L’ultima domenica prima di tornare in zona rossa, nonostante il meteo non promettesse nulla di buono eravamo pronti a tutto pur di provare il bob appena acquistato e in barba alle previsioni di buon mattino siamo partiti alla volta del Rifugio Jumarre in Val d’Angrogna, territorio valdese.
Un’ora e un quarto di strada da Torino, poche curve e ci siamo: un paesaggio innevato ci aspetta.
Ci incontriamo con Simone, uno degli accompagnatori del rifugio che ci indica la collinetta migliore dalla quale iniziare le scivolate. Anche senza il sole, il paesaggio è davvero suggestivo e la neve è abbondante, perfetta per costruire grandi pupazzi di neve. Noi avevamo portato da casa il nostro “mezzo” ma se chiedete al rifugio saranno bene lieti di prestarvene uno.
Il Rifugio Jumarre
Il Rifugio Jumarre, aperto dal 2001, è gestito da Paola Oddono e da un gruppo di accompagnatori naturalistici che si occupano dell’accoglienza e delle attività educative proponendo trekking, escursioni, passeggiate, soggiorni nel contesto naturalistico alpino di media montagna, visite guidate a siti storici ed eco-musei. Da molti anni il rifugio è un centro di riferimento per lo sviluppo delle metodologie dell’Earth Education in collaborazione con l’Istituto per l’educazione alla Terra.
La sua posizione panoramica permette di ammirare alcune catene montuose, come il complesso del Monte Rosa, il Monviso e nelle giornate limpide lo sguardo, oltrepassata tutta la pianura padana, giunge fino alle Alpi Marittime. Dal Colle partono numerosi sentieri e traversate di difficoltà diverse, tra le altre segnaliamo il Monte Servin che offre passeggiate in sicurezza anche in inverno con ciaspole o sci ed il sentiero tematico del “Popolo Alato”.
Si è inoltre vicini ad alcune passeggiate dal taglio più culturale come il “sentiero storico valdese “ ed il sentiero dell’Ecomuseo della Resistenza “Memoria delle Alpi”. Nei dintorni ci sono inoltre due piccole palestre di roccia facilmente accessibili e con vie facili adatte a chi vuole iniziare la pratica dell’arrampicata.
I murales del Rifugio Jumarre
Ciò che colpisce appena lo si vede arrivando dalla strada principale sono i murales colorati che si trovano sul fianco dell’edificio e all’ingresso, all’interno tra i profumi di polenta e salsiccia ne troviamo altri: il salone del rifugio è interamente decorato da disegni ad acrilico, direttamente sul muro.
I murales raccontano luoghi e leggende caratteristici dei dintorni.
La leggenda dello gimerou o jumarre
Chi è il giumarro detto anche gimerou o jumarre?
Questa bestia non si distingue certo per eleganza: è più piccolo di un asino ma molto forte, in grado di portare carichi pesantissimi sulle strade di montagna. Il suo corpo è tozzo e il suo muso buffo, con la mandibola inferiore sporgente e grossi dentoni. Il suo aspetto è un misto di caratteristiche dell’asino e del toro: infatti, secondo le credenze, il jumarre è proprio figlio di questi due animali.
Alcune persone nelle Valli valdesi sostengono di aver avuto un giumarro raccontando della sua forza ma anche del suo caratteraccio! Probabilmente questi animali esistevano, ma erano l’incrocio tra un’asina (probabilmente della razza del robustissimo asino della Savoia) e un cavallo.
La leggenda, probabilmente, è stata tenuta in vita dai mulattieri che vendevano queste bestie. Se volete conoscerle meglio vi consiglia di seguire questa pagina.
Il pranzo al Rifugio Jumarre
Dopo un pasto luculliano al calduccio del salone così sorprendentemente decorato, Simone si rende disponibile per mostrarci il resto del rifugio. In qualità di centro di esperienze educative, iI Jumarre si occupa di soggiorni scolastici: può ospitare 50 persone con sistemazione in camere con servizi indipendenti e sale per le attività.
Le attività al Rifugio Jumarre
Durante i weekend vengono soggiorni per famiglie e corsi per adulti; tra le proposte più collaudate ci sono la fotografia, come fare il pane in casa, il riconoscimento delle piante spontanee e diversi stage di danze.
Nel periodo estivo il rifugio organizza soggiorni estivi per bambini e ragazzi. Completano il tutto una splendida casa sull’albero con vista a picco sul panorama circostante e una yurta mongola riscaldata dove si tengono lezioni e ritiri di yoga e meditazione.
Il rifugio è aperto tutto l’anno, naturalmente in questo momento funziona a capacità ridotta e le attività per famiglie devono essere prenotate e svolte in piccoli gruppi, ma il gruppo di guide non si è arreso e ha in mente molte novità per questo anno appena cominciato. Teneteli d’occhio!
- Dove: Loc. Vaccera, 266 10060 Angrogna (TO)
Info Tel. 0121 94 42 33 - Puoi contattare il rifugio scrivendo una mail a: rifugio@rifugiojumarre.it