Arriva la primavera e tornano le Giornate FAI a Torino il 25 e il 26 marzo. L’itinerario torinese si snoda tra sedi universitarie, ville e palazzi. Ecco tutte le aperture per la primavera 2022 dei beni Fai a Torino. Le giornate Fai e le aperture straordinarie sono un’occasione per scoprire con tutta la famiglia i tesori nascosti di Torino.
Le giornate del Fai a Torino
In giro per i beni Fai con i tram Storici
Domenica 26 marzo – orario 9:30 – 17:00 L’Associazione Torinese Tram Storici, porterà i torinesi e i turisti nel modo più comodo ed ecologico, a scoprire i beni aperti per le “Giornate FAI di Primavera” con le storiche vetture anni cinquanta perfettamente restaurate. Prenotazione obbligatoria e orari dettagliati a queato link. Servizio ad offerta libera. Per ulteriori informazioni: eventi@atts.to.it
Ed ecco l’elenco delle aperture per le giornate Fai di Primavera a Torino i 2 5 e 26 marzo 2023.
Palazzo Ferrero-d’Ormea- Sede della Banca d’Italia
Il Palazzo Ferrero d’Ormea sorto nella zona meridionale delle antiche mura della città di Torino, probabilmente fu costruito nell’area ove già esisteva un altro edificio, demolito intorno alla metà del XVII secolo. Primo proprietario fu Francesco Maria Broglia conte di Revello; il figlio di costui, Carlo Amedeo verso il 1670 lo assegnò in locazione alla Nunziatura Apostolica. Nella prima metà del Settecento, l’edificio venne venduto al marchese Carlo Francesco Vincenzo Ferrero d’Ormea, la cui famiglia restò proprietaria del Palazzo per quasi un secolo. All’inizio dell’Ottocento fu acquisito dai conti Balbiano di Viale che lo rivendettero alla Banca d’Italia il 22 agosto 1852. Il progetto originario è attribuito all’architetto di corte Amedeo di Castellamonte. Giuseppe Talucchi negli anni ’30 dell’Ottocento eseguì radicali lavori di ristrutturazione. Nel 1913 la Banca incaricò Giovanni Chevalley di progettare grandi lavori strutturali. Le Sale di Rappresentanza del Piano Nobile, conservano pregevoli stemmi araldici, statue in bronzo, dipinti Sette-Ottocenteschi di autori italiani e francesi e pregevoli arredi italiani e inglesi, che spaziano dal secolo XVI al XVIII. Spettacolari sono i velari in vetro, che fungono da volta al grandioso Salone del Pubblico.
- Dove: Via dell’Arsenale 8
- Prenotazione a questo link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/palazzo-ferrero-d-ormea-sede-della-banca-d-italia-43969/
Palazzo Perrone di San Martino Ingresso riservato agli iscritti FAI, senza prenotazione
Il Palazzo Perrone di San Martino, oggi sede di rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, è situato sull’area definita in passato “Isola di Santa Elisabetta” e si trovava al centro dell’ampliamento sud della città, voluto dal duca Carlo Emanuele I ad inizio Seicento. Il Palazzo venne edificato negli ultimi decenni del Seicento e venne acquistato dalla famiglia Perrone nel 1707; dalla prima metà dell’Ottocento e almeno fino all’Unità di Italia, ospitò la sede dell’Ambasciata di Francia. Nel 1883 fu acquistato dalla Cassa di Risparmio di Torino che dal 1929 ne operò una profonda ristrutturazione. Gli interventi di restauro furono diretti prima da Giovanni Battista Borra (fine ‘800) ed in seguito da Giovanni Chevalley in chiave eclettico-barocca. Della struttura originaria furono salvati i marmi, le decorazioni e gli affreschi di alcune sale. Durante la visita ammireremo il monumentale scalone affrescato con l’Apoteosi della casata Perrone; scopriremo il maestoso Salone di Rappresentanza e la balconata con vista sui simboli della città (toro dorato e gli stemmi), della laboriosità e del risparmio (arnia con le api e le spighe di grano).
