newsletter-viaggiapiccoli
HomePiemonteTorinoVisita al rifugio antiaereo di Perosa Argentina con i bambini

Visita al rifugio antiaereo di Perosa Argentina con i bambini

A Perosa Argentina in Val Chisone, ad un’ora da Torino, è possibile fare un’esperienza con i bambini insolita e densa di significato: visitare un rifugio antiaereo della II guerra mondiale. Molto di più di una semplice esplorazione sotterranea, questa visita è un’opportunità unica per conoscere da vicino un periodo cruciale della storia, stimolando la curiosità e la comprensione del passato in modo coinvolgente e accessibile. Seguiteci nella nostra visita al rifugio antiaereo di Perosa Argentina con i bambini.



Il contesto storico: perchè i rifugi antiaerei

Perosa Argentina, piccolo comune incastonato nelle Alpi Piemontesi, fu testimone diretto degli eventi della Seconda Guerra Mondiale. La cittadina, sede di importanti industrie tessili (paracaduti) e metallurgiche (cuscinetti a sfera), importanti per i rifornimenti bellici, subì numerosi bombardamenti. Fu così che i proprietari delle fabbriche decisero di far durante far costruire questi nascondigli sotterranei dove la popolazione e i lavoratori cercavano protezione dagli attacchi dall’alto.

Questi rifugi sono oggi una testimonianza tangibile della vita quotidiana in tempo di guerra, e una visita con i bambini offre l’occasione di immergersi in una realtà che per loro potrebbe sembrare distante, ma che è parte integrante della storia del territorio in cui vivono.

La struttura del rifugio antiaereo di Perosa Argentina

Il rifugio antiaereo da noi visitato è l’unico ancora accessibile (gli altri sono in stato di abbandono e degrado) e fu costruito tra il 1943 e il 1944. Venne localizzato in questo sito perchè vicino al setificio e perchè maggiore era la concentrazione di popolazione.

La costruzione del rifugio, affidata alle Industrie Gütermann, fu effettuata rispettando le disposizioni in materia di protezione antiaerea disposte dal governo fascista: lungo 138 m e con una cubatura di 395 m3, era omologato per ospitare 344 persone; ma in base ad alcune testimonianze si sa che sicuramente ha dato ospitalità a più di 500 persone.

Il passaggio di bombardieri era segnalato dalle sirene che avvisavano la  popolazione: intere famiglie si precipitavano all’interno dei rifugi e vi rimanevano fin quando la sirena non suonava nuovamente. Talora la permanenza poteva protrarsi anche per un giorno intero. La vita comunque continuava anche all’interno del rifugio, dove i bambini si rincorrevano mentre i genitori preoccupati discutevano sull’andamento della guerra. Il rifugio era dotato di un impianto di illuminazione, ancora in parte esistente, di servizi igienici e di una infermeria ricavati nelle rientranza delle gallerie.

Costruito sul piano stradale, all’interno della Collina di Perosa detta Poggio Oddone, il rifugio doveva garantire un’uscita di sicurezza distante dall’ingresso; infatti in caso di bombardamento, con l’eventuale distruzione delle case adiacenti, le entrate del rifugio sarebbero sicuramente state ostruite. Si costruì pertanto un camino di 17 m con una scala alla marinara in ferro intervallata da due pianerottoli e con uscita all’incrocio tra Via Matteotti e via Cavour, all’interno di un ripostiglio nascosto da un semplice tombino. Non fu mai utilizzato come uscita di sicurezza ma sicuramente servì come camino per cucinare all’interno del rifugio.

Visita al rifugio antiaereo di Perosa Argentina: un’esperienza su misura per i più piccoli

La visita ai rifugi antiaerei di Perosa Argentina è organizzata in modo tale da essere adatta anche ai più piccoli. Le guide, consapevoli della delicatezza dell’argomento, utilizzano un linguaggio semplice e comprensibile, con spiegazioni che stimolano la curiosità senza appesantire troppo i visitatori. Attraverso racconti ed esempi concreti, i bambini possono comprendere cosa significava vivere durante la guerra e quali erano le paure e le speranze delle persone di allora.

Noi abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da uno di quei bambini che il rifugio lo ha vissuto in prima persona, il sig. Italo. Ultimo custode e testimone di quel tempo, da 30 anni si è dedicato alla pulizia e al mantenimento di questo luogo e lo ha ricostruito il più fedelmente possibile con sedie, panche, un’infermeria e un piccolo museo di oggetti dell’epoca.

Una delle caratteristiche più interessanti della visita è la possibilità per i bambini di esplorare fisicamente i rifugi. Muniti di torce, si avventurano in questi stretti corridoi, scoprendo come erano organizzati gli spazi e dove le famiglie si rifugiavano durante gli attacchi.

Questo tipo di esperienza diretta permette loro di immedesimarsi nelle vicende di chi, decenni fa, cercava riparo tra quelle stesse mura. Il sig. Italo, insieme alle sue collaboratrici, ci ha anche fatto ascoltare la riproduzione di un attacco aereo: i suoni delle bombe, gli annunci via radio, le parole in codice, hanno creato un’atmosfera davvero suggestiva che ha invitato tutti alla riflessione.

Il rifugio di Perosa Argentina, un’opportunità per riflettere sulla storia

Le guide spiegano come, durante i bombardamenti, le persone si riunivano in questi rifugi, condividendo momenti di paura, ma anche di speranza. Si parla della vita quotidiana nei rifugi, di come si organizzavano i turni per mangiare e dormire, e di come, nonostante tutto, si cercava di mantenere un senso di normalità.

Alla fine della visita, c’è spazio per un momento di riflessione. Le guide incoraggiano i bambini a fare domande e a condividere le loro impressioni e i bambini rispondono con entusiasmo e pongono moltissime domande. Attraverso il contatto diretto con i luoghi della memoria e grazie a un approccio interattivo, i piccoli visitatori possono avvicinarsi a un periodo complesso della nostra storia, comprendendone l’importanza e il valore: un’occasione preziosa per insegnare loro il rispetto per il passato e per riflettere su quanto sia fondamentale difendere la pace nel presente.

Il rifugio antiaereo di Perosa Argentina è, meteo permettendo, aperto tutte le domeniche e la visita è totalmente gratuita. Vi invitiamo però a lasciare un’offerta affinchè i volontari possano continuare a mantenere in vita questo luogo e la sua importante storia.

  • Quando: tutte le domeniche 9-12 e 14-17.30
  • Dove: Via Roma 63, Perosa Argentina, Torino
  • Info: Visite su prenotazione al numero 3479922404 - Sito web
  • Costo: offerta libera

Elena Marcon
Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
RELATED ARTICLES

SCRIVI UN COMMENTO

Per favore inserisci il commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

banner zucche torinoguida torino viaggiapiccoliAssicurazione-viaggio

Iscriviti alla Newsletter

Rimaniamo in contatto - Entra a far parte delle famiglie Viaggiapiccoli, riceverai via mail agende esclusive con eventi nella tua città, codici sconto, offerte e itinerari in anteprima

Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
Enrico Tassistro
Marta Casanova, con Enrico e i piccoli esploratori Giorgio e Anna ( @I_tassistro)
Samanta Maestri
Samanta Maestri con suo marito Paolo e con i piccoli Samuele ed Emma adora pianificare viaggi e muoversi in base agli eventi che si trovano sul percorso e vicino alle mete che puntano…