Dove è nata l’Italia? A Torino. Ammirare lo studio di Cavour, vedere la carrozza con cui partecipò agli Stati Generali di Parigi, osservare da vicino la vera tenda da campo di Carlo Alberto durante la Prima Guerra di Indipendenza, salutare Garibaldi a cavallo a grandezza naturale, ma soprattutto entrare nel primo parlamento italiano, il Parlamento Subalpino,quello vero, non una ricostruzione: tutto questo è possibile al Museo del Risorgimento di Torino, a Palazzo Carignano.
Qualche consiglio per visitare il Museo del Risorgimento di Torino con i bambini
Il Museo del Risorgimento di Torino, allestito nel piano nobile di Palazzo Carignano (un percorso ad anello), fondato nel 1878 in occasione della morte del primo re dell’Italia unita, è visitabile dal 1938. L’attuale allestimento, realizzato nel 2011, racconta il periodo risorgimentale in una prospettiva europea, coprendo gli eventi dalle grandi rivoluzioni del Settecento fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. I due gioielli del Museo del Risorgimento di Torino sono: la Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, unica in Europa tra quelle create dalle costituzioni del 1848 a essere sopravvissuta intatta e dichiarata monumento nazionale nel 1898, e la magnifica aula destinata alla Camera dei Deputati del Parlamento del Regno d’Italia, con le volte dipinte da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871. Oltre ai cimeli di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia e primo dei Savoia seppellito a Roma. Infatti, suo figlio Umberto I, per “chiedere scusa” ai torinesi, regalò il ricco patrimonio di cimeli che costituisce il cuore del Museo del Risorgimento Italiano di Torino.
La collezione include oltre 50.000 oggetti, con 2.579 reperti esposti nelle 30 sale del museo: documenti, manoscritti, armi, uniformi, oggetti di vita quotidiana (come i lcifrario che usavano Cavour e Vittorio Emanuele II), arazzi (come quello dello Statuto Albertino), quadri e statue.
I nostri ragazzi sono in seconda media e stanno studiando proprio le guerre di Indipendenza e l’unità d’Italia, quindi la visita è stata entusiasmante (completavano ogni frase della guida). Ma questo è solo la ciliegina sulla torta, il Museo del Risorgimento è unico in Italia e sicuramente da vedere con i bambini. Ecco qualche consiglio:
Per che età è adatta la visita
Come sempre, l’età è soggettiva e dipende dai genitori e dal bambino. Per apprezzare davvero il museo, il bambino deve almeno sapere e capire che l’Italia non è sempre stata una nazione come la conosciamo oggi e che, in sintesi, ci furono quattro uomini, Vittorio Emanuele II di Savoia, Camillo Benso di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, che crearono l’indipendenza e l’unità d’Italia. Noi consigliamo la visita dalla terza elementare. Per i ragazzi delle medie è super interessante, perché toccano con mano la storia.
Preparate la visita
Nello shop del museo trovate tanti libri sul Risorgimento da comprare, ma soprattutto per i bambini più piccoli è importante preparare la visita, in modo che possano percepire il fascino della storia. Vi consigliamo quattro libri:
- Garibaldi e il Risorgimento
- La sfida di Anita di Tea Stilton
- Garibaldi era un figo
- Cavour e il codice segreto dei carbonari
Potete anche fare una pre-visita virtuale. Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino fa parte di Google Arts & Culture, quindi potete vedere oltre 150 opere e immagini Street View delle 30 sale che compongono il percorso di visita.
Visita guidata al Museo del Risorgimento Italiano
Noi siamo andati una volta da soli e una volta con la visita guidata. Beh, siamo sinceri, la prima volta è stato bello, la seconda molto di più. Il museo è molto bello e ci sono tante didascalie, quindi si può tranquillamente visitare in autonomia, ma la visita guidata ci ha dato davvero un valore aggiunto. La guida racconta in modo semplice la storia dell’unità d’Italia
- Dura circa un’ora e mezza e costa 4 euro (oltre il costro del biglietto di ingresso): Si deve prentoare.
