A Napoli ci sono dei musei nascosti, dimenticati. Difficilmente li trovate in una guida e moltissimi napoletani non li hanno mai visti. Eppure sono musei spettacolari, con reperti unici e in sedi cariche di storia e di fascino. Sono i musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli. Imperdibili. Fanno parte dell’Università, perciò sono aperti in orari “scolastici” e chiusi nel week-end. Sono nati più per gli studenti che per il pubblico e non hanno percorsi interattivi o pannelli esplicativi ultramoderni, anzi, alcune sezioni sembrano cristallizzate in tempi antichi. Eppure sono spettacolari.
Nel vederli abbiamo provato la stessa emozione, abbiamo sentito il respiro della scienza e l’anima della storia che si sente al museo di scienze Naturali di Londra. In alcune sale, sembrava di essere in un film di Harry Potter.
I Musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli sono cinque
I Musei di Mineralogia, Zoologia, Antropologia e Fisica si trovano nell’antico Collegio Massimo dei Gesuiti, proprio alle spalle del Gesù vecchio. Il Museo di Paleontologia, invece, è distaccato ed è stato allestito nel Complesso di San Marcellino e Festo. Ma si trovano tutti nell’area compresa tra piazza San Domenico Maggiore e Corso Umberto.
Contengono oltre 150.000 esemplari, tra cui alcuni reperti unici.
Come organizzare la visita del centro musei dell’Università di Napoli
Si può partire o dal museo di Fisica, che è al primo piano, e arrivare a quello di Zoologia, passando per Mineralogia e Antropologia, e poi spostarsi al museo di Paleontologia, che è in un altro edificio (a pochi metri di distanza), o fare il percorso inverso.
Noi siamo partiti dai fossili e dai dinosauri, che i bambini stanno studiando a scuola, per chiudere con la Fisica.
Il Museo di Paleontologia
Noi abbiamo iniziato la nostra visita ai Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di Napoli dal museo di Paleontologia. È senza dubbio il più scenografico e quello che i bambini ricorderanno di più, in una location unica. Leggete tutto nel nostro racconto sul Museo di Paleontologia di Napoli.
Il Museo di Mineralogia
Seconda tappa ai Musei di Scienze Naturali e Fisiche di Napoli: il museo di Mineralogia. Quarzi e minerali, dai mille colori. Ci sono anche pietre preziose come i rubini e frammenti di meteoriti, tra cui un esemplare di siderite di circa otto chili, rinvenuto in Messico nel 1784.
Bellissima la vetrina con le bombe vulcaniche, ritrovate sull’isola di Procida. E se i bambini si sono fermati incantati a guardare le pietre luccicanti o i quarzi giganti, io sono rimasta affascinata dal salone principale, con i tappeti verdi, le librerie e gli scaffali in legno ai lati, sembra di stare in una sala di Hogwarts.
Questa collezione è unica nel suo genere per la rilevanza scientifica e per la bellezza di alcuni reperti, come la thomsonite e la sodalite o anche la sarcolite, specie cristallina che si trova solo sul Vesuvio .
Per noi è stato un po’ difficile orientarci bene in questo museo, che non ha un vero e proprio percorso, ma ci siamo lasciati trascinare dalle sensazioni e dai colori dei minerali.
Il Museo di Zoologia
Quando si entra nel museo di Zoologia, lasciandosi alle spalle quello di Mineralogia, non immagini cosa ti aspetta. Ci viene incontro la responsabile della sala che sorride e sussurra ai bambini. “Avete visto i dinosauri? Vi sono piaciuti? Qui vedrete tutti animali che sono ancora vivi, li vedrete impagliati o tassidermizzati… o vedrete solo gli scheletri, ma se rimarrete in silenzio e sarete curiosi, qui vedrete la vita meravigliosa del mondo animale”. Quasi una profezia, un’annunciazione.
In questo museo ci sono 230 mila reperti, che rappresentano tutte le classi del regno animale.
Passiamo le sale con gli uccelli, i grandi pellicani e i piccoli pettirossi, gli insetti… e arriviamo all’ultima sala con tigri e leopardi imbalsamati, c’è anche la testa di un coccodrillo del Nilo mummificata e due enormi scheletri completi di balenottere azzurre, una balena franca boreale catturata nel Mar Grande di Taranto nel 1877 (unico esemplare rinvenuto nel Mediterraneo) e una balenottera minore donata da Stefano delle Chiaje al museo nel 1847.
Passo e ripasso vicino alle balenottere e penso all’enorme scheletro di balenottera azzurra che abbiamo visto con i bambini al museo di Londra… questo è più piccolo, ma è più vicino, la pinna sembra una mano e quasi la posso toccare.
Bellissimo anche vedere gli esemplari di specie a grande rischio di estinzione o estinte, come il Colungo delle Filippine, il Cervo porcino, la femmina di Opaki (rarissimo ungulato africano scoperto all’inizio del secolo scorso), il cucciolo di giraffa di Rothschild, la colomba dell’isola di Norkfolk, il Wallaby dall’unghia lunata.
Anche in questo caso le sale del complesso dei Gesuiti sono spettacolari, con grandi finestre che lasciano entrare la luce del Sole su armadi di legno e teche che odorano di anni e di studi intensi. Per un attimo ho pensato di essere al museo di Scienze Naturali di Londra, stesso fascino, stessa atmosfera e soprattutto meno folla.
