La Strada Megalitica è un piacevole sentiero nel bosco a poca distanza dalla località di Alpicella, frazione sulle alture di Varazze e nel cuore del Parco Naturale Regionale del Beigua.
Natura e archeologia nel Parco Regionale del Beigua
La nostra vita si districa tra Genova, dove siamo nati, viviamo e lavoriamo, e Varazze, bellissima e vivace cittadina in provincia di Savona in cui Carlo è cresciuto. Appena possiamo fuggiamo lì perché basta vedere il mare al mattino per sentirsi un po’ in vacanza anche solo per un paio di giorni.
Varazze in estate è sempre ricca di eventi e occasioni per stare fuori ma nella stagione autunnale dal lungomare ci si sposta… sulle alture.
Vi ho già parlato di eventi che si tengono nel Parco Regionale del Beigua – attivissimo tutto l’anno con appuntamenti per tutte le età – e di passeggiate alla ricerca di foliage oppure per ammirare posti meravigliosi come la Badia di Tiglieto.
Non molto tempo fa, chiedendo ai locals qualche consiglio per una passeggiata, mi hanno consigliato la Strada Megalitica, nella frazione di Alpicella a circa 15 minuti dalla costa.
Strada Megalitica: un bosco tra storia e suggestioni
La Strada Megalitica è molto conosciuta e richiesta meta di gite scolastiche.
Il percorso si divide in due parti, la prima, più breve, poco sotto l’abitato, mentre la seconda parte sopra.
Incominciamo dall’alto, e poi scendiamo.
Per prendere la parte più alta potete scegliere se lasciare la macchina nella piazza di Alpicella e percorrere circa 20/30 minuti a piedi, ma su strada asfaltata e carrabile, fino all’imbocco del sentiero oppure provare ad avanzare con il vostro mezzo… ma dovrete inventarvi un parcheggio senza disturbare giustamente gli abitanti della zona.
Ad ogni modo seguite le indicazioni per Via Ceresa e percorretela fino alla fine, ci vorranno circa 10 minuti. Vedrete sul cammino diversi segnavia con indicazione NTL, seguiteli.
Arrivati a un grande prato – termine della corsa in macchina – inizia il sentiero, inizialmente indicato sempre NTL.
Il sentiero è piuttosto semplice e di media durata (un’oretta circa).
Passa tutto nel bosco, quindi va benissimo anche per trovare un po’ di riparo in estate.
Ai bivi prendete prima la strada NT e poi N.
La strada vera e propria – perché in certi tratti vi sembrerà proprio una strada più che un sentiero – inizia dove circa un quarto d’ora di cammino sul sentiero ed è molto particolare, una mulattiera costellata da grandi lastroni di pietra.
A tratti è quasi inquietante, sembra una foresta abitata da spiritelli e credo che ai bambini piaccia anche per questo.
Capirete di essere arrivati alla fine di questo sentiero quando incontrerete un cartello illustrativo sui ritrovamenti effettuati e alcuni massi disposti in forma quasi circolare.
Ora non aspettatevi una piccola Stonehenge, ma l’idea è quella, di un luogo probabilmente sacro in cui le popolazioni antiche venivano in una sorta di pellegrinaggio. Pensate che il vicino Monte Greppino era in passato noto per la sua capacità di attirare i fulmini e per questo, come per altre curiosità – come l’orientamento del percorso che ripercorre quello del sole nel solstizio d’estate – gli studiosi hanno riscontrato molte affinità con la cultura celtica.
Per i più volenterosi il sentiero continua fino ad arrivare in cima al Monte Greppino, altrimenti potete tornare indietro e proseguire con noi.
Qui sotto trovate la mappa che potete anche salvare e di seguito il file gps con le coordinate
Strada Megalitica.gpx
Dalla Strada Megalitica al Riparo Sottoroccia
La seconda parte del sentiero infatti, molto più breve, si trova più in basso rispetto ad Alpicella.
Scendendo prendete la strada a destra dopo il cimitero e poi seguite le indicazioni per la “zona archeologica”.
Cercate sulla destra il segnavia D (non subito visibile ma con un po’ di attenzione lo troverete) e sarete certi di aver preso la strada giusta.
Il sentiero inizia con l’indicazione Riparo Sottoroccia e anche qui, se siete con la macchina, il parcheggio va un po’ inventato sulla strada.
Il Riparo si raggiunge in soli 15 minuti tutto in un bosco che noi abbiamo avuto la fortuna di vedere con i colori e le calde luci d’autunno.
Anche al Riparo Sottoroccia troverete dei cartelli illustrativi e spazio dove sostare.
Qui, sotto un grande masso sporgente a fine degli anni 70 sono stati ritrovati resti di civiltà preistoriche che sono stati datati al Neolitico medio e superiore (come i vasi a bocca quadrata) e all’Età del Bronzo (uno spillone in bronzo) e che ora sono conservati al Museo archeologico di Alpicella.
Qui sotto trovate la mappa che potete anche salvare e di seguito il file gps con le coordinate
Ma le scoperte dal passato non finiscono qui.
La scorsa estate infatti alcuni escursionisti hanno trovato e segnalato un nuovo segno lasciato dalle civiltà del passato.
Il masso, con incisioni ancora non catalogate, è stato scoperto sul massiccio del Beigua.
Nel comunicato stampa ufficiale gli esperti hanno dichiarato che:
Si tratta, in particolare, di un affilatoio presumibilmente utilizzato sino dall’età del Neolitico Medio (c.a. 4.700 a.C.) dagli artigiani del luogo per affilare le loro asce”.
Potete trovare la news completa a questo link.
Se vi interessano i ritrovamenti archeologici e segni di un’epoca passata vi consigliamo di leggere il nostro racconto alla scoperta di Verezzi e delle sue borgate!