- Dove: Via XX Settembre 31
Caserma Chiaffredo Bergia
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni: I.I.S. “V. Bosso-A. Monti” Torino, Liceo Classico “Vittorio Alfieri” Torino, Liceo Classico e Linguistico “V. Gioberti” Torino e Liceo Statale “Regina Margherita” Torino
L’edificio progettato nel 1739 da Bernardo Antonio Vittone su uno stabile preesistente, ospitava studenti poveri, ma meritevoli da avviare ad incarichi amministrativi o di insegnamento. Destinato a caserma nel 1792, conservò tale funzione anche durante il regno di Vittorio Emanuele I. Nel 1814 divenne sede dell’Ispezione Generale del Nuovo Corpo dei Carabinieri Reali e con il trasferimento della capitale a Firenze, ospitò il Comando della Legione dei Carabinieri. L’ingresso si apre sull’elegante atrio con raffinata decorazione a stucchi “rocaille”, dal quale si diparte uno spettacolare scalone doppio. Lo stabile, intitolato alla memoria del Capitano Chiaffredo Bergia, è
normalmente precluso alle visite in quanto sede del Comando della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”. Il percorso si snoda attraverso l’atrio d’ingresso e l’ampio cortile interno, per poi risalire per lo scalone principale, che adduce a una lunga galleria precedentemente ridecorata, dove saranno allestite alcune vetrine contenenti uniformi, oggettistica e documenti illustrativi della storia dell’Arma dei Carabinieri.
- Dove:Via S. Croce 4
- Prenotazione a questo link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/caserma-chiaffredo-bergia-43971/
Arsenale della Pace – SERMIG
L’Arsenale militare è un insieme di edifici storici collocato nel rione di Borgo Dora a Torino. L’Arsenale è un progetto pensato e realizzato da Giovanni Castellazzi nel 1860: un complesso composto da magazzini per la conservazione di merci e da edifici destinati all’alloggio di operai. In origine destinato alla produzione di affusti e dei carriaggi, in seguito si aggiunsero ulteriori destinazioni d’uso come quelle svolte dall’Arsenale vecchio in via dell’Arsenale, per questo il luogo vide una crescita dimensionale fino agli anni Trenta dello scorso secolo. A seguito delle incursioni aeree del 1942 e del 1943, l’Arsenale militare venne gravemente danneggiato e successivamente abbandonato. Quarant’anni dopo iniziò la trasformazione in quello che diventerà il Ser.Mi.G– Servizio Missionario Giovani, fondato nel 1964 a Torino da Ernesto Olivero. Un progetto di valorizzazione degli spazi ha previsto diversi interventi che hanno teso ad un miglioramento del dialogo tra costruito e spazi verdi e che possano rispondere alle esigenze del quartiere fino a creare quella che oggi è la sua immagine.
- Dove: Piazza borgo Dora 61
- Prenotazione a questo link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/arsenale-della-pace-del-sermig-43973/
Il Distretto Sociale Barolo Accesso senza prenotazione, corsia preferenziale per iscritti FAI
Il Distretto Sociale Barolo, posto nel quartiere Valdocco, è collocato all’incrocio tra via Cottolengo e via Cigna, a pochi passi dal Rondò della Forca. Si compone di un monastero, due chiese, una cappella, un museo, un chiostro e sei giardini. Carlo Tancredi e sua moglie Giulia, ultimi marchesi di Barolo, avviarono un ampio progetto caritativo, assistenziale ed educativo. Giulia fondò nel 1823 il Rifugio, un ricovero per ex-detenute e donne in difficoltà, a cui si aggiunse il Rifugino, il Monastero delle Maddalene, le Maddalenine, l’Ospedaletto e il Laboratorio di S. Giuseppe. L’originaria conceria, fu sostituita alla fine del XIX secolo da un edificio più grande e luminoso, progettato da Carlo Ceppi. Il chiostro, il monastero, le due chiese e l’ospedaletto, hanno conservato invece il loro originario aspetto. Il piccolo museo conserva oggetti personali appartenuti alla Marchesa. La visita al Distretto Sociale, eccezionalmente aperto per la prima volta ai torinesi, permetterà di conoscere non solo la biografia di Carlo Tancredi e Giulia di Barolo, che dedicarono la lora vita al servizio delle persone più fragili, ma la straordinaria storia del Distretto Sociale, dei suoi istituiti e dei tanti protagonisti, recentemente riscoperti grazie a un intenso lavoro di ricerca promosso dall’Opera Barolo.
