L’autunno non è ancora arrivato e le giornate sono ancora lunghe, anche se il cielo diventa ogni giorno meno azzurro e più grigio… eppure al supermercato ieri mattina ho visto i primi panettoni (sì, è stato un colpo!) e in rete si moltiplicano i consigli per i migliori mercatini di Natale in Italia e in Europa. Aiuto. Ansia. Ma prima di cadere nel gogo del “NON-SONO-PRONTA-A-TUTTO-QUESTO”, mi sono fermata e mi è venuta un’idea: sono andata a fare una passeggiata a San Gregorio Armeno con i bambini, alla scoperta del presepe napoletano. Anche perchè da napoletani vi diamo un consiglio, San Gregorio Armeno è bella in tutte le stagioni e se riuscite organizzate un week-end entro novembre e vi potrete godere la via dei pastori senza il caos e in sicurezza.
A volte anticipare i tempi non è una cattiva idea. Per godersi il Natale a Napoli bisogna giocare d’anticipo
Come raggiungere San Gregorio Armeno
Vado a prendere i bambini da scuola e dal Corso Vittorio Emanuele, attraversando i quartieri Spagnoli ci avviamo al Centro Storico.
Napoli è una grande città, ma per chi ama camminare, il miglior modo per visitarla è a piedi: eviti traffico e ingorghi e scopri piccoli angoli segreti.
I mezzi pubblici (tranne le funicolari) ahimè non sono affidabilissimi , le stesse metropolitane passano ogni 15/20 minuti e spesso, soprattutto di mattina, hanno dei blocchi .
Da piazza Carità, tagliamo per piazza del Gesù e arriviamo in via Benedetto Croce e prima di arrivare in via San Biagio dei Librai facciamo tappa da Gay Odin (storica cioccolateria napoletana), per un gelato al chiccolato e … carichi ripartiamo verso la meta.
Comunque se volete arrivare in metro, la fermata più vicina è Piazza Dante.
Passeggiata nel centro Storico, verso San Gregorio Armeno
Via Benedetto Croce nel giro degli ultimi anni è cambiata moltissimo. Le botteghe storiche hanno chiuso e hanno lasciato il posto a paninoteche, pizzetterie al taglio, pasticcerie gelaterie. La passeggiata verso San Gregorio Armeno odora di Cuppitiello fritto e tarallo sugna e pepe. I bambini vorrebbero fermarsi ovunque, ma proseguiamo.
A proposito del centro storico, molti amici ci hanno consigliato la passeggiata del centro storico con Emiliano, host di Airbnb, archeologo professionista e una guida turistica ufficiale. Emiliano propone un tour di due ore del centro storico a 19 euro a persona: chiesa del Gesù nuovo, Obelisco dell’Immacolatella, una sosta a piazza Bellini di fronte agli scavi della fortificazione greca risalente al V secolo a.C, passeggiata per Spaccanapoli su cui affaccia il complesso di Santa Chiara, famosa per il suo chiostro monumentale, caffè al bar dove c’è la nicchia dedicata a Maradona, e poi passando per San Gregorio Armeno e via dei Tribunali, arrivo al Duomo, dedicato a San Gennaro. Una passeggiata tra storia, arte e leggende, con guide autorizzate e valide, che conoscono Napoli da tutta la vita.
Ma torniamo alla nostra passeggiata, quando arrivate all’angolo tra via Benedetto Croce e via San Gregorio Armeno sentirete odore di castagne arrosto. Noi non resistiamo e compriamo il primo cartoccio.
San Gregorio Armeno, la strada del presepe Napoletano
Ed eccoci siamo arrivati: San Gregorio Armeno, la strada dove si può respirare l’atmosfera del Natale 365 giorni all’anno. Le botteghe si affacciano sulla strada a destra e a sinistra.
Sono le cinque di pomeriggio, c’è ancora luce e la strada è silenziosa. Non sono abituata a vederla così, spesso porto parenti e amici nel periodo di Natale ed è una bolgia. Dentro di me ringrazio la rete per questo anticipo di Natale
I bambini mi chiedono cosa è un presepe e io gli racconto la storia di Benino. Sapete chi è Benino?
