Se siete alla ricerca di un trekking facile da fare con i bambini vi consigliamo il sentiero del Faro di Capo Miseno, sono circa tremila passi, su un sentiero ben segnato, in leggera salita, con panorama mozzafiato. Se i bambini camminano piano lo fate in 45 minuti- un’ora e poi si può andare a fare un pic-nic in spiaggia.
Il sentiero del Faro di Capo Miseno: il Santuario degli uccelli
Il sentiero parte dal Faro di Capo Miseno. È una mini escursione di trekking che si arrampica sulle pendici dell’antico cratere.
Il percorso è di tipo naturalistico, pavimentato e protetto da un muretto. Spettacolare la vista: il sentiero si affaccia sul mare e di fronte si vedono le isole di Ischia e Procida. Dalla cima si vede il romantico faro di Capo Miseno ed i laghi salmastri di Bacoli.
Il sentiero è facile anche per i bambini piccoli, (teneteli sempre per mano però!) ma non si può percorrere in passeggino perché ci sono i gradini.
Purtroppo non c’è manutenzione ed alcuni tratti sono coperti dalla vegetazione. Noi lo consigliamo perchè è bellissimo e vario: si parte da un sentiero costeggiato dalla macchia mediterranea con i suoi profumi e i suoi colori per ritrovarsi all’improvviso, quasi per magia, in un bosco.
I punti panoramici ( e ce ne sono più di uno) sono così spettacolari che ti fanno dimenticare che con un po’ di cura il sentiero potrebbe essere ancora più bello.
Alcuni consigli per il trekking sul sentiero del Faro a Capo Miseno
- Il momento più bello per godersi la passeggiata è il tramonto.
- Ci sono diversi sentieri laterali da esplorare, ma attenzione sono tutti senza protezioni.
- E tra l’altro, in cima a Capo Miseno sono presenti resti di impianti militari risalenti alla seconda guerra mondiale. Per ragioni di sicurezza si raccomanda di non allontanarsi dal sentiero
- Non servono scarpe da trekking o attrezzatura particolare, bastano scarpe da ginnastica e pantaloni comodi.
- Ci sono molti insetti, portate uno spray repellente.
- Il sentiero non è sotto il sole, perciò la passeggiata è piacevole anche nei mesi più caldi.
Il faro di capo Miseno
Il faro di Capo Miseno fu costruito agli inizi del Diciannovesimo secolo e passò alla sovrintendenza della Marina Regia nel 1910, con un decreto del re Vittorio Emanuele III. In seguito passò sotto la direzione dell’Ispettorato dei Fari e dei segnalamenti marittimi, con sede a Napoli. Purtroppo nel 1943 il faro fu completamente distrutto dai bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, e fu ricostruito nel 1948. Il faro che vediamo oggi quindi non è quello originario ma ha una struttura diversa e più moderna.
È un faro importante perché di notte illumina il Golfo di Pozzuoli e il Canale di Procida
Miseno, l’origine del nome
Nell’Eneide di Virgilio , Miseno è il trombettiere di Enea, la cui bravura fu oggetto di invidia da parte del Dio Tritone. La sua fine fu prevista ad Enea dalla Sibilla Cumana, come necessario sacrificio umano per permettergli di raggiungere l’Ade. Lo stesso Tritone che non poteva permettere che un umano fosse così bravo da surclassarlo, sfidò Miseno e vedendosi surclassato dal suo talento lo fece sprofondare nel mare uccidendolo. Il corpo venne poi trovato dai suoi compagni, che decisero di seppellirlo in cima al promontorio, il quale da quel momento prese il nome del trombettiere.
Come arrivare a Miseno
Per raggiungere Miseno il modo più comodo è ovviamente l’auto, dall’Autostrada basta seguire le indicazioni che conducono verso la Tangenziale di Napoli e percorrerla fino all’uscita di Arco Felice (uscita n.14) e seguire le indicazioni per Napoli – Pozzuoli, Baia e Bacoli.
Dopo avere attraversato il tunnel percorsi circa 600 metri di via Miliscola si raggiunge Baia, si prosegue in direzione di Bacoli e dopo circa 700 metri si arriva nella cittadina flegrea. Arrivati nei pressi della villa comunale di Bacoli si prosegue in direzione di Miseno e superate le spiagge si sale per via Faro, si attraversa un altro tunnel e si raggiungere la Terrazza panoramica di Capo Miseno ubicata alla fine di via Faro.
Se ami il trekking ti consigliamo anche il Vesuvio con i bambini e la passeggiata sul Lago D’Averno.
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