Il sentiero che sale dal piccolo borgo di Civitella Alfedena, e attraverso la Val di Rose giunge a Forca Resuni, è uno dei più famosi e più suggestivi del Parco Nazionale d’Abruzzo. Non potevamo non provarlo, ma attenzione, è consigliato o con bambini molto piccoli da portare nel marsupio o con bambini sopra i 10 anni, perché anche se è classificato come escursionistico, si sale fino a 1952 metri e parte della salita è tutta sotto il sole, quindi abbastanza impegnativo, ma la bellezza dei paesaggi e il tratto finale nella faggeta secolare ripagano assolutamente dalla fatica.
Ma andiamo con ordine, ti diamo tutte le informazioni per ammirare la Val di Rose, famosa soprattutto perché è possibile vedere i camosci appenninici in libertà.
I sentieri della Val di Rose
Per il nostro trekking con i bambini in Val di Rose abbiamo fatto un percorso ad anello su tre sentieri: l’I1, il K6 e l’I4.
- Partenza: Civitella Alfedena (Civitella Alfedena)
- Tempo di percorrenza: 8 ore (andata e ritorno con pausa pranzo)
- Difficoltà: E – Escursionistico
- Dislivello: 845 m
Attenzione: dal 1° agosto al 13 settembre l’accesso al sentiero I1 è consentito solo con una guida autorizzata, perché, come dicevamo, questo è il territorio dei camosci e il passaggio continuo di turisti e camminatori potrebbe distrarre gli animali e non farli mangiare serenamente, quando invece hanno bisogno di fare scorte di cibo ed energie per l’inverno.
Val di Rose, abbiamo visto i camosci?
Un’altra cosa che scrivevamo è che questo sentiero è indicato per i bambini dai 10 anni, non solo per la difficoltà, ma anche perché i camosci si vedono correre liberi, non è uno zoo né una riserva, quindi bisogna aguzzare lo sguardo, usare il binocolo e catturare l’attimo in cui si riesce ad avvistarli.
Noi abbiamo visti prima tre camosci e poi altri due, ma sempre a distanza. Da vicino invece abbiamo visto due cervi femmina.
E poi, il sentiero più che dei camosci è il “sentiero delle cacche”. No, non scherzo…grazie alla nostra guida lungo il cammino abbiamo incontrato diversi escrementi di volpi, di lupi, di camosci…di cervo. Lo sai che le volpi fanno le cacche sui sassi per far sentire meglio l’odore…e invece che le cacche dei lupi sono dei salsicciotti? Enrico, che ha 9 anni e ama moltissimo gli animali, si è divertito moltissimo nella “caccia alle cacche”. Entrambi i nostri bambini sanno che gli animali liberi sono sfuggenti, ma che l’emozione di vederli correre è unica… è un vero privilegio…un bambino più piccolo, però, potrebbe rimanere deluso se non ha la fortuna di vedere gli animali proprio da vicinissimo.
Ma non dimetichiamo che l camoscio appenninico è uno degli animali più rari della fauna italiana, vederlo libero per noi è stata una gioia grandissima.
Trekking fino al rifugio Forca Resuni
Il sentiero inizia dal paese di Civitella Alfedena, noi abbiano incotrato le nostre guide di WildlifeAdventure davanti al museo del Lupo (a proposito, il Museo del lupo è imperdibile con i bambini).
Dopo un primo tratto a ridosso del paese, che ha antiche origini nella civiltà del ferro, con una bellissima vista panoramica sul lago di Barrea, si entra in una fresca faggeta.
Dopo circa un’ora di cammino sempre in leggera salita si esce dal bosco e ci si trova di fronte ad uno splendido anfiteatro roccioso che delimita in alto la valle Monte Boccanera ed il Passo Cavuto.
Qui inizia la parte più dura, perché è sotto il sole. Consigliamo infatti di partire molto presto la mattina (noi siamo partiti alle 8) e soprattutto con bambini di farlo in autunno, nelle giornate ancora più belle, ma più fresche.