La leggenda di Benino, per far scoprire il presepe ai bambini
Benino è un pastorello, è un ragazzino, che, stanco dopo aver portato le pecore al pascolo, si stende sul prato, con la testa tra le braccia e si addormenta. Benino dorme e sogna il presepe, sogna banchi ricolmi di pane e di pesce, file di salumi, pizze calde e fiumi di bibite dolci. Benino sogna la nascita di Gesù e la speranza. Benino- dico ai bambini- siamo noi sognatori.
I pastori Vip di Genny Di Virgilio
Passiamo anche davanti alla bottega di Genny Di Virgilio, che ha ereditato il lavoro dal padre negli anni si è specializzato nei “pastori vip”, Enrico riconosce Milik, Hamsik e CR7… ma ci sono anche personaggi della politica e dello spettacolo. Mostro ai bambini la bottega di Marco Ferrigno, di Capuano e Gambardella.
Il presepe napoletano tra tradizione e stupore
Con la storia di Benino entriamo a San Gregorio Armeno e i bambini impazziscono. È tutto un “wow”. Io sono sempre stata affascinata dalle Natività (così intime), ma i piccoli vengono letteralmente rapiti dai pastori in movimento. Ogni artigiano ha il suo tocco personale. C’è chi ricrea i lavori antichi: la lavandaia, l’oste, il macellaio. Chi inserisce i lavori moderni: la segretaria, il tecnico dei computer, il social media manager. Il pizzaiolo non manca mai. Ci sono pastori semplici e animati. I bambini si incantano davanti quelli animati, tra cascate e luci che si accendono. Altro che televisione. Qui è tutto vero e tutto magico. La preferita di Giulia è la balia che culla un bambino, ne allatta un altro, mentre ne sorveglia altri tre che giocano ai sui piedi
Ogni pastore si muove con piccoli gesti calibrati e alla fine del movimento sembra sempre guardarti e sorridere.
È stupore puro.
L’antica arte dei pastori
I bambini che di presepe (colpa mia!) ne sanno poco si incantano davanti a delle statuine di terracotta di pulcinella: pulcinella pizzaiolo, medico, calciatore. Sono piccole piccole, ma dipinte a mano. Giulia sceglie Pulcinella pittore ed Enrico pulcinella pizzaiolo. Costano due euro l’una.
Il bello di San Gregorio Armeno è che ci sono pastori per tutti, si può davvero spendere da un euro fino a mille euro.
Ci sono le calamite con la pizza, Totò, Pino Daniele o la cornucopia, qualche cineseria (attenzione però, si può spendere poco e comprare qualcosa di fatto a mano), c’è chi vende barattolini con l’aria di Napoli e ci sono tantissimi cornetti portafortuna (ricordatevi che per fare effetto il corno deve essere regalato e quando si rompe vuol die che vi ha difeso da un “malocchio”).
Non c’è gente e ci godiamo la passeggiata, i bambini si fermano, guardano con calma le piccole opere d’arte, fanno domande. Gli artigiani seduti sulla soglia delle botteghe chiacchierano volentieri.
I pastori ci sorridono, ci fanno l’occhiolino e… a un certo punto mi sembra che ci invitino ad entrare nella loro minuscole botteghe… sarà l’euforia, ma i piccoli abitanti di terracotta di San Gregorio sembrano animarsi.
La vera tradizione del presepe Napoletano
Arriviamo in piazza San Gaetano, vorrei portare i bambini nella bellissima basilica di San Lorenzo Maggiore, ma comincia a essere tardi e ho conservato come ultima tappa il luogo che più amo di San Gregorio Armeno: La Scarabattola (per la precisione in via Tribunali 50).
Sì, perché se a San Gregorio Armeno potete trovare pastori per tutte le tasche, c’è una sola una bottega dove potete respirare la storia e la magia del presepe Settecentesco Napoletano e questa è la bottega dei Fratelli Scuotto. Qui continua a vivere una Napoli magica, dove i pastori si mescolano con demoni e streghe, dove la morte e la vita hanno un solo volto, dove l’arte è tradizione e la tradizione è quotidianità.
