Dodici tappe da sogno, dodici luoghi che porteremo nel cuore. per chi ama i viaggi on the road, la Grecia, in primavera, inizio autunno, è la meta perfetta, e non solo la Grecia delle isole e del mare, ma penso alla Grecia continentale in camper con i bambini (leggi come organizzare il viaggio) Noi dopo una prima parte fin oad Atene siamo arrivati in Peloponneso in camper e ogni giorno è stata una scoperta meravigliosa per noi e per i bambini.
Le tappe del nostro viaggio nel Peloponneso in camper con i bambini
Ecco le nostre tappe. Se volete leggere l’itinerario completo con tutte le informazioni e i km, leggete il post sull’itinerario in Grecia continentale con il Camper.
1.Epidauro
2. Nafplio
3. Tolo
4. Monemvasia
5. Elafonissos
6. Grotte di Diros
7. Mystras
8. Messene
9. Koroni
10. Voidokilia
11. Olimpia
12. Kastro Killini
Epidauro
Ed eccoci in Peloponneso, la penisola che ricorda una mano con quattro dita. Noi ci siamo subito diretti a Epidauro, per visitare il sito archeologico, e in particolare il mitico teatro dall’acustica perfetta. E, come potrete vedere, di perfetto non ha solo l’acustica ma anche lo stato di conservazione. Strabiliante, considerando che ha all’incirca 2400 anni.
Da fare coi bambini: qualcuno si mette al centro del proscenio, qualcun altro sale in cima alle 55 file di gradinate (“mamma, ma quanti gradini in questo Paese!”) e si testa l’acustica del teatro, grazie a cui non è necessario alcun tipo di amplificazione, e il suono raggiunge nitidamente la cima delle gradinate. Altro che concerti a San Siro! Qui potrete ascoltare “Il Coccodrillo Come Fa” meglio che col dolby surround.
Nafplio
Ci spostiamo poi a Nafplio, una cittadina molto piacevole e ben tenuta che a suo tempo è stata la prima capitale della Grecia indipendente. Come diverse altre città greche, è sovrastata da una roccaforte, il Castello di Palamidi, che si può raggiungere…indovinate come? Ma ovviamente per mezzo di scalini, sono solo 999! Non disperate, c’è anche un’altra entrata raggiungibile in auto. Peccato che noi viaggiamo in camper! Bè, vi assicuro che è molto bella anche vista dal basso.
Sarà piacevole passeggiare tra le viuzze di questa curata cittadina e godersi la vista del Burzi, l’isola-fortezza visitabile con le barche in partenza dal porto. Per i più pigri (o per i temerari che sono sopravvissuti ai 999 gradini) c’è anche l’iper-turistico (ma sempre molto apprezzato dai bambini) trenino che vi farà fare comodamente il giro della città.
Noi abbiamo sostato per la notte nel grande parcheggio nei pressi del porto: è molto grande e illuminato, c’era anche qualche altro mezzo in sosta e non abbiamo avuto problemi.
Tolo
Dopo qualche giorno trascorso tra piogge e visite di città e siti archeologici, è ora di riposarsi un po’ al mare: scegliamo il Camping Lido di Tolo che abbiamo apprezzato per la bella spiaggia con un mare stupendo. Tolo è una località iper turistica, ma il camping rimane fuori dal paese, in un contesto molto tranquillo. In spiaggia c’è la possibilità di noleggiare delle piccole imbarcazioni per esplorare i dintorni via mare.
Monemvasia
Ripartiamo per andare alla scoperta di Monemvasia, una delle tappe del cuore per quanto mi riguarda. C’è questo promontorio, collegato alla terraferma da un’unica strada, e sul lato opposto da quello di accesso, nascosta alla vista iniziale, c’è una spettacolare città aggrappata alla roccia, che guarda il mare da ogni angolo. Perdetevi tra le viuzze lastricate e le case delle stesse tonalità delle rocce (un esempio di recupero architettonico davvero intelligente), rivestite di buganvillee dai colori sgargianti. Dietro a quasi ogni angolo vi si aprirà la vista sul mare, e scommetto che anche a voi dispiacerà dover andare via.
