Ormai da qualche anno, abbiamo l’abitudine di trascorrere qualche giorno in montagna durante l’ultima settimana di agosto e la meta è sempre il Trentino Alto Adige, posto che amiamo per là bellezza dei suoi panorami e che, da quando siamo diventati genitori di Pidou (ora due anni e mezzo), abbiamo imparato ad apprezzare anche per tutti i servizi e agli spazi dedicati ai bambini. A questo giro, abbiamo scelto di trascorrere cinque giorni in Val Gardena e, come base, abbiamo preferito un aparthotel al più classico albergo per essere liberi di poter preparare qualche cena in tranquillità senza dover ogni sera correre al ristorante, una libertà fondamentale con una bambina ancora piccola.
In questo articolo Sulla Val Gardena per famiglie troverai
1.Dove dormire con i bambini in Val Gardena
2. I mezzi pubblici in Val Gardena con i bambini
3. 1. Gita e sentieri per bambini sul Monte Pana
4. Panaraida
5. Pic-nic per sul Monte Pana<
6. Il sentiero Troi Unika
7. 2. Gita e sentieri per bambini sull’ Alpe di Siusi
8. Il sentiero 6B semplice e adatto ai bambini
9. 3. Gita e sentieri per famiglie in Val d’Anna
10. 4. Gita e sentieri per famiglie in Alpe di Resciesa
11. Sentiero facile in Alpe di Resciesa
12. Ferrata de Gherdeina
13. Rifugio Friedrich August dal Passo Sella
14. I parchi giochi in Val Gardena
15. Le piscine del Mar Dolomit di Ortisei
Dove dormire in Val Gardena con i bambini
Il nostro appartamento era situato a pochi minuti dal centro di Selva Val Gardena, vicinissimo ad un parco giochi, al supermercato e alla fermata degli autobus di linea che percorrono tutta la valle e che abbiamo utilizzato in diverse occasioni.
I mezzi pubblici in Val Gardena con i bambini
L’abbonamento dei mezzi ci è stato gentilmente dato in omaggio dall’hotel che gestisce il residence ed era valido una settimana in buona parte dell’Alto Adige.
Oltre ai bus di linea, abbiamo utilizzato anche diversi impianti di risalita: a questo proposito segnalo la Val Gardena Card che permette diverse soluzioni per poter usare ovovie e seggiovie senza limitazioni. Noi abbiamo fatto i biglietti singoli avendo già visto da casa che, per i nostri giri, non era conveniente.
Nei sentieri abbiamo usato prevalentemente lo zaino da montagna per trasportare Pidou, anche se la maggior parte dei percorsi fatti da noi sono percorribili con un passeggino da trekking.
Due parole sulla Val Gardena
Prima di raccontare le nostre escursioni, spendo due parole sulla Val Gardena: la valle, situata nella parte nord-est del Trentino Alto Adige, si snoda lungo il corso del Rio Gardena, lungo 25 km, ed è chiusa da diversi gruppi montuosi: il Puez – Odle a nord, il Sella a est, il Sassolungo e lo Sciliar a sud, facenti parte delle Dolomiti di Gardena e Fassa.
Nonostante sia un’area trilingue (tutte le indicazioni vengono scritte in italiano, inglese e ladino), la maggior parte della popolazione parla ladino e questo inserisce direttamente la valle nella regione della Ladinia. I centri principali sono tre: la mondana Ortisei, che è la prima che si incontra, Santa Cristina e Selva. È conosciuta anche con il nome tedesco di Gröden e quello ladino di Gherdëina.
Ed ora, siete pronti a scoprire con noi alcuni luoghi magici di questa meravigliosa valle?
1. Gita e sentieri per bambini sul Monte Pana
Nella mia mini guida della val Gardena con i bambini parto dal monte Pana, un altopiano tra i 1600 m e i 1800 m di altitudine sotto la mole del Sassolungo. Si può arrivare con la macchina e parcheggiare nei pressi dello Sporthotel Monte Pana oppure prendere come noi la seggiovia che sale da Santa Cristina da dove parte anche il sentiero 30.
Il panorama che vi accoglie non appena si arriva alla stazione di monte è mozzafiato: il Sassolungo svetta sui pascoli verdi mentre alle spalle si ammira il gruppo delle Odle.
