Quest’anno per accontentare il nostro piccolo viaggiatore, Antonio, 7 anni (che dichiara di amare i paesi freddi perché è nato a febbraio!), in estate abbiamo deciso di visitare l’Islanda. Precisiamo, è stato un compromesso: la sua scelta era caduta sulla Groenlandia… mi è sembrata una destinazione un po’ impegnativa! Ecco, perciò, la nostra Islanda con i bambini in 10 giorni.
Naturalmente anche noi avevamo accarezzato da un po’ l’idea di visitare uno dei paesi più a nord d’Europa, con la sua natura impetuosa e selvaggia e non è stato un sacrificio accontentarlo.
Inutile dire che, mai come per questa destinazione, è stato fondamentale organizzare il viaggio con largo, larghissimo, anticipo per contenere al meglio le spese.
Islanda con i bambini: il volo
Per i voli, abbiamo scelto Easyjet: partenza da Napoli, scalo a Ginevra e, nella stessa giornata, partenza per Reykjavík. L’alternativa era il volo su Londra che ci sarebbe costato un pernottamento. Attenzione che non tutti i giorni della settimana è possibile la combinata. Aggiungo che al ritorno abbiamo fatto una deviazione su Palma de Mallorca: giusto per non farci mancare un po’ di mare caldo!!
Ma torniamo all’Islanda: in tre (con la deviazione a Palma) abbiamo pagato €850,00 per i voli, acquistati nove mesi prima, circa un terzo rispetto a quello che sarebbero costati all’ultimo momento (piccola soddisfazione!).
Islanda con i bambini: dove dormire
Nota dolente: gli alloggi! La scelta è limitata e costosa; anche in questo caso è necessario prenotare prima, talvolta, anticipando la spesa. Indicherò in seguito, le nostre scelte.
Islanda con i bambini, noleggio auto ed escursioni
Ricordatevi che vanno previsti con largo anticipo, per la dura legge della domanda (alta) e dell’offerta (bassa), il noleggio dell’auto e le escursioni.
Islanda con i bambini: la valigia
Nel nostro viaggio, della durata di dieci giorni, abbiamo percorso circa 1700 chilometri e abbiamo dormito per due notti di seguito solo nella capitale. Ma il tour non è stato, per nulla, stancante. Il segreto, come sempre, è non portare troppe cose con sé, perché ogni giorno bisogna richiudere la valigia!
Consiglio per l’abbigliamento: abiti caldi ed impermeabili, scarpe da trekking, maglietta termica e …costume da bagno. Non dimenticate la borraccia. L’acqua è fresca e buonissima ovunque!
Islanda con i bambini in 10 giorni: il nostro itinerario
La Blue Lagon
Giorno 1. Siamo arrivati all’aeroporto di Reykjavík intorno alle 16:00 e, dopo aver preso l’auto, ci siamo diretti alla prima tappa d’obbligo: la Blue Lagoon a soli 20 minuti d’auto. Non è proprio economica, ma è una delle attrazioni più note dell’Islanda. Noi abbiamo pagato €103,00×2, avendo scelto la tariffa che prevede l’uso di accappatoio e ciabattine, oltre che bibita al bar della piscina e due maschere di bellezza. I bambini non pagano.
La tariffa include anche un bicchiere di vino, motivo per il quale optiamo per la cena all’annesso ristorante che si rivela per nulla caro, rispetto agli standard del Paese! Abbiamo prenotato direttamente sul sito. Rilassati a dovere, percorriamo i 50 km che ci separano dalla capitale. Tenuto conto che fa buio solo per poche ore, le giornate sono lunghe e dense di attività. Il nostro alloggio a Reykjavík, il più economico del viaggio l’Hostel Travel INN, camera familiare con bagno privato €162 per le due notti. Pulito e centrale
Reykjavík e il museo delle Balene
Giorno 2. Dopo la prima notte, facciamo colazione al porto e ci imbattiamo nel Museo delle Balene, la tappa giusta per i bambini. L’intera giornata la trascorriamo a zonzo per la città, salendo, tra l’altro, sulla Cattedrale per ammirare la capitale dall’alto.
A Reykjavík è anche possibile andare al mare, alla spiaggia termale di Nautholsvik, ma noi il coraggio di spogliarci non lo abbiamo avuto!
Cena prenotata presso la birreria Bryggjan Brugghus dove abbiamo amabilmente conversato con il classico cameriere italiano. La cena inferiore alle aspettative, ma il locale è caratteristico e la musica dal vivo ha reso la serata piacevolissima.
Il giro del Circolo D’oro
Giorno 3. Previsti 200 km. Cominciamo il giro del Circolo D’oro visitando, nell’ordine, il parco di Tingvellir, uno dei primi parlamenti al mondo, con la visibile faglia opera della deriva dei continenti, Geysir con i suoi spettacolari geyser, la Cascata d’Oro di Gullfoss ed il Kerid Kater, un lago all’interno di un cratere vulcanico. Dormiamo a Selfoss,al Selfoss Artic Nature hotel .