- Dove: Via Cigna 14
PALIOTTO DEL PIFFETTI – CHIESA S. FILIPPO NERI
La più vasta Chiesa torinese è situata nel pieno centro della città, ad un isolato di distanza dalla Piazza San Carlo e dalla Piazza Carignano, adiacente al Museo Egizio e all’Accademia delle Scienze
Ebbe una lunga vicenda costruttiva: iniziata infatti nel 1675 da Antonio Bettino fu, nel 1679, affidata al Padre Teatino Guarino Guarini attivo a Torino nella progettazione della chiesa di San Lorenzo e del Palazzo Carignano. Nel 1714 tuttavia la cupola crollò e venne chiamato al rifacimento dell’edificio il messinese Filippo Juvarra (1678-1736), impegnato in innumerevoli cantieri in città, che vi lavorò dal 1715 al 1730 occupandosi anche della progettazione dell’Oratorio che si trova sulla destra della facciata.
La lunga navata che misura 70 metri è sormontata da una volta a botte, lateralmente si aprono sei cappelle caratterizzate da cupole elicoidali. La facciata in stile neoclassico con pronao tetrastilo fu completata solamente nel 1835 da Giuseppe Maria Talucchi (1782-1863).
L’Altar Maggiore, realizzato per il Principe Emanuele Filiberto di Carignano detto Il Muto, è di Antonio Bertola (1647-1719). È un’imponente opera barocca che si presenta con sei colonne tortili arricchita dalle tre statue dello scultore luganese Carlo Francesco Plura (1663-1737) e racchiude la grande pala di Carlo Maratta (1625-1713) raffigurante la Madonna con il Bambino, Sant’ Eusebio, San Giovanni Battista ed i Beati di Casa Savoia Amedeo e Margherita. Nel 1749 l’altare fu arricchito dal sontuoso Paliotto del Piffetti (1701-1777), vero capolavoro del noto ebanista torinese realizzato in madreperla, tartaruga e legni duri che veniva esposto solo in rare occasioni e oggi, dopo il restauro, posto in Sacrestia insieme ad alcuni altri preziosi arredi e non abitualmente visibile.
Nelle cappelle laterali si trovano dipinti del Caravoglia (Storie della Vergine), del Solimena (San Filippo Neri che invoca dalla Vergine la protezione della città), del Trevisani (Martirio di San Lorenzo), del Conca (Immacolata Concezione e San Filippo) e del Reffo.
Le Giornate FAI offrono, grazie alla cortese accoglienza dei Padri, la possibilità di ammirare la bellissima Chiesa e soprattutto il celebre Paliotto opera senza uguali per virtuosismo esecutivo, ricchezza ed eleganza e non sempre visibile proprio per il suo grande valore e per la delicatezza del manufatto.
- Dove: Via Maria Vittoria, 5
- Prenotazione a questo link:https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/chiesa-di-san-filippo-neri-torino-45075/
Giornate di primavera Fai Torino, aperture nei dintorni
Oaasi Zegna
Il 25 e il 26 marzo 2023 tornano le Giornate FAI di primavera, dedicate al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. L’Oasi Zegna, patrocinata dal FAI dal 2014, in collaborazione con Fondazione Zegna propone un ricco programma di visite guidate e mostre, laboratori, incontri ma anche tante occasioni per una gita fuori porta a stretto contatto con la natura.
Gli appuntamenti
SABATO E DOMENICA – Visite al Lanificio Ermenegildo Zegna
Nel Lanificio Ermenegildo Zegna, fondato a Trivero Valdilana nel 1910, ancora oggi si lavorano le materie prime più preziose e si può assistere alle fasi della produzione, dalla selezione delle materie prime al finissaggio. Un processo che integra la tradizione alla modernità. Nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 è eccezionalmente aperto al pubblico solo per i maggiorenni e su prenotazione alle 10.30 – 11.30 – 12.30 – 14.30 – 15.30. Prenotazione obbligatoria: biella@delegazionefai.fondoambiente.itContributo a favore del FAI: 15 Euro. Ridotto per soci FAI 10 Euro.
SABATO E DOMENICA – Le mostre di Casa Zegna
Dalle ore 10 alle 17 si potranno visitare:
– la mostra permanente “From sheep to shop”, il racconto di un’azienda che da quattro generazioni è impegnata a perpetuare la visione del fondatore Ermenegildo Zegna, convinto che imprenditorialità, etica ed estetica potessero convivere.