Ci sono due sentieri adatti anche ai più piccoli perché sono ad anello e con salite dolci: il Panaraida e il Troi Unika.
Panaraida
Appena scesi dalla seggiovia, parte il sentiero del Panaraida totalmente pensato per i bambini. Corre ad anello nei prati del Monte Pana attraversando dieci stazioni attrezzate con giochi e attrazioni in legno. Si parte dal punto fotografico dove ci si può trasformare in uno gnomo attorniato da simpatici funghetti e con lo sfondo del Sassolungo. Da lì si prosegue a sinistra su un sentiero che sale nei prati e segnato da alcuni cippi fino a raggiungere la stazione con i cavallini di legno. Vicino a loro, sempre a sinistra, un’apertura nella staccionata fa proseguire nei pascoli aperti sulle Odle da una parte e sul Sassolungo dall’altra. Entrambi i gruppi montuosi si possono ammirare nella terza stazione, il cinema delle Dolomiti, un recinto che nasconde un telescopio e la cui forma ricorda la cima delle montagne.
Da qui si sale un poco e si piega verso destra per raggiungere l’area dei giochi d’acqua: un sistema di tubi in legno in cui si fa scendere l’acqua presa dal vicino torrente per far girare ruote e carrucole. Si sale un altro poco per raggiungere la quinta stazione, il labirinto di tronchi poi, da qui, si prosegue verso destra e si raggiungono nell’ordine l’enorme altalena nel bosco, le casette sugli alberi e la funivia in legno. Un vero divertimento che non abbiamo potuto godere appieno per la presenza di un gruppo proveniente da un albergo che ha monopolizzato le attrazioni.
Superata una galleria dalle pareti dipinte (è la nona stazione), si arriva alla tappa finale del Panaraida, un laghetto artificiale dalle limpide acque in cui si specchia il Sassolungo.
Pic-nic sul Monte Pana
Noi abbiamo scelto di fare qui il nostro pic-nic stendendo il nostro telo a terra, ma volendo ci sono alcune comode sdraio-panchine in legno dove, chi non deve inseguire vivaci dueenni, può riposare. Io e Pidou abbiamo fatto il giro del lago, osservato i girini, scoperto un punto dove il terreno era molle ma compatto e sembrava di stare sulle sabbie mobili ed infine abbiamo costretto papà a cimentarsi nel piccolo percorso Kneipp posto a lato del lago. Impresa per i più temerari perché qui l’acqua è solo fredda!
Dopo esserci asciugati abbiamo ripreso il sentiero e siamo scesi verso il punto di partenza.
Il sentiero del Panaraida finisce su un ponte panoramico e, prendendo la via a destra, si ritorna verso la seggiovia, andando a sinistra si raggiunge il secondo percorso, il Troi Unika.
Il sentiero Troi Unika
Partendo dall’Hotel Censevaves, una scultura a spirale accoglie gli escursionisti all’imbocco del sentiero Troi Unika, inaugurato nel 2016, un sentiero dove la natura e l’arte della lavorazione del legno, tipica della Val Gardena, si intersecano in un connubio perfetto.
Anche questo è un percorso ad anello di circa un chilometro e mezzo con un dislivello di appena 80 metri che entra ed esce dal bosco aprendosi su spettacolari viste sulle Odle, sul Sassolungo, e, più in là, sul Gruppo del Sella. Camminando si incontrano le diverse installazioni in legno, fatte da scultori locali.
Dopo la spirale, terminata una lieve salita che costeggia gli Appartamenti Damont (fermatevi a guardare la scultura in legno dell’acquaiolo e aspettate che il secchio si riempia…), si raggiunge un ponticello che fa svoltare a destra e si notarà un grande cerchio d’oro: è una cornice per il Sassolungo!
Ora si è all’interno del bosco e subito l’attenzione dei bambini verrà catturata da una albero contornato da comode sdraio di legno con vista sulle Odle. Un breve riposo qui, anche se la fatica fatta fino ad ora è pressoché inesistente, ci vuole!
Il sentiero esce nuovamente dal bosco e si apre su un pascolo dove il panorama spazia su tutte le montagne circostanti e dove i bambini potranno divertirsi a saltare da un tronco all’altro nell’installazione collocata nel prato.