Fatica a parte, il paesaggio è spettacolare, si cammina circondati da imponenti pareti rocciose e immensi ghiaioni, ed è proprio qui che si possono iniziare gli avvistamenti di camosci e, soprattutto in autunno, anche branchi di cervi.
Tra dolci colline ed aspre pareti fermati anche a fotografare i fiori di montagna: l’iperico ( da cui si ricava un olio per le scottature) o il tasso barbasso.
Da qui si prosegue in un canalone che raggiunge il Passo Cavuto (1980 metri). Questo è il punto dove è più frequente l’avvistamento dei camosci. Bello il panorama con il monte Petroso, la valle Iannanghera e la Camosciara.
In circa 20 minuti si raggiungono il valico e il rifugio di Forca Resuni (1952 metri), nei pressi del quale si possono ammirare anche i pini mughi, testimoni delle passate ere glaciali che qui si trovano nel punto più meridionale del loro areale Europeo. Questo non è un rifugio aperto al pubblico, ma solo alle guide ed ai volontari del Parco.
Però ci sono dei tavoli da picnic, dove noi abbiamo fatto una pausa pranzo. È molto ventoso, ma sembra di toccare il cielo con un dito, ed in lontananza si vede anche il lago di Barrea.
Dopo la pausa pranzo, sulla strada del ritorno, il panorama cambia completamente e anche questo rende il trekking affascinante. Si entra in una faggeta con alberi secolari.
La Valle Jannanghera
Si scende quindi per la Valle Jannanghera, e con un percorso in leggera discesa, seguendo il sentiero K6 , si entra nella faggeta e si prosegue sul fondovalle, superando alcune suggestive radure.
Questo tratto di sentiero è meraviglioso, tra le fronde degli alberi mosse dal vento, i tronchi secolari, le foglie secche che crepitano ad ogni passo: sembra un bosco fatato, con mille percorsi segreti per fate e gnomi.
Alla fine della valle si fa una nuova pausa, alla Sorgente Jannanghera (1305 metri) dove sio può fare rifornimento di acqua (ghiacciata e buonissima), quindi si piega a sinistra per il sentiero a mezza costa (segnavia I4) e si ritorna a Civitella Alfedena con un’ora di cammino.
Per fare l’escursione in val di Rose ci vuole una giornata, noi siamo partiti alle 8 e siamo rientrati alle 17.
Se avete bambini più piccoli potete valutare di fare anche solo il sentiero I4, fino alla fonte dove organizzare un bel picnic; non si può usare il passeggino, ma il sentiero è alla portata anche dei bambini è più piccoli.
Ricordati: nei mesi di luglio ed agosto l’accesso è a numero chiuso, l’escursione è obbligatoriamente guidata, per cui è necessario prenotare presso gli Uffici dell’Ente Parco a Civitella Alfedena (dove sono gentilissimi) o a Pescasseroli.
Per il solo sentiero I4, o per la sola parte iniziale del K6 (entrambi portano alla sorgente Jannanghera) non c’è invece bisogno di permessi o guide.
Cosa portare per il trekking in Val di Rose
- Scarpe da trekking
- Pantaloni da trekking lunghi
- Maglietta di ricambio
- Felpa (al rifugio Forca Resuni c’è molto vento)
- Kway
- Acqua (almeno un litro e mezzo a testa, ma possibilmente anche due litri nelle giornate più calde)
- Crema solare
- Cappellino
- Pranzo
La Val di Rose è un trekking da fare se siete allenati e avete bambini abituati a camminare, ma qui, tra pareti rocciose, valli glaciali e immense faggete si respira il vero profumo d’Abruzzo…e per una giornata si vive liberi e senza pensieri come camosci.
Grazie mille per questo dettagliato e bellissimo racconto sulla vostra escursione in Val di Rose. Ho in programma di andarci con un gruppo di escursionisti e curiosando sul web ho trovato il vostro bel blog! Complimenti ☺️ Continuerò a seguirvi super volentieri! Le indicazioni che avete scritto sono molto utili. Grazie mille!
Sara, grazie per il tuo messaggio…siamo contenti se riusciamo a essere utili…molto ocntenti.
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