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Pompei con i bambini: 5 consigli indispensabili

 

Pompei con i bambini è un viaggio nel tempo meraviglioso, ma, attenzione., Ci sono tante variabili. L’età dei bambini, il tipo di visita che si organizza, il periodo in cui si organizza il tour. Pompei è semplicemente meravigliosa, non a caso è il sito archeologico più visitato al mondo, ma è molto impegnativo e se non volgiamo annoiare i bambini e trascinarceli dietro capricciosi e stanchi dobbiamo organizzare per bene la visita. Ecco i nostri cinque consigli indispensabili per godersi Pompei con i bambini e amarla davvero.



1.Pompei con i bambini: fate una visita guidata

Noi organizziamo da soli i nostri viaggi, ci documentiamo, studiamo e prepariamo i bambini. Anche per Pompei abbiamo fatto lo stesso, ma Pompei ha un perimetro di tre chilometri, è una vera e propria cittadina e all’interno non è facile orientarsi, perciò se la visitate da soli rischiate di fare tanta strada a vuoto e di perdervi i particolari più belli.

Come organizzare la propria visita a Pompei con i bambini? Ecco alcuni suggerimenti utili anche per risparmiare

  1. E’ molto conveniente il pacchetto treno + biglietto di ingresso a 42 euro ( bambini sotto i sei anni gratis): Prenota qui
  2. Come dicevamo noi consigliamo di prenotare una visita guidata. (43 euro): Prenota qui
  3. Oppure una gita di mezza giornata da Napoli ( 60 euro con Ingresso salta-coda a Pompei – Trasporto su un comodo bus – Guida e auricolari per sentire meglio la guida): Prenota qui

 

2.Pompei con i bambini: fate una visita di massimo tre ore

Pompei , come dicevo, è immensa, ed è così bella che (soprattutto se non abiti vicino) vorresti vederla tutta e non perderti nulla, ma quando si viaggia con i bambini bisogna fare delle scelte. Ai bambini bisogna far amare Pompei dando loro un assaggio, senza esagerare.

Noi abbiamo recentemente fatto una visita  guidata. Ecco il nostro itinerario:

  • Siamo entrati da Porta Anfiteatro (quella vicino al Santuario di Pompei)
  • Prima tappa: La palestra dei gladiatori, dove sono esposi i resti di cibo trovati nel sito: pane, legumi, olive, brocchette con olio e vino.

  • Seconda tappa, l’anfiteatro, con 20.mila posti a sedere: abbiamo immaginato i venditori ambulanti all’esterno, i murales intorno all’arena, gli spalti pieni di gente, con i politici e i ricchi nella parte bassa e la plebe nei gradini più alti.
  • Terza tappa, l’orto dei fuggiaschi: Nell’orto di questa casa rurale, a ridosso delle mura, tra vile di vigneti, sono stati trovati diversi corpi, persone in fuga che son ostate sorprese dalla pioggia di materiale vulcanico.
  • Quarta tappa, Casa nave Europa, la casa di un ricco mercante, con anfore e un affresco. Qui cominciamo a vedere come son strutturate le case pompeiane: ingresso, atrio, impluvio, peristilio.
  • Quinta tappa, Casa del Menandro, un’altra casa, ancora più ricca e affrescata, lo schema ingresso, atrio, impluvio, peristilio si ripete. Nella casa di Menandro notiamo l’apertura nel soffitto con la vasca per raccogliere l’acqua pluviale. I più poveri poi raccoglievano l’acqua con delle brocche, nelle case dei più ricchi invece c’era un sistema. C’è anche una nicchia dove immaginiamo l’altare per i Lari, le divinità protettrici della casa. per i Lari , divinità . Quindi attraversiamo le stanze dei servi e arriviamo nel Criptoportico. Nella parte retrostante della casa troviamo le terme e le stanze, con gli affreschi rosso pompeiano, la stanza per le cene… i pavimenti con i mosaici.

 

  • Sesta tappa: via dell’Abbondanza. Dopo la visita alla casa di Menandro usciamo su via dell’abbondanza, la via più ricca, quella del commercio, con le botteghe. Vediamo un’antica lavanderia (la follonica), un Fast-food (il Termopolium, un negozio con i forni per il cibo d’asporto) , una panetteria e i bambini scoprono le antiche strisce pedonali (i massi posti a centro strada).

