Il Natale in Liguria è fatto di tradizioni semplici che rispecchiano una terra da sempre modesta, senza pretese dove la parola d’ordine, anche per le famiglie nobili, è understatement, la non ostentazione.
E non dite che è per tirchieria, perchè i genovesi sanno essere un popolo anche molto generoso e lo dimostravano anche a Natale quando i commercianti regalavano ai clienti un piccolo presente di riconoscenza (detto dinâ da noxe, denaro della noce, simbolo di prosperità e benessere).
Le tradizioni di Natale in Liguria: il fuoco e l’alloro
Il giorno di Natale i bambini andavano a comprare il pane bianco di bottega ed era usanza che i negozianti regalassero loro dei torroncini. Sulla tavola imbandita la michetta di pane bianco, da dare ai poveri, era un simbolo propiziatorio che non poteva assolutamente mancare insieme ad altri oggetti come lo scopino di erica, fatto benedire durante la messa di mezzanotte, una manciata di sale e la “cassoa”, cioè il mestolo forato. (da agriligurianet.it)
L’alloro, pianta sacra e portatrice di buona sorte, è la protagonista del Natale sia in casa sia nella vita pubblica.
In casa un grande ramo era al centro della casa: nella tradizione ligure non c’è un grande abete a centro stanza – la Liguria non è Regione di pinete molto diffuse – ma la pianta che veniva decorata era proprio quella dell’alloro.
Anche il resto della casa veniva decorato la Vigilia di Natale con decorazioni frugali, fatte di spago al quale venivano legati rametti, ghiande, bacche, maccheroni di pasta, noci e nocciole… e naturalmente foglie di alloro.
Un grande ceppo – generalmente di ulivo o di alloro – veniva messo nel focolare il giorno della vigilia di Natale per bruciare fino a Capodanno, come simbolo propizio per l’anno nuovo e purificatore della casa e dei suoi occupanti.
Ma l’alloro è protagonista anche delle occasioni pubbliche.
La cerimonia del Confeugo – che si tiene ogni anno il sabato che precede il Natale – è una tradizione documentata dal XIV secolo (ma probabilmente più antica) molto sentita a Genova e a Savona.
La storia narra che l’Abate del Popolo (a rappresentare la popolazione) regalasse al Doge, l’antico signore della città, un grosso ceppo di alloro, legato con nastri bianchi e rossi – i colori della bandiera genovese con la croce di San Giorgio – che veniva pubblicamente bruciato in piazza come simbolo beneaugurante per l’anno venturo.
Alla cerimonia partecipavano anche i popolani, che al termine cercavano di portare a casa un piccolo tizzone come amuleto portafortuna.
Oggi la tradizione viene rispettata e dopo un corteo storico per le strade della città il figurante dell’Abate dona al Sindaco il ceppo e il falò in Piazza segna l’inizio delle festività natalizie liguri.
Le tradizioni della Liguria sulla tavola di Natale
La cucina ligure è fatta di elementi semplici e piatti poveri, ma il giorno di Natale è sempre stata un’eccezione sin dai tempi antichi: il pane bianco, la frutta secca, il pesce, il cappone.
La Vigilia ha sempre avuto un menù molto leggero, con un po’ di brodo e cavolo, ma è il giorno di Natale, quando il capofamiglia chiude la porta per lasciare fuori il mondo e portare la serenità in famiglia che il pasto diventa più ricco.
Come primo ravioli e natalini
Per il pranzo di Natale due erano i primi piatti previsti: i natalini in brodo – lunghe penne lisce – al giorno d’oggi poco diffusi e i ravioli conditi con u tuccu, il sugo dell’arrosto che cuoce molto a lungo e molto lentamente.
In verità i ravioli venivano spesso preparati per il giorno di Santo Stefano con gli avanzi del pranzo di Natale, mentre oggi sono sulle tavole di quasi tutti i genovesi come una tradizione di quelle che non si possono ignorare.
Il Capponmagro: da piatto povero a pietanza gourmet
Secondo la tradizione la portata principale del Natale era il cappone lessato con verdure e salse di accompagnamento, ma in tempi poveri (magri) venne sostituito dal Capponmagro, una terrina di strati di pesce bianco (generalmente branzino, dentice, cappone o nasello), verdure come la barbabietola, il cavolfiore, i carciofi alternati a strati di gallette e salsa verde (una salsa al prezzemolo olive e capperi, da non confondersi con il pesto!). Solo in tempi più moderni il Capponmagro è stato decorato con crostacei.
Un tempo era il piatto per chi non poteva permettersi il vero cappone, mentre adesso è diventato un piatto molto ricercato, difficile da trovare nei ristoranti, più frequente nel periodo prenatalizio in gastronomie ben fornite.
Se vi ha incuriosito la ricetta potete seguire quella di Enrica, A Small kitchen in Genoa.
Il Piatto tipico del Natale in Liguria: la Cima
La Cima genovese è forse il piatto più tradizionale della gastronomia ligure il giorno di Natale. Se non la conoscete, la cima è un pezzo di pancia di vitello che viene cucito a mano per creare un sacco o tasca e poi riempito con un composto di uova, piselli, pinoli, formaggio, polpa di vitello e frattaglie.
Una volta ben cucita la Cima viene bollita e poi tagliata a fettine molto sottili e servita fredda o temperatura ambiente.
Se la preparazione non è delle più invitanti – da bambina prepararla mi dava un certo senso di nausea – vi assicuro che una volta pronta è veramente deliziosa.
E per finire in dolcezza.. il pandolce genovese
Se in Lombardia regna il panettone milanese e in Veneto il pandoro… in Liguria il dolce natalizio più tipico – anche se si mangia tutto l’anno – è il Pandolce.
Stando alla leggenda, il pandolce sarebbe nato nel ‘500, quando il doge Andrea Doria bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per un dolce rappresentativo della città. A vincere, sempre secondo la leggenda, fu proprio il pandolce: nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi in mare. (da visitgenoa.it )
Il dolce è un composto basso di pasta farcita con uvetta, cedro candito, pinoli (immancabili nelle ricette liguri), acqua di fiori d’arancio e zibibbo.
Il pandolce è anche una ricetta che potete preparare in anticipo insieme ai bambini, perchè si conserva bene ed è piuttosto semplice da fare.
Tradizioni di Natale in Liguria: i presepi
Tra le tradizioni della Liguria ci sono anche i bellissimi presepi, alcuni storici mentre altri più recenti, ma di grande fascino: dal presepe nel bosco al luminoso e scenografico presepe di Manarola.
Non sappiamo ancora se sarà possibile vederli tutti – Manarola ha invece già confermato che il presepe si farà – ma noi ce lo auguriamo perchè la visita ai presepi è una di quelle tradizioni di famiglia che creano atmosfera.