocca.

La leggenda narra che queste scimmie siano arrivate direttamente dalla vicina Africa attraverso un tunnel sottomarino.Tutto questo serve ovviamente a mantenere vivo l’interesse turistico, di fatto le scimmie vengono nutrite continuamente (secondo una dieta specificatamente studiata per loro) al fine di mantenerle nella zona designata dal tour.

Tuttavia è severamente proibito dare cibo alle scimmie, o addirittura portarlo con sè, in quanto gli animali potrebbero diventare aggressive.

Gibilterra, the great siege tunnel

Ultima tappa del tour è la visita del tunnel scavato nell’intera montagna che servì a difesa della città durante la seconda guerra mondiale.

Si tratta fondamentalmente di una lunghissima galleria scavata all’interno della montagna, piena di cimeli della guerra e di racconti.

Dall’esterno del tunnel si può ammirare la vista sulla piccola città, sullo stadio da calcio e sull’aeroporto.

Quest’ultimo abbiamo avuto la fortuna di vederlo in azione; quando c’è una partenza o un atterraggio l’intera città si blocca: la strada cittadina infatti attraversa fisicamente la pista aerea, di conseguenza quando si ha la necessità il traffico viene bloccato, l’aereo decolla o atterra, e la strada viene poi riaperta.

Gibilterra con i bambini, il centro città

Il tour termina all’inizio della via principale della città; qui si può ammirare realmente la bellezza della città, entrare nei negozi di souvenir per acquistare una classica scimmietta di peluche o una calamita.

È possibile pagare sia in sterline che in euro, e si può parlare in entrambe le lingue.

La magia di Gibilterra

Questa era la mia seconda visita alla colonia britannica.

La prima volta che la visitai fu quasi per caso, facevamo un tour in macchina dell’Andalusia (solo io e mio marito) e decidemmo per caso di andare a Gibilterra.

Avendo studiato lingue, lo spagnolo e la storia della Spagna, ero attratta dalla città che per prima fu conquistata dagli arabi dando inizio al dominio arabo sulla penisola iberica (in più era stato l’argomento della mia tesi di laurea).

Ricordo che non appena varcai il confine della dogana mi sembrò tutto opera di una magia: un attimo prima ero in Spagna, caldo afa sole e un attimo dopo ero in Gran Bretagna, con tanto di clima inglese stile nuvoletta di Fantozzi sulla testa, con annessa cabina telefonica rossa.

Mi sono sentita come se avessi usato il teletrasporto.Anche questa seconda volta, nonostante io fossi preparata, la sensazione è stata sempre la stessa.

Per questo penso a Gibilterra come un luogo magico, dove un secondo prima sei al caldo e un secondo dopo tiri fuori dallo zaino giacca e ombrellino, ma anche dove puoi parlare in spagnolo e pagare con la sterlina e viceversa.

Dove ci sono ponticelli romani con lampioni tipici inglesi, dove puoi usare una cabina telefonica rossa se vuoi chiamare qualcuno, dove puoi magiare dell’ottimo fish and chips e dove puoi per un attimo, per un millesimo di secondo, attraversando il confine, essere in due luoghi contemporaneamente.

 

francesca carlesiPost Scritto da Francesca Carlesi

Per Francesca , la parola d’ordine per viaggiare con i bambini piccoli è organizzazione. I tempi del viaggio sono studiati su misura di Beatrice, la sua bambina,  ma lasciano anche spazio ai genitori per godersi la città e gustare tapas e paella. Perchè il viaggio funziona davvero se tutti sono felici: bimbi e genitori.La rubrica su Viaggiapiccoli  si chiama Vita da mamma in viaggio

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