Da San Gregorio Armeno a via dei Tribunali: la Scarabattola
La Scarabattola è tutta a conduzione familiare. Sono cinque i fratelli Scuotto: Salvatore ed Emanuele, Raffaele (che si occupa dei contatti commerciali), Giusy e Anna, la più piccola, quella che ci attende in bottega. Oltre a mogli, cognate e amici d´infanzia, come Sergio. Il laboratorio della “Scarabattola” nasce nel 1996 e in pochissimi anni diventa fornitore ufficiale della Casa Reale spagnola, per cui nel 2001-2002 realizza 147 figure presepiali. E come ogni calzolaio che va in giro con le scarpe rotte, a casa Scuotto, nel rione Sanità, c´è solo una Natività. «Facciamo tutti pezzi unici, su ordinazione – racconta Anna -. Per ogni figura ci vuole almeno una settimana di lavoro».
Nella bottega c’è un presepe Settecentesco e Anna lo spiega ai bambini, come se fosse una favola…quelle che raccontavano i cantori di strada. C’è anche un grande cubo di vetro con teste, mani, braccia, pezzi di cuore. I bambini ne sono subito attratti. “Sono i pezzi rotti o sbagliati – spiega Anna Scuotto – non buttiamo via niente, perché ogni piccolo pezzo di terracotta ha una sua storia”.
Se attraversando San Gregorio Armeno Enrico e Giulia erano super eccitati e non sapevano dove guardare, nella bottega dei fratelli Scuotto rimangono in silenzio, incantati.
Per fare un pastore ci vuole molta pazienza, i più difficili sono i Re Magi, hanno vesti preziose, corone e applicazioni. Anna per cucire i loro vestiti usa oro e argento veri. Per realizzarli ci vuole anche un’intera settimana di lavoro. Anna ci accompagna nel suo laboratorio, dà ai bambini un pezzetto di creta e ci mostra le fasi per realizzare un pastore, con lo scheletro in ferro, il corpo di stoppa, la testa, le mani e i piedi di terracotta.
Sul suo tavolo di lavoro ci sono trine, merletti, pietre preziose, scampoli di seta (“la compriamo grezza e la coloriamo noi a mano”, spiega Anna e io la guardo come fosse una fata dei colori). Il suo tavolo da lavoro sembra uno scrigno.
I bambini sono sempre ammutoliti. Anna parla piano e ci descrive il suo lavoro fatto di tradizione, passione e pazienza. Ogni colore, ogni dettaglio, ogni applicazione sono scelti con cura. E ogni pastore è unico .
“Perché è unico?”, chiede Giulia.
“Perché ogni pezzo è speciale, proprio come un bambino, ogni pastore ha una vita e un destino”, risponde Anna.
Consigli per visitare San Gregorio Armeno
Sinceramente se andate a San Gregorio Armeno a Natale non ve la godete. È un angolo di Napoli poetico e indimenticabile e, lo so, è difficile ma se potete andate in settimana e non nel week-end e andate da maggio a inizio novembre.
Dove Mangiare vicino a San Gregorio Armeno
Per mangiare: vicino a San Gregorio Armeno c’è Sorbillo e la Pizzeria del Presidente, ma c’è sempre tantissima fila, la pizza è ottima, ma la mangerete molto velocemente e dopo una lunga attesa, se avete un po’ di tempo, su via Tribunali svoltate a destra, andate su via Duomo, girate a sinistra in Via Vicaria vecchia, arrivate su via Forcella e in una ventina di minuti, arrivate alla pizzeria Trianon : pizza ottima e si trova sempre posto. E scoprirete anche Forcella, un quartiere di Napoli che deve essere vissuto ed amato.
Luoghi Magici
Dopo la visita alla Scarabattola Anna ci ha portato da un suo amico magico: leggete la storia di Spiff.