Madrid con bambini piccoli, anzi con una bambina di 18 mesi, cosa vedere? Dove mangiare? I posticini segreti dove farla giocare.
Per Francesca Carlesi, la parola d’ordine per viaggiare con i bambini piccoli è organizzazione. I tempi del viaggio sono studiati su misura di Beatrice, la sua bambina, ma lasciano anche spazio ai genitori per godersi la città e gustare tapas e paella.
Perchè il viaggio funziona davvero se tutti sono felici: bimbi e genitori.
Oggi parte la sua nuova rubrica su Viaggiapiccoli Vita da mamma in viaggio
Vi racconto il mio viaggio a Madrid con mia figlia di 18 mesi
Abbiamo appena passato tre giorni a Madrid; io e mio marito ci siamo tornati per la terza volta eppure l’abbiamo vista e vissuta in maniera differente dalle precedenti, grazie allo sguadro di Beatrice, che oggi ha 18 mesi.
La cosa fondamentale è cercare un hotel in una buona posizione, noi lo abbiamo scelto in prossimità del Paseo del Prado, a pochi minuti dalla Gran Vìa, la via centrale della città.
Le nostre giornate iniziano con una bella colazione, abbondante per noi genitori perché poi l’orario del pranzo (almeno il nostro) non è mai definito; per la piccola invece colazione classica, ho portato con me due biberon e le ho dato il solito latte con i biscotti, in modo da mantenere la routine di casa (soprattutto per il pancino e il fattore pupù).
Finita la colazione pronti via alla scoperta della città!!!
Il centro di Madrid è molto raccolto, è facile orientarsi e le principali attrazioni sono vicine tra loro.
Il primo giorno a Madrid
Il primo giorno abbiamo fatto una passeggiata sulla Gran Vìa, piena di negozi, tra cui il tipico Corte Inglès ma anche Primark Zara H&M e così via, fino ad arrivare a Plaza de la Puerta del Sol, una piazza molto movimentata sia di giorno che, soprattutto, di notte. In questa piazza non può mancare la foto con la famosa statua dell’Orso e del Corbezzolo, simbolo di Madrid e della conquista araba della Spagna.
Da lì si prosegue verso Plaza Mayor, la più famosa, un quadrato immerso tra i palazzi e circondato da portici dove potete trovare locali tipici di tapas, ristoranti ma anche negozi storici.
Il mercato di San Miguel
Non è Spagna se non c’è un mercato al chiuso, e anche Madrid ha il suo, il Mercado di San Miguel: struttura bellissima in ferro battuto esattamente alle spalle di Plaza Mayor, al suo interno trovate tutto il cibo tipico spagnolo dal Jamòn Serrano appeso al soffitto alla frutta super colorata alle tapas di tortilla; entrarci è d’obbligo.
Le migliori Tapas di Madrid
Arrivati nei pressi del mercato Beatrice (che è stata sempre buonissima e super attenta a tutto nel suo passeggino) ha iniziato ad avere fame, ed ha mangiato dei paninetti al latte con prosciutto cotto che avevo preventivamente acquistato in un normale supermercato e si è addormentata; giusto in tempo per permettere a noi di mangiare delle tapas super buone e super economiche. Ogni volta che io e mio marito andiamo in Spagna dobbiamo assolutamente andare a mangiare almeno una volta da Tragatapas, un locale che fa appunto tapas ma ad un prezzo super vantaggioso; i nostri piatti preferiti sono la classica tortilla, e una ciambella di pane casareccio riempita con prosciutto crudo pomodoro e insalata, che prendiamo anche nella versione ripiena con calamari e salsa alioli (una sorta di maionese all’aglio tipicamente spagnola).
Il trucco per mangiare con tranquillità
Il trucco quando si viaggia con bambini piccoli che non possono mangiare tutto quello che mangiamo noi adulti è (almeno a pranzo) far mangiare loro in tutta tranquillità, anche un pranzo veloce, e aspettare che inizino il loro riposono pomeridiano.
Il labirinto di Palacio Real
Il pomeriggio abbiamo proseguito il nostro giro andando a vedere il Palacio Real di Madrid, che ha un ampio piazzale e un giardino con tanto di labirinto, dove Bea si è veramente divertita: finalmente infatti è potuta scendere dal passeggino e correre un pochino. Proprio qui, tra l’altro, abbiamo imparato a fare i gradini!!!
Cena a Madrid con un bambino piccolo
Arrivato di nuovo l’orario mangereccio e dovendo pensare anche a Bea stavolta, per la cena al contrario del pranzo è meglio scegliere un locale dove si può mangiare del buon cibo sano, e il più vicino possibile alla nostra cucina. Noi abbiamo scelto Trattoria Malatesta, italiana, il cui punto di forza è la pasta fatta in casa: Beatrice ha gustato un bel piattone di rigatoni al pomodoro veramente sublimi, sembravano fatti dalle nostre nonne; anche il prezzo è giusto, e questa si sa è una cosa che fa sempre piacere. In genere dopo aver cenato torniamo direttamente in hotel, passeggiando con tranquillità, in modo da poter fare la doccia alla piccola e farla addormentare ad un orario decente, così da essere pronti e carichi per il giorno successivo.
