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Gita in camper nell’Appenino Emiliano

A fine estate abbiamo approfittato di un weekend lungo per andare alla scoperta dell’Appenino Emiliano in camper. Siamo stati a contatto con la natura e divertirci in famiglia, lontano dal caos e dai luoghi affollati. È stata davvero una bella scoperta!

In tre giorni, a bordo del nostro camper abbiamo fatto un sacco di cose qua e la per l’Appenino: visitato un caseificio dove si produce Parmigiano Reggiano Bio, siamo saliti su una panchina gigante, abbiamo trascorso una giornata al lago e siamo arrivati in cima alla Pietra di Bismantova.



Siamo partiti in camper dalla Romagna nel tardo pomeriggio, abbiamo cercato per la prima notte una sosta del circuito Agricamper (se vuoi saperne di più, leggi qui). Siamo arrivati a Serramazzoni quando stava calando il sole e ci siamo goduti un bel tramonto sul prato dove abbiamo sostato.

Dove sostare col camper a Serramazzoni

Circuito Agricamper – Serramazzoni (MO)

Abbiamo sostato su un prato, dietro a un caseificio. C’era molto spazio, tutto per noi. Nelle soste del circuito non sono previsti servizi di carico/scarico ed elettricità, ma abbiamo passato comunque una notte tranquilla.

Giorno 1: alla scoperta del Parmigiano Reggiano

Visita al Caseificio

Il mattino successivo è partito ufficialmente il nostro tour dell’Appenino Emiliano in camper e ci siamo svegliati presto perché avevamo prenotato una visita al Caseificio Santa Rita Bio. Siamo saliti sul camper e in 10 minuti siamo arrivati alla struttura dove ci aspettava la nostra bravissima guida. Dopo esserci igienizzati e aver indossato calzari e cuffie, siamo entrati all’interno del caseificio.

guida racconta come viene fatto il parmigiano

Qui si produce il Parmigiano Reggiano ancora in maniera artigianale e noi abbiamo avuto modo di vedere tutto il procedimento. Dalla trasformazione del latte nelle caldaie di rame escono due forme gemelle, che vengono fatte riposare per due giorni, con una fascia che imprime tutte le informazioni: sulla forma, il caseificio, fino alla vacca da cui proviene il latte. Passato il tempo di riposo, si passa alla salatura, dove le forme restano immerse 18 giorni. Infine vengono fatte stagionare, alcune anche per 126 mesi.

La nostra visita è stata molto interessante e anche i bambini sono stati bravi. Oltre a illustrarci come viene fatto il Parmigiano Reggiano, abbiamo scoperto anche tante curiosità interessanti, come la storia del formaggio e il mestiere del casaro, che si tramanda di padre in figlio.

Abbiamo terminato il nostro viaggio nel mondo del Parmigiano con una buonissima degustazione dei prodotti del Caseificio Santa Rita Bio.

Pranzo sotto al Castello

Su consiglio di uno dei gestori della struttura dove abbiamo sostato, siamo partiti in bicicletta e in meno di un quarto d’ora (noi abbiamo le e-bike!) siamo arrivati al Castello di Pompeano. Già scendendo dalla collina in bicicletta (il ritorno è in salita, faticoso con le bici normali) potevamo ammirare il castello che si erge su un sasso di origine vulcanica.

Noi non l’abbiamo visitato perché era ora di pranzo e poi i bimbi dovevano dormire, ma di solito organizzano visite su prenotazione (qui trovi info). Ci avevano consigliato di pranzare in un ristorante nel piccolo borgo medioevale, proprio sotto al castello. All’Agriturismo I cacciatori non siamo rimasti delusi, anzi, abbiamo mangiato benissimo. Gnocco fritto, crescentine, salumi e formaggi locali e tortelli di ogni tipo, tutto buonissimo, consigliato!

L’Asineria di Gombola

Dopo il riposino siamo partiti, facendo tappa all’Asineria di Gombola. Purtroppo quando siamo arrivati non c’era nessuno, ma c’era un cartello che informava che era possibile comunque fermarsi a vedere gli animali. I nostri bimbi hanno osservati divertiti gli asinelli e la mucca e abbiamo letto tutti i loro nomi, cercando di indovinare a chi appartenessero. C’è anche un bel spazio per giocare o fare un pic-nic.

Vengono organizzate diverse attività per le famiglie, puoi controllare cosa c’è in programma qui.