Islanda, le cascate
Giorno 4. 150 km. Ci spostiamo sulla costa del Sud per vedere le sue numerose cascate: Seljalandfoss, Gljufurarbui e Skogafoss, gioia dei fotografi. Ma prima ci imbattiamo in un museo –il Lava- nel quale, con un interessante ed accattivante percorso interattivo, è spiegata la storia geologica del Paese. Davvero bello.
Giungiamo a Vik, famosa per la sua spiaggia nera, le scogliere di Reynisfjara e Dyrholaey….ed i puffin. Riusciamo a fotografarne qualcuno.
Qui la scelta del pernottamento è piuttosto limitata (e cara). Optiamo per l’Hotel Volcano, (l’alternativa era il Black Beach, con magnifica vista, ma €330,00, ci sembrano un po’ troppo) non proprio centralissimo, ma abbiamo dormito divinamente!Cena prenotata da casa al Sudur Vik. Ottima. Anche in questo caso, è stato fondamentale prenotare in anticipo….non avremmo trovato posto!
I ghiacciai dell’Islanda
Giorno 5. 280 chilometri Partiamo da Vik alla volta dei ghiacciai, ma il paesaggio che attraversiamo ci induce a fare più soste, compresa quella per costruire il nostro “totem” in una distesa di pietre impilate dai viaggiatori. Raggiungiamo la laguna di Jokulsarion dove navighiamo tra gli iceberg che si staccano dal ghiacciaio. Devo dire che mi ha fatto molto effetto vedere grossi iceberg allontanarsi dal ghiacciaio e finire nelle acque del mare. Aggiungo che mentre ero assorta nei più tristi pensieri, una tromba solitaria ha iniziato ad intonare Con te partirò…e la lacrima è scesa spontaneamente!
Consiglio. Attenzione a prenotare per tempo; siamo riusciti a trovare gli ultimi tre posti su uno Zodiac dieci giorni prima della nostra partenza. Dormiamo a Hofn.
Elgastirr
Giorno 6. 260 km Dobbiamo raggiungere Elgastirr e lungo il tragitto non si segnalano particolari attrazioni se non dei meravigliosi cavalli in corsa in libertà (sono tantissimi nel paese, quasi più delle capre!) Alloggiamo all’Iceland hotel, un’ottima catena di alberghi che abbiamo utilizzato più volte. Consiglio: prenotate direttamente dal loro sito, offrono alcune agevolazioni come un credito gratuito da utilizzare anche per il vitto (meritevole). Costo €272,00 la tripla.
Myvatn e Nature Bath
Giorno 7. 180km da Elgastirr a Myvatn. Visitiamo le splendide cascate di Dettifoss e Selfoss. Provenendo da sud, raggiungiamo la zona est delle cascate. La strada è più difficile rispetto a quella percorsa da chi effettua il giro in senso orario, sia perché non asfaltata, sia per la presenza di una fitta nebbia, ma le cascate sono visibili da più vicino. Subito dopo incontriamo il paesaggio lunare di Hverir ed il cratere di Viti.
Tappa d’obbligo; Myvatn Nature Bath, meno famosi , ma meno costosi della Blue lagoon. Antonio ormai ci ha provato gusto a bagnarsi nelle calde acque termali dell’Islanda e non fa altro che cercare bagni naturali e piscine comunali. Dopo il meritato ristoro, ci rechiamo a Skutustadir dove pernottiamo al Sel Hotel Myvatn. Dalla nostra camera sono ben visibili i falsi crateri.
Akureyri
Giorno 8. Dopo 80 chilometri raggiungiamo a seconda città dell’Islanda, Akureyri, cittadina piccola ma accogliente dove abbiamo finalmente acquistato i caratteristici maglioni di lana islandese, dicono, impermeabile. Da Akureyri è possibile fare il Whale Watching, ma avendo visto le balene già a Cape Cod, nel New England ed a Tadussac, in Canada, desistiamo, scegliendo di trascorrere l’intera mattinata nella bella piscina comunale. Come ho già scritto, Antonio ha adorato il passatempo preferito dagli islandesi: stare ammollo nelle acque calde delle onnipresenti piscine. Da tener presente che la maggior parte di esse è fornita di acquascivoli per la gioia dei più piccoli. Costano poco (l’unica cosa economica dell’Islanda), sono attrezzate con spogliatoi, armadietti, e docce (in quasi tutte, sapone e macchina asciuga costume!). Attenzione che per entrare nelle acque termali, prive di cloro, è obbligatorio fare la doccia senza costume.