Il secondo giorno a Madrid
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato al Parque del Retiro, un parco enorme con tanto di laghetto con cigni, carpe e barchette che si possono noleggiare. Beatrice ha apprezzato moltissimo, si è sfogata camminando tanto, correndo verso il laghetto, chiamando le paperelle, contando i pesciolini.
Far camminare i bambini
Farla camminare (dove è possibile e dove sono sicura sia in totale sicurezza lontano dalla strada e dalle automobili) è fondamentale durante un viaggio: oltre a farla ‘sfogare’ perchè sempre seduta nel passeggino, è un modo per stimolare la scoperta, la fantasia di inventare nuovi giochi, esplorare un ambiente sconosciuto ma soprattutto per imparare a riconoscere sempre nuove cose.
Per il fattore cibo stavolta abbiamo optato per la classica paella, il nostro locale preferito è La Barraca, ci andiamo ogni volta e quindi non potevamo mancare l’appuntamento; ho fatto assaggiare la paella anche a Beatrice (ma solo perché ero sicurissima che nulla le avrebbe fatto allergia o le avrebbe fatto male) e lei ha gradito talmente tanto che a momenti mangiava tutta la mia porzione.
Cosa far mangiare a un bambino piccolo in viaggio
Quando sono in viaggio tendo a far mangiare a Bea sempre le stesse cose, in genere un panino con prosciutto cotto, biscotti, pasta al pomodoro, fettina di pollo, patate; questo perché sono sicura che nulla le faccia male, o le causi una reazione allergica, insomma non do mai un cibo nuovo lontano da casa.
Lo shopping sulla Gran Vìa
Il pomeriggio, durante il riposino della cucciola, abbiamo deciso di fare un po’ di shopping e quindi siamo andati sulla Gran Vìa.
Il parco giochi nel l Tempio di Debob
Al risveglio di Beatrice invece siamo andati a scoprire un luogo che non avevamo mai visitato le volte precedenti, il Tempio di Debob, un monumento egizio nel cuore della città, raggiungibile proseguendo la passeggiata dal Palazzo Reale, situato su una collinetta dove si può godere di una vista magnifica sulla città; e anche qui i bambini hanno modo di giocare, c’è infatti un parchetto giochi all’interno del parco ben organizzato, con aree per bimbi piccoli ma anche per quelli più grandicelli.
A cena siamo tornati nella trattoria della sera precedente, ci eravamo trovati talmente bene, soprattutto Bea, che non ce la siamo sentita di cambiare.
Terzo giorno a Madrid
Il giorno successivo, ahimè l’ultimo, abbiamo lasciato le valigie in hotel e abbiamo fatto un’ultima passeggiata sulla Gran Vìa, ammirando il Palacio de Cibeles, fino ad arrivare a Plaza de la Puerta del Sol, per poi andare a Plaza Mayor. Abbiamo pranzato velocemente, e siamo tornati in hotel dove abbiamo preso una macchina con conducente per andare in aeroporto; non abbiamo scelto un taxi perchè non sono attrezzati con il seggiolino auto per Beatrice, ed in Spagna sono molto precisi al riguardo. Quando siamo arrivati infatti avevamo preso la metropolitana, che funziona benissimo ed è anche molto semplice orientarsi, proprio perché non ci avevano “accettato” per prendere il taxi, ma al momento della partenza non ce la sentivamo di rischiare di fare tardi per arrivare in aeroporto.
L’aeroporto di Madrid
L’aeroporto di Madrid Adolfo Suarez Barajas è super organizzato se si viaggia con bambini, ai controlli c’è proprio una corsia preferenziale e all’interno, mentre si attende il proprio volo, si può far giocare gratuitamente i propri bambini, piccoli e grandi, in un ampio parco giochi; per noi è stata una manna dal cielo per intrattenere Beatrice e soprattutto per farla stancare in attesa di partire per far in modo che dormisse durante il volo. Calcolare i tempi è fondamentale, e io tendo sempre a prendere voli in orario di riposino o di ninna, in modo da assicurarmi che almeno per una parte del volo lei sia tranquilla; più lungo è il volo più sarà difficile intrattenerla, specialmente se deve stare sempre seduta.
Un viaggio a misura di Beatrice
Durante il volo di ritorno passo sempre il tempo a guardare le foto fatte in quei giorni di vacanza, e faccio sempre un bilancio: come ci siamo trovati, se ci siamo divertiti, se abbiamo avuto modo di fare tutto quello che ci eravamo prefissati prima di partire. Ma soprattutto penso a come si è trovata Beatrice, far stare bene lei è la cosa fondamentale, perché se lei è serena durante tutta la durata della vacanza, allora noi genitori siamo già mille passi avanti, e tutto diventa più semplice.
Viaggiare con un bambino piccolo è un grande puzzle
Viaggiare con bimbi piccoli è complicato, tutto diventa un pezzo piccolissimo di un grande puzzle e le difficoltà sono tante e tutte diverse tra loro. Ma vi assicuro che viaggiare con i bimbi piccoli si può, e si deve. È arricchimento per loro, e per noi. Ti rende felice.
E spero con questa rubrica di poter rispondere a tante domande di genitori come noi.
Vita da mamma in viaggio – Rubrica a cura di Francesca Carlesi