Ogni pasto si conclude con il dolce… e ogni Natale in Liguria si conclude con il pandolce genovese. Conoscete la ricetta?
Il pandolce genovese: il Natale più dolce
Le tradizioni natalizie liguri sono ricche di simbolismo e di contatto con la terra e hanno un fascino ruvido ma accogliente, come la loro terra.
Il pandolce è una delle tradizioni più belle del Natale ligure, perchè si può facilmente rifare a casa, i nonni con i bambini, i genitori con i figli, e poi mangiarlo insieme a tavola.
Per scoprire tutto il suo significato e la storia vi invitiamo a leggere il nostro racconto delle tradizioni di Natale in Liguria. Qui invece vogliamo insegnarvi a… prepararlo da soli!
La cosa bella del pandolce è che si conserva molto a lungo e infatti veniva preparato dalle donne di casa da consegnare ai navigatori durante i loro lunghi viaggi in mare. Quindi potete prepararlo con un po’ di anticipo… sempre che riusciate a resistere dal mangiarlo tutto!
La ricetta del pandolce genovese (basso)
Ci sono diverse versione naturalmente, quello alto che richiede almeno tre giorni di preparazione con tanto di lievitazione, o quello basso, che noi in famiglia preferiamo, e che si fa molto velocemente (e quindi per noi anche più adatto da preparare con i bambini).
E poi ognuno ha la sua versione, i suoi ingredienti, i propri trucchetti…
Abbiamo preparato il nostro pandolce genovese insieme a Damiana, pasticciera creativa del laboratorio Basta un poco di Zucchero… nonchè affettuosa zia di Tommaso.
Questa è la sua versione, super facile e … super buona…
Gli ingredienti del pandolce
Ingredienti per un pandolce da 1kg (o due più piccoli da 500 g)
- 400 g farina 00
- 120 g zucchero a velo
- 120 g burro morbido
- 2 uova
- 150 g canditi
- 200 g uvetta
- 50 g pinoli
- 50 ml marsala (più un pochino a parte per l’uvetta)
- 1 bustina di lievito per dolci
- sale
Alcune note:
Ovviamente nella ricetta tradizionale si utilizza lo zucchero normale, non quello a velo… ma fidatevi, dà un gusto ancora più profumato.
Inoltre come canditi si utilizza solitamente il cedro, ma voi potete usarli misti o solo l’arancia per esempio… dipende un po’ dal vostro gusto!
Se l’utilizzo del marsala mi preoccupa un po’ state tranquilli, in cottura la componente alcolica evapora e rimane l’aroma. Potete sostituirlo con lo zibibbo (passito tipico ligure) oppure con l’acqua di fiori d’arancio per l’impasto e potete ammollare l’uvetta semplicemente nell’acqua.
Pandolce genovese: procedimento per farlo tutti insieme
Riscaldate il forno a 180° ventilato e mettete ad ammollare l’uvetta nel marsala.
Iniziate la preparazione dentro una ciotola e poi, quando sarà più asciutta spostatevi sulla spianatoia o sul tavolo della cucina. L’impasto finale è piuttosto compatto e “pulito”, quindi non farete un macello.
Per iniziare a fare il vostro pandolce genovese dovete unire, poco alla volta gli ingredienti: prima la farina e lo zucchero, poi aggiungete le uova e il marsala.
A questo punto mettete il burro, a pezzettini, un po’ per volta: aggiungerete un altro pezzettino solo dopo che il precedente si sarà amalgamato all’impasto. Giocate con i bambini al “burro che gioca a nascondino”, se il primo pezzetto si sarà nascosto bene, un altro potrà aggiungersi al gioco.
Adesso unite canditi, pinoli e uvetta (che avrete scolato).
Per ultimo, ma solo alla fine, aggiungete il lievito e impastate bene, energicamente, per 10 minuti circa.
Decidete se volete fare un pandolce più grande o se dividere l’impasto in due palle più piccole.
Posizionate su una teglia e, subito prima di infornare, incidete sopra con un coltello una croce: è la croce di San Giorgio, eroe protettore della città che sconfisse il drago.
Il suo stemma – croce rossa su sfondo bianco – è da sempre la bandiera di Genova conosciuta in tutto il mondo.
Il pandolce deve cuocere per circa 45 minuti a 180° ventilato.
Controllate che sia bello compatto e colorato prima di sfornarlo.
Lasciate raffreddare e poi.. mangiatelo tutto (non avete creduto davvero che lo avremmo lasciato intatto e intero per Natale!)
Ringraziamo Damiana per il bellissimo pomeriggio, per averci fatto impastare e divertire… e per un ottimo pandolce!