Piccola caccia al tesoro al Museo del Risorgimento di Torino
Come dicevamo, noi abbiamo fatto la visita guidata e la nostra guida ci ha fatto notare dei dettagli che forse da soli non avremmo colto. Per esempio, le pareti delle stanze con l’ultimo allestimento sono colorate in base al tema che trattano:
- Pareti rosse: si parla di battaglie
- Pareti azzurre: si parla di una svolta politica
- Pareti verdi: si parla di una rinascita militare
- Pareti gialle: si parla dell’Impero
La nostra guida ci ha indicato cinque oggetti che ora vi sfidiamo a trovare:
- Il berretto frigio
- L’albero della Libertà (quello che si trova nel museo è una riproduzione in scala dell’originale, che era in Piazza Castello ed era alto 40 metri)
- Il Cavour porta biscotti
- Il calamaio molto simile (chissà se è lo stesso), che Carlo Alberto usò per firmare lo Statuto Albertino (la carta che regolava il funzionamento e stabiliva le leggi prima del Regno di Sardegna e poi del neonato Regno d’Italia)
- Il leggio che si piega e diventa una spada
E aguzzate la vista, c’è una stanza in cui, se guardate fuori dalla finestra, vedete le due anime di Palazzo Carignano (il palazzo che ospita il Museo del Risorgimento): quella del Seicento (rosso chiarissimo) e quella ottocentesca (rosso intenso).
Un’altra piccola curiosità: davanti alla tenda da campo di Carlo Alberto c’è la divisa di un corazziere (le sue guardie del corpo). Sapete perché i corazzieri sono sempre altissimi? Perché Carlo Alberto era affetto da gigantismo, era alto ben due metri e quattro centimetri e i soldati che dovevano difenderlo dovevano essere alti almeno quanto lui, o il più possibile.
La nostra visita al Museo del Risorgimento Italiano
Insomma, vedete quante curiosità, quante storie, quanta vita ci sono nel Museo del Risorgimento di Torino? Ci è piaciuto molto il racconto della visita guidata che ci ha accompagnato per mano nella storia, tra documenti, schizzi di satira, abiti dell’epoca, falsi storici smascherati (come il Bonaparte che valica il Gran San Bernardo), uomini di cultura illuminati e acerrimi nemici dell’Unità d’Italia. Ma il momento più entusiasmante è stata la visita al primo parlamento italiano.
Il primo parlamento italiano (lParlamento Subalpino)
Siamo chiari da subito, il Parlamento Subalpino non è sempre visitabile. Noi abbiamo approfittato di un’apertura straordinaria.
Il 4 marzo 1848, lo Statuto Albertino divise il Parlamento in due aule: il Senato (che si trovava a Palazzo Madama in Piazza Castello) e la Camera a Palazzo Carignano. Palazzo Carignano, anche per ragioni di spazio, era poi la sede degli atti del Parlamento a camere congiunte per le sedute solenni come il discorso della corona.
L’anfiteatro, dove vennero collocati i seggi, venne allestito in tempi record per prepararlo alla seduta inaugurale della prima legislatura che si tenne a Torino nel 1848. L’ultima seduta si tenne nel 1860, durante la quale venne discussa l’annessione dei nuovi territori del Regno di Sardegna.
Sulle 308 sedie (sono quelle originali) si gettarono le basi di quella che sarebbe poi diventata l’Italia unita.
L’aula è rimasta in funzione dal 1848 al 1860: venne chiusa perché la capitale fu spostata a Firenze e poi definitivamente a Roma.
L’aula della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino apre le sue porte in occasione della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”.
Curiosità
‘orologio a muro nel Parlamento Subalpino segna ancora le 14.30. Il calendario meccanico è fermo al 28 dicembre 1860. Sono l’ora e la data dell’ultima seduta
Controllate sul sito le date di apertura.
La biblioteca del Museo del Risorgimento di Torino
Noi non l’abbiamo visitata, ma dato che è un vanto italiano, segnaliamo anche la biblioteca del museo che ha un patrimonio di oltre 53.000 opere conservate, una biblioteca specializzata con 167.750 libri e opuscoli e con 1.916 testate di periodici del XIX secolo, un archivio storico con 220.000 documenti, un gabinetto iconografico con più di 46.000 stampe e incisioni
- Quando: ‘martedì
- Dove: Palazzo Carignano, ingresso da piazza Carlo Alberto 8
- Info: ‘011
Gratuito
Per i piemontesi è gratuito con Abbonamento Musei (acquista il tuo abonamento)
Per i turisti è gratuito con la Torino-Piemonte Card