Ferro, rame, calcare… minerali e sali che lentamente si sciolgono nell’acqua e si depositano sul terreno di una grotta creando miscele di colori, inaspettati arcobaleni, colonne e cascate. A Villanova, a pochi chilometri da Mondovì e a un’ora d’auto da Torino, si possono visitare le Grotte dei Dossi, le grotte più colorate d’Italia. Noi in mattinata abbiamo visitato il monastero di Vicoforte, pranzo veloce a Mondovì con giro in piazza e nel primo pomeriggio visita alle Grotte dei Dossi, a Villanova.
Un po’ di storia delle grotte dei Dossi
Le grotte di Villanova si chiamano “dei Dossi”, come le casette che si vedono sulla strada. Si trovano sul versante del Monte Calvario e furono scoperte per caso da un cacciatore che inseguiva una volpe nel 1797. Sono le prime grotte a essere scopette nella provincia di Cuneo e tra le prime in Italia a essere illuminate elettricamente.
Sono state aperte al pubblico il 15 agosto 1893. Per visitarle si prendeva la carrozza da Mondovì e per 9 lire si prenotava la visita guidata, il pranzo e una visita al santuario di Santa Lucia con la sua grotta. Piccola curiosità, nella roccia del santuario di Santa Lucia ci sono pietre e buchi simili a quelle delle rotte dei Dossi, ma ancora non è stato trovato un collegamento sotterraneo tra i due punti.
Nel tempo sono stati aperti nuovi corridoi e ambienti.
La visita nelle grotte dei Dossi
Noi siamo arrivati facilmente con il navigatore. Le grotte sono a 15 minuti d’auto da Mondovì e sono anche ben segnalate. All’arrivo c’è un ampio parcheggio gratuito e una salita a piedi su un sentiero sterrato di circa 5/8 minuti. All’arrivo non c’è un bar, ma ci sono i bagni.
Il percorso turistico delle grotte dei Dossi è di 980 metri a una temperatura costante, d’estate e d’inverno di 10 gradi, questo perché la grotta è ancora viva. Cosa vuol dire? Vuol dire che c’è ancora acqua e che la grotta continua a mutare, crescere, modificarsi ( perciò fate attenzione e non toccate nulla!).
La visita dura circa un’ora. All’entrata ci sono 14 gradini, poi il percorso è più o meno tutto pianeggiante, ma indossate scarpe con la suola da trekking, perché il pavimento è umido e si potrebbe scivolare. Portatevi anche un piumino. E se siete freddolosi una fascia per coprire le orecchie.
All’entrata vi danno una cuffietta monouso e un caschetto. È un po’ scomodo perché non si allaccia bene, ma tenetelo, perché spesso in alcuni passaggi i soffitti sono inaspettatamente bassi,
Gli ambienti sono ampi e illuminati, ma non è un posto adatto ai bimbi che non camminano o ai passeggini.
Nella passeggiata si incontrano varie stanze, più o meno grandi con nomi evocativi ricavati dal libro La grotta di Dossi di Delfino Orsi ( 1903) .
Ecco il percorso:
- La barca di Caronte
- Lago azzurrino
- Sala del totem o della madonnina
- Cascata rossa o scala a chiocciola
- Bagno di Venere
- Zampa di elefante
- Salottino gotico
- Anticamera dell’inferno (l’unica stanza illuminata artificialmente con una luce colorata: rossa)
- Torre di Pisa
- Sala del camino o dei pipistrelli
- La sala degli arazzi oggi chiamata la sala del laboratorio
E l’ultima sala, a 18 metri sotto terra, la sala delle meraviglie, con la colonna più alta delle grotte e quella che la guida, ricorrendo al libro di Orsi, ha chiamato la Bocca del coccodrillo.
Bravissima e paziente la nostra guida, che ci ha raccontato la storia della grotta, piccoli aneddoti e ci ha spiegato le varie miscele di metalli e sali che rendono così colorate le grotte.
I presepi nelle grotte dei Dossi
Nel periodo di Natale c’è la manifestazione. I presepi in Grotta raccoglie più di 40 presepi realizzati da artisti, associazioni bambini/ragazzi, scuole. C’è il presepe tradizionale, quello in terracotta, quello fatto con i gusci e quello minuscolo realizzato in un cucchiaino. Si trovano nella sala più grande all’entrata e si possono vedere alla fine della visita guidata. Si possono ammirare e votare, infatti all’uscita sul retro del biglietto si possono segnare i tre presepi più belli, che vinceranno un premio. Ai bambini questa piccola chicca natalizia è piaciuta moltissimo.
Grotta dei Dossi con Viviparchi
A dire la verità noi abbiamo scoperto queste grotte grazie a Viviparchi. Da anni ogni anno a dicembre attiviamo la nostra Card Viviparchi e se all’inizio la usavamo solo per i parchi divertimenti (praticamente se vai in un grande parco, tipo Gardaland, grazie agli sconti ti sei già ripagato la card, se vai in almeno due parchi inizi già a risparmiare) ora la usiamo molto anche per i musei e per trovare escursioni in Natura poco note. In questa zona infatti eravamo già stati alle famose grotte di Bossea, ma andando sul link di Viviparchi e cercando le attività in Natura da fare in Piemonte abbiamo scoperto le grotte dei Dossi.
Grazie alla card Viviparchi c’è l’ingresso gratuito dei figli entro i 12 anni di età non compiuti (fino ad un massimo di due) a condizione che ciascuno sia accompagnato da un adulto pagante tariffa intera.
*in questa foto anche Daniele di In viaggio con il Bisonte, con cui abbiamo organizzato questa escursione
Info pratiche sulle grotte di Villanova
Le grotte sono aperte tutte le domeniche dell’anno e nei festivi: da novembre a marzo, con visite guidate alle 15 e 16; negli altri mesi, con visite guidate alle 10, 11, 15, 16, 17.
Ad agosto si apre invece tutti i pomeriggi dalle ore 15 alle 18 (visite guidate alle 15,16,17).
L’altro grande momento è durante le feste di Natale (25 dicembre-6 gennaio) quando si può visitare tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18.
- Info e prenotazioni: 339.7966644 – 339.8526515 – E-mail grottadossi@libero.it
Noi abbiamo mandato una mail per prenotare e all’arrivo abbiamo mostrato la card Viviparchi per lo sconto. Se volete acquistare la Card Viviparchi, questo il link e potete utilizzare il nostro codice sconto VIVP25.