Dopo l’Asineria, ci siamo diretti a Carpineti per la sosta notturna.

Dove sostare in camper a Carpineti

Area Sosta in via della Fiera – Carpineti (RE)

In fondo al parcheggio dietro la scuola c’è un’area sosta camper gratuita.

Ci sono quattro stalli con allaccio elettrico gratuito e servizio di carico e scarico.

In un paio di chilometri si raggiunge il centro del paese e si può salire a visitare il Castello

Giorno 2: dalla panchina gigante al lago

La Big Bench del Monte Fosola

Abbiamo scelto di sostare a Carpineti perché avevo letto che da qui si poteva arrivare alla Panchina gigante numero 58. Dal castello parte infatti un sentiero che porta in cima al Monte Fosola, ma la camminata dura circa 2 ore e mezzo e noi non ce la siamo sentita coi bambini piccoli. Perciò siamo risaliti sul camper e ci siamo diretti a Felina.

 

panchina gigante e panorama

 

Prima di arrivare al centro si trovano sulla sinistra i cartelli rossi della Big Bench, che portano ad un grande parcheggio, proseguendo ulteriormente arriva a un punto dove finisce la strada e c’è un piccolo parcheggio, abbiamo lasciato il camper e siamo partiti. Da qui siamo arrivati con una facile passeggiata alla famosa panchina gigante, in meno di mezz’ora. Se vuoi saperne di più, abbiamo raccontato la nostra avventura qui.

Relax al Lago di Calamone

Dopo aver ammirato il panorama meraviglioso sulla panchina gigante, la nostra gita nell’Appenino Emiliano è proseguita verso il monte Ventasso, dove abbiamo trovato un piccolo campeggio e ci siamo rilassati al Lago di Calamone.

Appena arrivi al Monte Ventasso, ti trovi davanti due campeggi, noi abbiamo scelto il Campeggio Calamone, su consiglio di amici. La gestione è familiare, la stessa della locanda dove abbiamo cenato alla sera.

Accanto all’ingresso del campeggio c’è il sentiero che conduce in una decina di minuti al lago di Calamone (puoi leggere il nostro racconto qui). Noi ci abbiamo trascorso il pomeriggio, facendo un giro in bici del lungolago e gustando dell’ottimo gnocco fritto.

D’inverno il Ventasso è anche località sciistica: ci sono un paio di piste per la discesa, si può fare sci di fondo e le ciaspolate.

Dove sostare in camper al monte Ventasso

Campeggio Calamone – Via Provinciale, n°9 Ventasso Laghi – 42030 Ramiseto (RE)

Il campeggio ha una serie di piazzole fisse degli stanziali e 25 piazzole prenotabili. Dotato di tutti i servizi indispensabili, è piccolo e molto tranquillo, molti degli stanziali sono signori in pensione che ci hanno dato consigli su cosa fare e vedere. L’unica pecca è che non c’è all’interno della struttura un angolo per la raccolta differenziata, ma bisogna scendere al grande parcheggio ai piedi del piccolo paese (in 3 minuti).

bimbi che giocavano vicino al camper

 

Subito fuori dal campeggio ci sono bar tabaccheria, ristorante, mini-market e area giochi per i bimbi.

Per quanto riguarda le tariffe, puoi contattare direttamente il campeggio:  0522 817139

Giorno 3: trekking alla Pietra di Bismantova

L’ultimo giorno abbiamo lasciato il Ventasso e ci siamo diretti alla Pietra di Bismantova.

La riconosci da lontano perché è una grande roccia piatta all’estremità.

pietra di bismantova e camper

 

Noi abbiamo fatto il trekking fino in cima e anche i bimbi hanno apprezzato, se vuoi saperne di più, ne abbiamo parlato qui. Se siete appassionati di arrampicata, qui il divertimento è assicurato!

Dove sostare alla Pietra di Bismantova

Parcheggio Pietra di Bismantova 42035 Castelnovo ne’ Monti (RE)

Ai piedi del monte c’è un parcheggio con una serie di stalli riservati ai camper. Non ci sono servizi di carico e scarico né di elettricità, ma ci son dei bagni poco distanti.

Per le tariffe e ulteriori informazioni, puoi leggere qui.

Giulia Gardini
Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto e continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati i nostri tre figli, io e il babbo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino e partendo col camper in giro per l'Europa.
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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.