Rango è uno dei borghi più belli d’Italia e si trova nel Bleggio Superiore tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Il borgo di Rango si raggiunge in pochi minuti di macchina da Comano Terme. Qui il tempo sembra essersi fermato e tutto sembra scorrere lentamente.
La visita al borgo di Rango
Per visitare il borgo di Rango abbiamo lasciato la macchina in un piccolo parcheggio proprio sotto la scalinata principale del paese. E da li è bastato percorrere qualche metro nel borgo per sentirsi in un’altra epoca. Tutto il centro storico conserva abitazioni tipiche dell’architettura trentina, con il loro sistema di collegamento alle aie interne, ai vòlt (tipici androni delle case rurali) e dei portech (cunicoli che attraversano il borgo e che permettono di spostarsi rimanendo sempre al riparo). Ogni portech ha un nome che lo caratterizza per via della forma o per il cognome dei proprietà o per un avvenimento particolare.
Ci siamo incamminati per gli stretti vicoli del borgo di Rango ammirando angoli molto suggestivi. Abbiamo seguito una fitta rete di passeggi tra le abitazioni con portici e vòlt di altri tempi. Inoltre queste vecchie case sono abbellite da loggiati e rastrelliere in legno che consentono l’essiccazione del raccolto. Alle bimbe è sembrato molto strano vedere appese sui poggioli lunghe file di pannocchie, abbiamo spiegato loro che una volta non esistevano i macchinari e venivano seccate al sole.
Inoltre nel paese si incontrano moltissime sculture in legno, realizzate da vari scultori del Trentino. E delle bellissime legnaie nelle quali vengono create vere e proprie opere d’arte, l’abilità di posizionare la legna e realizzarne un disegno.
Il museo della scuola del borgo di Rango
Dopo aver visitato il borgo di Rango abbiamo fatto tappa al Museo della Scuola che si trova sulla sinistra della scalinata principale del paese. Non fatevi ingannare dal nome, al suo interno non troverete solo cose legate all’ambito scolastico, si chiama così perché è nella vecchia scuola del borgo.
Il museo ha preso vita su iniziativa di Tomaso Iori (non c’è un errore di battitura nel suo nome è proprio con una m sola) e al suo interno sono custoditi pezzi di storia degli abitanti di Rango. Il corridoio è tappezzato di documenti legati ai ritrovamenti archeologici come ceramiche del posto. Dopo aver curiosati nei resti e ascoltato alcune storie di Tomaso sulle curiosità degli abitanti siamo passati ad un’altra stanza.
Entrare in questa grande aula è come trovarsi nel laboratorio di Leonardo Da Vinci, esperimenti terminati e in corso ricoprono ogni superficie piana. Tomaso è veramente un pozzo di sapienza, si appassiona alle cose e ne studia ogni sfaccettatura e spazia in tantissimi ambiti dall’arte alla scienza.
Ha mostrato a Mia e Clelia la tia, gliene ha fatto sentire il profumo e dopo aver raccontato che veniva utilizzata per fare il fuoco ci ha mostrato come veniva appiccato nell’antichità. Dopo aver grattato la superficie di un bastoncino con un coltellino, servendosi di un acciarino per la scintilla ha acceso il fuoco. Vi lascio immaginare lo stupore delle piccole!
Qui non sono conservate solo le fotografie di alunni e i testi della didattica di un tempo ma anche i vecchi banchi e quaderni. Se siete appassionati di storie questo è il luogo giusto, Tomaso vi incanterà.
Inoltre ogni anno propone un tema per degli esperimenti didattici, quest’anno è dedicato all’orologio meccanico di Dante.
Informazioni del museo di Rango
Il Museo della Scuola è ospitato nella vecchia canonica della parrocchia S. Maria Annunziata di Rango.
Il museo non ha un orario fisso, è necessario contattare Tomaso e concordare la visita. L’accesso e la visita guidata sono gratuite.
Come raggiungere Rango
Da Trento si percorre la SS45bis in direzione Vezzano, proseguire fino a Sarche. Da qui imboccare la SS237 in direzione Ponte Arche e proseguire fino a Comano Terme. Dal centro prendere la SP5 in direzione Bleggio Superiore, la destinazione si raggiunge in poco più di 10 minuti.
Vi consigliamo di visitare anche il borgo di Balbido che dista poco più di un chilometro. Raccontiamo qui la nostra esperienza.