Nei dintorni i campeggi scarseggiano, quindi abbiamo dormito al porto, cenando in uno dei ristoranti con vista sulla rupe che si colora con la luce del tramonto. Al mattino, Edoardo si affaccia sulla banchina e grida “Mammaaa, c’è una tattauga nel mae” (sulla R ci stiamo lavorando); mi avvicino e vedo che le tartarughe sono più di una, e soprattutto sono delle caretta-caretta. Fate in modo di avere spazio nella memoria della macchina fotografica! Le furbacchione seguono le barche dei pescatori di rientro dal mare per accaparrarsi qualche pesce, quindi è abbastanza frequente poterle avvistare. Uno dei momenti più emozionanti di tutto il viaggio!
Elafonissos
Ci attende l’isoletta di Elafonissos, che si raggiunge con una breve traversata di circa 10 minuti dal molo di Pounta. Qua l’hashtag giusto è: #azzurro. Ma proprio un azzurro-azzurro! Quasi innaturale! Sull’isola non si può fare sosta libera e c’è un unico campeggio, il Camping Simos, che però è molto valido e con ottimi servizi, tra cui una navetta che vi porta al paesino, comodissima con i bambini. Dal camping si accede direttamente alla spiaggia di Simos per l’appunto, quella più famosa e che attira moltissimi visitatori (per gran parte italiani: è il luogo in cui abbiamo trovato più connazionali: le voci sui bei posti corrono in fretta!).
Il villaggio corrisponde esattamente all’immagine che avete in mente quando pensate ad un tipico paesino greco.
Grotte di Diros
Le Grotte di Diros meritano assolutamente una visita, non fosse altro che per la modalità con cui si visitano: a bordo di piccole imbarcazioni che scivolano silenziose tra stalattiti e stalagmiti. Silenziose come i barcaroli che vi accompagnano: non ci hanno detto UNA parola di spiegazione su quanto stavamo vedendo, e nemmeno ci hanno avvisati di stare attenti in prossimità delle sporgenze di roccia (secondo me si divertono a vedere le capocciate dei turisti!). Poco male, ci siamo goduti lo spettacolo della natura anche senza grandi spiegazioni.
A due passi dalle grotte abbiamo dormito in sosta libera (insieme a diversi altri mezzi) lungo la spiaggia di Diros. Qui avrete la possibilità di passare una notte di quelle che rappresentano l’essenza del viaggiare in camper: cena sulla spiaggia, il tramonto come show serale e il mare fuori dal finestrino al vostro risveglio.
Mystras
Mystras è un sito archeologico molto interessante e atipico, parte del patrimonio dell’umanità Unesco. Si tratta di una città bizantina, quindi di epoca relativamente recente (XIII secolo), abbarbicata su una rupe a poca distanza dalla più famosa (ma meno affascinante) Sparta.
Inutile girarci intorno: la visita qui è abbastanza impegnativa, e con il caldo può diventare sfiancante per gli adulti, figurarsi per i bambini. Per ottimizzare, evitate magari la salita fino in cima al castello (davvero impegnativa e pure un po’ pericolosa per i bambini, a causa degli scalini irregolari e sdrucciolevoli), ed esplorate la parte bassa della città, molto suggestiva con le rovine medievali sparse lungo il pendio e assediate dalla vegetazione.
Se i bambini si lamentano del caldo e della fatica, promettete loro un bel bagno nella piscina del Camping Castle View!
Messene
Messene è forse il più piacevole tra i siti archeologici che abbiamo visitato. È situato in una bellissima vallata verdeggiante e ha uno stadio molto ben conservato, come il colonnato che lo circonda. Anche qui il caldo picchia duro, portatevi adeguate scorte di acqua (c’è anche una fontanella dove riempire le borracce, vicino allo stadio). Un trucchetto che utilizziamo in queste situazioni è un nebulizzatore, di quelli che si usano per le piante, col quale spruzzarci qualche goccia d’acqua addosso per rendere più sopportabile il caldo. Aiuta molto, e i bambini lo trovano sempre molto divertente.
Koroni
Koroni è uno dei siti di nidificazione delle tartarughe caretta-caretta. Nel Camping Koroni, da Giugno a Settembre risiedono i volontari dell’associazione Archelon, che si occupa della tutela di questa specie. Durante il periodo di nidificazione è possibile seguirli nelle loro uscite a Zaga Beach, alla ricerca dei nidi, che vengono mappati e segnalati in attesa della schiusa delle uova (intorno a fine Agosto, inizio Settembre). Vi avverto, dovrete fare una levataccia per essere alle 6.00 a Zaga Beach, ma l’esperienza sarà super, soprattutto con i bambini.