Tra le curiosità anche un calamaro gigante in formaldeide e due denti di narvalo, oltre a una teca (per fortuna nascosta) con animali mostruosi: un capretto a sei zampe e un bue a due teste.
Un museo davvero ricco di spunti, dall’elefante regalato dal sultano turco ottomano Maometto V a Carlo di Borbone nel 1742 e forse morto di fame del parco di Portici, agli scheletri appaiati di dromedario e cammello (identici senza le gobbe di grasso), da un ippopotamo misterioso alla buffa antilope saiga imbalsamata.
Il Museo di Antropologia
Fondato nel 1881 e allestito nuovamente esattamente cento anni dopo, con il ripristino della cattedra di Antropologia, è un piccolo museo con un’impostazione universitaria e abbastanza datata. Ci sono crani, scheletri, scudi in pelle e piccoli manufatti, come ciotole e anforette.
Tra i cinque musei forse è stato quello meno interessante. Basta una visita veloce. Interessante il calco di uno scheletro di una donna, vittima dell’eruzione vesuviana delle “Pomici di Avellino”, verificatasi durante l’età del bronzo, circa 4000 anni fa.
Il Museo di Fisica
Lo abbiamo lasciato per ultimo nel nostro giro ai Musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli, ma ci ha conquistato, forse perché come ha detto Matteo, che ci ha accolto: “Il museo più bello è quello spiegato e vissuto”.
Abbiamo visitato i cinque musei in un solo giorno, ma ora vogliamo sicuramente tornare e vederli uno alla volta. Anche perché, trattandosi di musei universitari, chi ci lavora è appassionato e ha mille storie da raccontare ai bambini. E’ davvero un’occasione preziosa e da sfruttare.
Il museo di Fisica custodisce 700 strumenti e si divide in quattro aree: sala dell’ottica, collezione reale dei Borboni, meccaniche dei fluidi e salone grande.
Nel salone grande c’è una pala d’altare cinquecentesca di Marco dal Pino, un regalo dell’ex rettore dell’Università per ricordare che il museo si trova in un complesso dei Gesuiti, alle spalle del Gesù vecchio. La grande sala del museo di Fisica era un antico refettorio.
Il museo di Fisica è tra i più giovani del centro. I bambini hanno giocato con la lente rifrangente recuperata da un vecchio faro dei Borboni e con cui Macedonio Melloni misurava i raggi lunari, hanno puntato un cannocchiale (danneggiato dalle bombe della seconda guerra mondiale) sulla pala d’altare, studiato nella sala di elettromagnetismo l’elettricità che si trova anche nei pesci, come il torpedine, ascoltato la spiegazione sui suoni dei Diapason e fatto dei giochini con biglie e palline sospese, basati su leggi della fisica.
I Musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli, orari di apertura
I musei sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.30, lunedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle 17.00.
Come notate, i musei nel week-end sono chiusi e anche in settimana sono aperti in orari non comodissimi, soprattutto per i bambini che vanno a scuola, ma vale la pena organizzarsi e monitorare le aperture straordinarie.
I Musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli: biglietti
Orari apertura
Dal lunedì al venerdì 9.00-13.30
Lunedì e giovedì anche 14.15-16.30
Accoglienza
Il Centro Musei è dotato di biglietteria unica centralizzata e punto informazioni presso la sede di Via Mezzocannone 8, piano terra.
Tariffe
1 museo: ragazzi €1,50 – adulti € 2,50
2 musei: ragazzi € 2,00 – adulti € 3,50
4 musei: ragazzi € 3,00 – adulti € 4,50
5 musei: ragazzi € 4,00 – adulti € 6,00
Famiglia
1 museo € 5,00
2 musei € 7,00
4 musei € 8,00
5 musei € 10,00
Ingressi gratuiti
studenti universitari
under 5
over 70
soci ANMS e ICOM
diversamente abili con accompagnatore
Riduzioni
Artecard 20%
Selecard 20%
Extramann: 25% sul biglietto 5 musei
Il servizio di guida è a cura dalla Societa esterna KAYLA NATURE SRLS
Visite guidate per le scuole*
Biglietto d’ingresso al Museo 1,50 cad.
Visita guidata a 1 Museo, durata 45 min, fino ad un max. di 25 unità: € 45.00 / 1,80 per ogni unità in più.
Tel: prenotazioni 081-2537587
Real Museo Mineralogico 081-2535245
Museo Zoologico 081-2535164
Museo di Antropologia 081-2535205
Museo di Paleontologia 081-2537516
Museo di Fisica 081-2536222
I Musei delle Scienze Naturali e Fisiche a Napoli, come si arriva
- In autobus:
Da Piazza Garibaldi: autobus R2 - Con la Metropolitana:
- Linea 2
– Fermata Piazza Cavour: proseguire per via Duomo, C.so Umberto I, via Mezzocannone 8
– Fermata Montesanto: proseguire per via Porta Medina, via Forno Vecchio, via B. Croce, via Mezzocannone
-
- Linea 1
– Fermata Università: Corso Umberto direzione P.zza Garibaldi, via Mezzocannone 8