Pompei teatro Grande

 

  • Settima tappa: la visita volge al termine, visitiamo il teatro Piccolo, attraversiamo il quadriportico e vediamo dall’alto il teatro Grande. Immaginiamo gli attori mascherati mettere in scena la Fabula Atellana, in altre parole un’antica serie Netflix, con colpi di scena, amori e toni farseschi.
  • Ultima tappa: e il nostro giro finisce nella piazza del Foro, con la visita ai granai pieni di reperti, calchi, vasi, bracieri. C’è anche un cagnolino che cercava di liberarsi dalla catena.

 

La visita, a passo bambino, dura circa tre ore.

Non abbiamo visto tantissime Domus imperdibili come La Casa del Fauno, il Lupanare, la Casa del cinghiale e Villa dei misteri…bellisisme, ma meno adatte ai bambini per i temi tratatti.

3.Pompei con i bambini: scegliete il periodo giusto

Pompei non solo è vasta da visitare, ma è una vera “fornace”. Perciò, soprattutto se avete dei bambini non andate in estate, la visita è davvero faticosa. Il periodo perfetta per visitarla è aprile-maggio e ottobre, perché avrete giornate di sole, tiepide e ventilate.

 

4.Pompei con i bambini: l’età giusta

Un bambino troppo piccolo non apprezzerà il fascino di Pompei. Siamo sinceri, vedrà solo delle pietre. Noi abitiamo a pochi chilometri da Pompei, ma abbiamo aspettato per la prima visita. L’ideale è portare i bambini di quarta e quinta elementare e i ragazzini più grandi. Se la visita è studiata su misure per loro , si appassioneranno e faranno mille domande.

 

  1. Pompei con i bambini. Fate attenzione ai particolari

pompei via dell'Abbondanza

Pompei, non ci stancheremo mai di dirlo, è meravigliosa; l’imponenza dei teatri, i colori degli affreschi, le case lussuose, però il vero segreto per amare Pompei è guardare i dettagli. I solchi dei carri scavati nel selciato, le corde che hanno limato la pietra delle fontane, i buchi su cui erano fissati i portoni, le pluviali in terracotta, i ganci per i teloni, le iscrizioni e i graffiti nascosti…

 

 

Curiosità su Pompei per bambini

Grazie al racconto della nostra guida abbiamo scoperto tante curiosità su Pomepi:

 

guida per bambini a Pompei

  • Avete mai visto una mappa dell’Antica Pompei? Avete notato che assomiglia a un pesce?
  • A Pompei viveva Giulia Felice (si può ancora vedere la sua casa), che affittò alcune stanze della sua Domus, inventando praticamente il primo Bed&Breakfast della storia.
  • Lo sapete che a Pompei le famiglie più ricche avevano l’acqua corrente, portata con tubi di piombo direttamente nelle cucine?
  • Pompei era famosa perché produceva e vendeva il Garum, una salsa creata con le interiora di pesce colate.

 

Pompei domus
Ricostruzione di u nsecondo piano
  • Tutte le case di Pompei erano a due piani, ma i frammenti dell’eruzione si poggiarono sui tetti, sfondandoli, oggi infatti alcuni tetti sono ricostruiti, nessuno si è conservato intatto.
  • Quando è stata l’eruzione del Vesuvio? Si è sempre pensato in estate, ma ora gli studiosi propendono per la data del 24 ottobre, perché nelle stanze sono stati ritrovati bracieri e mantelli e sulle tavole noci e nocciole, tipici autunnali.
  • Le case di Pompei mostravano subito la ricchezza del padrone, c’era addirittura chi metteva all’entrata in bella vista la cassaforte.

 

Libri su Pompei per bambini

Per preparare la nostra visita a Pompei abbiamo comprato ai bambini “Pompei Ercolano e Capri, passato e presente (Trovate qui il libro) un libro molto intuitivo che mostra grazie a dei fogli di acetato come era Pompei ai tempi dei romani e cosa vediamo oggi. I bambini così sono entrati subito nello spirito dell’antica città e la loro immaginazione è stata aiutata dei disegni.

 

Un altro libro che consigliamo è “L’eruzione di Pompei” (Qui il libro) da leggere ai più picocl ie che i bambini di terza e quarta elementare possono leggere da soli.

 

Indagine a Pompei” (qui il libro) , della serie di Luigi Garlasco  La redazione di Ciponews va in trasferta a Napoli e a Pompei devono  smascherare una pericolosa banda di ladri… Età di lettura: da 8 anni.

 

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.