Devono però essere abbastanza grandi da riuscire a camminare per qualche km: io infatti ho lasciato Edoardo (quasi 4 anni) a dormire in camper col papà, e ho fatto questa esperienza solo con Giorgia (6 anni e mezzo), che ha camminato per quasi 7 km! Però abbiamo avuto la fortuna di trovare un nido, potendo quindi partecipare attivamente alle procedure di tracciamento e messa in sicurezza effettuate dai volontari. Davvero un’esperienza memorabile!
Il Camping Koroni è dotato di una bellissima zona piscina con vista sul paese. Però la spiaggia sottostante il campeggio non è il massimo – molto più carina quella di Zaga che però, come ho detto, è un po’ scomoda da raggiungere, essendo dall’altra parte del paese rispetto al camping.
Voidokilia
Nella mia lista di spiagge da non perdere c’era anche quella di Voidokilia, dalla particolare forma di Omega. Dopo esserci stati, il mio parere onesto e spassionato è che sì, è bella, molto bella, ma presenta alcuni lati negativi. E’ molto scomoda da raggiungere in camper (la strada è stretta e si rischia di rimanere incastrati in caso arrivi qualche mezzo in direzione opposta), inoltre è sempre molto ventosa (non è detto che sia un disagio per tutti, ma a me il vento forte da molto fastidio) e poi l’acqua era gelida! Sì, lo so, sono un po’ difficile in fatto di spiagge! Insomma, dopo un’attenta analisi sbattimento/godimento, non sono sicura che la includerei nuovamente nell’itinerario.
Per questa tappa abbiamo scelto il Camping Erodios, molto carino e con buoni servizi. Ha accesso diretto alla spiaggia, che non è sicuramente la più bella che si possa immaginare, anche questa molto ventosa (non per niente il campeggio è pieno di windsurfer). A poca distanza (raggiungibile con pochi minuti di camminata dalla spiaggia) il villaggio di Gialova è super turistico ma è dotato di diversi ristorantini e bar dove potrete fare un aperitivo o una cenetta letteralmente coi piedi nell’acqua.
Olimpia
Immancabile la visita del sito archeologico di Olimpia, dove abbiamo anche visto degli archeologi al lavoro. Nonostante gran parte delle colonne siano crollate, o forse proprio per questo, è impressionante osservarne le dimensioni imponenti. Giorgia e Edoardo si sono calati nei panni degli antichi atleti, improvvisando una corsa nello stadio. Il sito è molto grande e articolato, i totem vi aiuteranno a farvi un’idea di come dovesse apparire durante l’antichità – cosa che può essere difficile, soprattutto per i bambini.
Da visitare anche il Museo Archeologico, nel quale sono ricostruiti i frontoni del Tempio di Zeus ed è custodita una gran quantità di reperti di ogni tipo, dai frammenti di sculture agli oggetti di uso comune.
Ci sono alcuni campeggi nei dintorni, ma noi dopo la visita del sito ci siamo spostati al mare per fare gli ultimi bagni prima del rientro.
Kastro Killini
Kastro Killini può costituire una buona tappa di avvicinamento a Patrasso (se state per rientrare in Italia) o una prima tappa se siete appena arrivati in Peloponneso. Il Camping Fournia rimane piuttosto distante dal paese, ma ha buoni servizi e una magnifica vista sul mare, che domina da una posizione rialzata. Lungo la discesa al mare ci sono dei terrazzamenti con ombrelloni e sdraio, altrimenti si può scendere sulla bella spiaggia dal mare limpido (vi consiglio di fare due passi lungo la spiaggia, camminando per qualche minuto la spiaggia e il mare diventano più belli e ci sono delle piscine naturali che piaceranno molto ai piccoli).
Grecia continentale e Peloponneso in camper: un viaggio variegato
Ed eccoci alla fine del nostro itinerario in Grecia continentale! Se dovessi descriverlo con una parola, userei “variegato”: è stato davvero un viaggio completo, che ci ha portato su spiagge da sogno con un mare stupendo, ma anche in paesini pittoreschi, alla scoperta di meraviglie naturali e di siti archeologici che raccontano le origini della nostra civiltà.
Il tutto si è amalgamato al meglio, con un giusto equilibrio tra visite e relax che è stato appagante sia per noi grandi che per i nostri piccoli camperisti.
Post scritto da La Casa Viaggiante