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Il Teatro anatomico dell’Archiginnasio

Non è un posto “tipicamente” per bambini, ma noi ci siamo stati con un ragazzino di 11 anni e ha fatto mille domande. Crediamo che, se spiegato a misura di bambino, possa essere un posto istruttivo anche per i più piccoli. Parliamo del Teatro Anatomico dell’Archiginnasio di Bologna. Qui, tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XIX, gli studenti di medicina assistevano alle dissezioni dei cadaveri per capire come era fatto il corpo umano e trovare nuove cure per le malattie. Il Teatro Anatomico di Bologna è uno scrigno di legno.



Un po’ di storia del teatro anatomico di Bologna

Il Teatro Anatomico di Bologna è stato costruito nel 1637, progettato dall’architetto bolognese Antonio Levanti. Era destinato alla dissezione dei cadaveri, un’attività fondamentale per capire come è fatto il corpo umano e per l’insegnamento della medicina. La sala anatomica ha subito gravissimi danni nel bombardamento che il 29 gennaio 1944 distrusse quest’ala dell’edificio ed è stata ricostruita nell’immediato dopoguerra riutilizzando le sculture lignee originali, fortunatamente recuperate dalle rovine.

Cosa vedere nel Teatro Anatomico dell’Archiginnasio

Con i bambini si può fare una caccia al tesoro. L’interno del teatro è completamente in legno e presenta una pianta a forma di anfiteatro, con banchi disposti a gradinata per permettere una visione ottimale delle dissezioni.

Al centro si trova il tavolo anatomico, dove avvenivano le dissezioni.

Ci sono due ordini di statue raffiguranti in basso dodici celebri medici (Ippocrate, Galeno, Fabrizio Bartoletti, Girolamo Sbaraglia, Marcello Malpighi, Carlo Fracassati, Mondino de’ Liuzzi, Bartolomeo da Varignana, Pietro d’Argelata, Costanzo Varolio, Giulio Cesare Aranzio, Gaspare Tagliacozzi) e in alto venti dei più famosi anatomisti dello Studio bolognese.

La cattedra del lettore, che sovrasta quella del dimostratore, è fiancheggiata da due statue dette “Spellati”, scolpite nel 1734 su disegno di Ercole Lelli, famoso ceroplasta dell’Istituto delle Scienze.

Sopra al baldacchino una figura femminile seduta, allegoria dell’Anatomia, riceve come omaggio da un putto alato non un fiore, ma un femore. Si possono scegliere uno o due soggetti e chiedere ai bambini di osservare e trovare. Certo, ci sono scheletri e dottori, ma magari spiegando quanto studio c’è dietro le conquiste mediche che oggi abbiamo raggiunto, i piccoli avranno meno timore di punture, pillole e sciroppi.

Biglietti e orari del Teatro anatomico

Il Teatro Anatomico è visitabile con un biglietto di ingresso di 3 euro. Il biglietto consente l’accesso alla Sala dello Stabat Mater quando non occupata da attività della Biblioteca. La parte dedicata alla Biblioteca non è accessibile per le visite turistiche. In genere non ci sono file e il biglietto si può fare sul posto.

Orari:

  • Dal lunedì al sabato: 10 – 18
  • Domenica: chiuso

Orari estivi (dal 5 al 31 agosto):

  • Biblioteca: 9 – 14 da lunedì a venerdì, sabato chiuso. Chiuso giovedì 15 agosto.
  • Palazzo: 10 – 18 dal lunedì al sabato, domenica chiuso. 15 agosto (Ferragosto) Palazzo aperto dalle ore 10.00 alle ore 14.00.

Info : sito ufficile

Dove si trova il teatro anatomico di Bologna

Bambini nel pavaglione dell'Archiginnasio

Il Teatro Anatomico si trova nel Palazzo dell’Archiginnasio in via dell’Archiginnasio. Per entrare devi attraversare il portico del Pavaglione, tappezzato con 6.000 stemmi degli studenti e professori di tutto il mondo. Anche qui può scattare una caccia al tesoro.

 

Leggi anche Cosa vedere a Bologna con i bambini

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.