– “L’altra forma delle cose (AAS47692 / Picea abies)” di Emilio Vavarella. La mostra indaga le attività produttive del Gruppo Zegna e il contesto geografico della Fondazione e dell’Oasi Zegna attraverso un progetto che mette in dialogo la storia del luogo e dell’azienda, la digitalizzazione delle tecniche di tessitura contemporanea e la biologia.Per chiudere in bellezza, al corner Lavazza ci sarà “Un Caffè per Te”, degustazione di miscele di caffè appositamente selezionate.
DOMENICA – Workshop di pittura su tessuto
Da circa 10 anni Fondazione Zegna collabora con la comunità di San Patrignano sostenendo il laboratorio tessile della Comunità con lo scopo di contribuire alla formazione dei ragazzi e valorizzare un mestiere artigianale antico rendendolo contemporaneo nello stile e nel design. Sarà proprio a cura della Comunità di San Patrignano (con un contributo al FAI di 5 euro), l’organizzazione di FLORA, un workshop di pittura creativa sui ritagli tessili del Lanificio Ermenegildo Zegna. Il laboratorio si terrà domenica dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.
DOMENICA – Gusto al Centro
Per portare a casa un “ricordo” da condividere, dalle 10.30 alle 15.30 presso il Centro Zegna di Trivero Valdilana da non perdere GUSTO AL CENTRO, un Mercatino Enogastronomico per acquistare i prodotti delle aziende agricole del territorio, dai formaggi ai salumi, dal vino al miele alla birra non pastorizzata e molto altro, tutto a km zero. A partire dalle 11, i bambini possono seguire un laboratorio creativo con stampa di fiori su stoffa. Info: www.alpibiellesi.eu
DOMENICA – Le erbe della salute con Mina Novello
Il benessere comincia dalla cura di se stessi e ciò che serve si trova anche nella natura attorno a noi. E’ provato scientificamente che camminare regolarmente in boschi e foreste, circondati dalle piante, comporta un miglioramento di alcuni parametri biologici, meno stress, più ossigeno nel sangue. Ma anche le piccole erbe spontanee possono essere di grande aiuto perché ricche di preziose sostanze che possono contribuire al nostro benessere. Per cominciare a conoscerle, domenica alle 15, la gastronoma Mina Novello terrà un incontro su “Erbe e rimedi popolari”, nell’ambito del fuoriprogramma Gusto al Centro, a presso il Centro Zegna di Trivero Valdilana.
- InformazionI: info@oasizegna.com – 340 1989593
Villa Cimena a a Castagneto Po
Visite a cura dei volontari del Gruppo FAI delle Colline dal Po al Monferrato.
Durante le Giornate Fai, sarà eccezionalmente possibile accedere al bene. Si percorrerà un tratto del lussureggiante giardino all’inglese per giungere all’ingresso principale della Villa; dopo aver attraversato il giardino di delizie si accederà al sontuoso interno. Si visiteranno le sale del primo e le camere del secondo piano, soffermandoci sulle decorazioni, sugli arredi e sulle suppellettili più pregiate.
- Prenotazione a questo link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/villa-cimena-44124/
Visita itinerante a Cercenasco
Visite a cura dei volontari del Gruppo FAI di Pinerolo.
È piacevole arrivare a Cercenasco, immersa nei prati coltivati a granoturco e vedere da lontano il campanile settecentesco della Parrocchia, che svetta sopra le abitazioni.
È il punto di partenza del percorso di visita: prima si ammira la Parrocchia, ascoltando la sua storia, davanti si visita la Confraternita di San Bernardino, con la statua dell’Ecce Homo, si prosegue sotto il portico con vecchie fotografie, che aiutano i visitatori a capire la vita contadina, i mestieri, le arti ormai dimenticate e che raccontano anche piccole curiosità e momenti di festa.
Si arriva così al punto di maggior interesse: la Cappella di Sant’Anna con i suoi affreschi della seconda metà del 1400, dedicati alla vita della Vergine, di pittore ignoto, chiamato il “Maestro di Cercenasco”.
- Prenotazione a questo link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/chiesa-parrocchiale-dei-santi-pietro-e-paolo-apostoli-44798/
Le giornate di Primavera Fai in Piemonte
L’elenco completo dei luoghi aperti in Piemonte e modalità di partecipazione all’evento a questo link
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.
Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
Giornate Fai in Piemonte biglietto
L’ingresso ai beni Fai è gratuito
Leggi anche la nostra Agenda del weekend con gli eventi per bambini a Torino il 25 e 26 marzo.
Devo prenotare le visite x sabato e domenica, non capisco vome fare. Grazie