Si prosegue ora in una lieve discesa che gira verso destra e sulla curva una panchina invita ad ammirare una vera scultura della natura: un abete bicentenario dai rami ricurvi. Lo spettacolo non è ancora concluso perché, poco oltre, tre tronchi sono stati trasformati in lettini con vista sulla valle, uno spettacolo che regala un senso di pace. Io sarei rimasta seduta lì per ore…
Si continua a scendere piegando ancora verso destra ed ecco un’altra installazione che catturerà l’attenzione di tutti: due grandi mani di legno reggono una cornice che ritrae…le Odle! Si è ormai giunti verso la fine del sentiero. Si oltrepassa una gigantesca formica di legno e poi un albero con le radici che tendono verso il cielo (a significare che tutto parte dalle nostre radici) e in poco tempo si è nuovamente all’hotel Censevaves.
Tanti animali sul Monte Pana
A Monte Pana non ci sono solo i sentieri: con Pidou abbiamo guardato gli animali (capre, galline e yak) dietro la seggiovia che porta a Mont de Seüra, abbiamo giocato a minigolf e fatto un breve giro sul pony. Al termine della giornata era stanca, ma felicissima!
Annotazioni pratiche: il minigolf si trova nei pressi dell’hotel Monte Pana, ma la mazza e la pallina si noleggiano alla seggiovia Mont de Seüra. Oltre l’hotel invece si trova il recinto con i cavalli e pony dove i bambini possono provare a montare in sella. Ci sono diverse tipologie di giri: noi abbiamo scelto di far fare a Pidou il giro breve sul pony anche perché non eravamo sicuri che riuscisse a stare tranquilla per tutta la durata del percorso. Invece ci ha sorpreso!
2. Gita e sentieri per bambini sull’ Alpe di Siusi
Dall’ovovia Mont Seüc a Malga Sanon
Se si è in Val Gardena con i bamibini non si può prescindere da una passeggiata sull’Alpe di Siusi, un verde altopiano circondato dal Sassolungo, dal Catinaccio di Antermoia e dal massiccio dello Sciliar. Con i suoi 52 km è l’altopiano più esteso d’Europa ed è collocato nel comune di Castelrotto da cui partono alcuni impianti. Il secondo centro abitato è Saltria, situato verso il Monte Pana con cui è collegato tramite un sentiero. Nel mezzo dell’altopiano, la cui altitudine varia dai 1600 m ai 2000 m, si trovano baite e rifugi collegate da sentieri che corrono tra i pascoli che sembrano usciti da un racconto bucolico.
Noi siamo saliti da Ortisei con la nuova ovovia Mont Seüc (il nome ladino dell’Alpe) e arrivati ai 2005 m della stazione di monte. Da qui abbiamo intrapreso il sentiero che scende nell’Alpe decidendo per una facile escursione alla Malga Sanon.
Dalla stazione di monte si scende a sinistra seguendo il sentiero numero 9 che scende nel bosco fino a raggiungere la Malga Schgaguler Schwaige. Noi abbiamo fatto qui una sosta per fare una seconda colazione con strudel vista Dolomiti e guardare i simpatici animaletti.
Dalla Malga si scende ancora verso sinistra in direzione del lussuoso Sporthotel Sonne con il suo laghetto. Se si fa tappa al lago, attenzione a risalire davanti all’albergo per roba riprendere il sentiero verso Malga Sanon perché altrimenti si continuerebbe sulla strada per Saltria.
Il sentiero 6B: semplice e adatto ai bambini
Dopo l’hotel, il sentiero cambia numero e diventa il 6B. Ora corre con un lieve saliscendi tra i pascoli e le baite e, in una ventina di minuti, si raggiunge la Malga Sanon con il suo ampio prato dove fare un picnic.
Al ritorno, si fa a ritroso il sentiero percorso all’andata, ma se si hanno bambini si può evitare il dislivello finale perché dall’Hotel Sonne parte una seggiovia biposto che porta dritto alla stazione a monte dell’ovovia. Se si opta per i biglietti singoli e non per la Gardena Card, è possibile fare un cumulativo “ovovia più seggiovia” già alla stazione di Ortisei.
Di sentieri sull’Alpe di Siusi ce ne sono molti e, come ho detto, bisognerebbe dedicare una vacanza per scoprirne tutte le potenzialità. Quello che abbiamo scelto noi è un sentiero molto semplice e adatto anche ai bambini più piccoli perché quasi totalmente pianeggiante.