L’isola di Grimsey, sul Circolo Polare Artico
Giorno 9. 300 chilometri Partiamo da Akureyri ed imbocchiamo la strada costiera dell’Eyjafjordur passando per Dalvik, da cui partono i traghetti per l’isola di Grimsey, sul Circolo Polare Artico (avendo a disposizione un giorno in più, forse vale la pena) e per Siglufjordur, in cui troviamo un originale museo dell’aringa, che bene si abbina a quello dello stoccafisso visitato alle Lofoten. Anche il paesino, complici la luce calda ed e colori splendenti delle abitazioni, è una goduria per la vista. Aggiungiamo il minigolf, gratuito, ed i bambini sono serviti! E mentre padre e figlio si sfidano a colpi di mazza, la sottoscritta assiste allo straordinario spettacolo della pulizia e della conservazione dei salmoni, affascinante e crudele allo stesso tempo.
Lungo la strada, più volte ci fermiamo per accontentare Antonio… che ha provato gusto a saltare sui “materassoni” colorati che abbiamo trovato in molti paesini.
La penisola di Vatnsnes e le foche
Siamo diretti alla penisola di Vatnsnes per avvistare le foche e, dopo aver reso omaggio al “mostro” di Hvitserkur, un arco naturale di pietra nera che bagna i suo piedi nelle acque scure del fiordo, torniamo indietro all’Osar Hostel e, proprio di fronte entriamo in un campo chiuso da un piccolo cancelletto, chiedendoci se stiamo violando una proprietà privata e, comunque, se riusciremo mai raggiungere la spiaggia che appare lontanissima. Se aggiungiamo la presenza di cavalli in libertà e nessun umano a perdita d’occhio, il quadro si fa un attimino inquietante. Alla fine saremo premiati; anche se non vicinissime, numerose foche nuotano tranquille davanti a noi.
Dopo lo spettacolo, possiamo raggiungere serenamente, Studur, località che abbiamo scelto come tappa di avvicinamento solo per il prezzo economico dell’alloggio, per ceniamo a Stadarskali, il vicino….distributore di carburante: unica scelta possibile! Panino discreto e ampia possibilità di acquistare generi alimentari al market.
Il parco nazionale dello Snaefellskjokull
Giorno 10. 320 chilometri. Ultim ogiorno del nostro giro in Islanda con i bambini: ci dirigiamo il parco nazionale dello Snaefellskjokull. Lungo la strada ci fermiamo a Gatklettur, un arco naturale con le sue grotte basaltiche e scendiamo sulla spiaggia di Djupalnossandur, dove sono ancora visibili i resti delle barche che un tempo animavano il porto naturale.
Non riusciamo a salire con la nostra auto (una semplice utilitaria) sul ghiacciaio e desistiamo, dirigendoci verso Borgarnes dove trascorriamo l’ultimo giorno in Islanda. Dormiamo alla Kría Guesthouse un semplice, ma grazioso B&B con tre camere, bagno in comune ed una jacuzzi vista mare. Ci godiamo le ultime splendide, luci ed i colori di questa giovane terra selvaggia.
Giorno 11, il nostro mitico viaggio in Islanda, è finito, abbiamo solo il tempo di percorrere la distanza da Borgarnes all’aeroporto. Col senno di poi, sceglierei un’ultima tappa un po’ più breve. Valga come consiglio.
Post scritto da Teresa Fiore, mamma di Antonio, 7 anni, grandissima viaggiatrice e maga delle prenotazioni con i voli aerei
Che meraviglia l’Islanda: ci siamo stati anche noi lo scorso anno con i nostri bambini che avevano 8 e 12 anni, facendo il giro della Ring Road in 8 giorni (purtroppo non avevamo ferie a a disposizione). Itinerario che ci ha entusiasmato: che paesaggi!
sì…è una terra meravigliosa e a misura di bimbi
Bellissimo resoconto!
Sì, Teresa è bravissima a viaggiare e a raccontare
Mia figlia dicembrina mi chiede sempre di visitare terre lontane dove c’è freddo e direi che l’Islanda è uno dei suoi itinerari più richiesti. Ho capito il motivo e per questo mi tengo a mente il tuo articolo, ricco di consigli, per il prossimo viaggio in famiglia.
Che bella la storia della bimba nata a dicembre che cerca il freddo…si vede che ami le storie …
Bel post e quanti ricordi… il bagno nel cratere di viti rimane il mio preferito. I moscerini assassini al Myvatn il peggiore. Credo di avere ancora la retina smda testa antizanzare…
sei un mito 😀
L’Islanda e’ uno dei miei pallini da anni e sogno di visitarla prima o poi. Grazie per il tuo itinerario e i tuoi consigli e ottima idea la deviazione a Palma al ritorno 😉
…pensavo fosse solo un’idea di Antonio!