3. Gita e sentieri per famiglie in Val d’Anna
Una passeggiata semplice e divertente da fare un pomeriggio se si è ad Ortisei è il sentiero della Val d’Anna e raggiungere l’omonimo caffè.
L’imbocco del percorso, sempre ben segnalato, è oltre il ponticello di fronte alla seggiovia Seceda dove si può anche parcheggiare. La strada è sterrata ma battuta, tanto che noi l’abbiamo percorsa facilmente con il passeggino (il nostro è un semplice passeggino non da trekking), e costeggia il torrente Val d’Anna. Si snoda nel bosco fino a intersecarsi con la strada asfaltata che porta al Caffè e lungo il cammino, sempre in leggera salita, si possono incontrare luoghi di svago dalle amache al percorso Kneipp che prende l’acqua direttamente dal torrente.
Il punto di arrivo è, come detto, il Caffè Val d’Anna, un luogo pensato per il relax come testimoniano le sdraio rosse, ma anche per i bambini: dal parco giochi in riva al torrente ad un’area del patio con tantissimi giocattoli per intrattenere i più piccoli ed infine una casetta dotata di fasciatoio e di un cucinotto dove le mamme possono scaldare in autonomia latte o pappe per i piccini.
Noi ci siamo concessi mezz’ora di tranquillità mentre Pidou dormiva nel passeggino ed abbiamo gustato il Kaiserschmarren, una frittella con uvetta e zucchero accompagnata da salsa di ribes, una prelibatezza, ma attenzione perché le porzioni sono abbondanti.
Due note: lungo il sentiero, a poca distanza dal Cafè Val d’Anna, c’è un bellissimo parco giochi che non abbiamo sperimentato poiché Pidou dormiva mentre vicino alla funivia Seceda, ben visibile dal nostro percorso, c’è il parco avventura Fly Line che divertirà sicuramente i bambini più grandicelli.
4. Gita e sentieri per famiglie in Alpe di Resciesa
Dalla funicolare alla Cappella Santa Croce
nella nostra vacanza in Val Gardena con i bambini, un altro luogo che ci ha piacevolmente sorpreso (e abbiamo percorso il sentiero in una mattinata nuvolosa con la nebbia che saliva dalla valle) è stata l’Alpe di Resciesa, sopra Ortisei.
Si sale con una moderna e velocissima funicolare, inaugurata nel 2010 al posto della vecchia seggiovia, che si prende ad Ortisei poco distante dall’impianto Seceda. Si arriva alla stazione di monte a 2100 metri di altitudine e già un segnavia indica dove andare: a destra verso la Malga Brogles, a sinistra verso il Rifugio Resciesa, la nostra meta.
Il sentiero sale un poco con una strada basolata che rende abbastanza complicato l’uso del passeggino, ma dopo un paio di curve, in corrispondenza di un altro segnavia che permette nuovamente di scegliere la destinazione tra Malga Brogles e Rifugio Resciesa, il percorso diventa pianeggiante e il fondo battuto.
La vista in una giornata limpida deve essere spettacolare: lo sguardo spazia dal Sella allo Sciliar mentre alle spalle si hanno le Odle che qui dovrebbero ammirarsi in tutta la loro maestosità. Mentre facevamo un rapido spuntino, abbiamo potuto guardare il Sassolungo che giocava a nascondino tra le nuvole mentre le Odle, purtroppo, non si sono mai fatte vedere.
Sentiero facile in Alpe di Resciesa
L’ambiente è particolare perché il sentiero pare una netta linea di demarcazione tra la zona in cui crescono cespugli sempreverdi e qualche abete è quella dei pascoli brulli e rocciosi. Camminando, ci ha accolto un suono di campanaccio e alcune mucche sono sbucate dalla vegetazione sotto di noi e, per la grande gioia di Pidou che avrebbe voluto accarezzarle tutte, hanno cominciato a brucare tranquille.
In una mezz’oretta di agevole camminata, adatta anche ai più piccini, si raggiunge il Rifugio Resciesa da cui si può proseguire, andando sempre diritto sul sentiero in lievissima salita, fino alla Cappella Santa Croce. Quando siamo arrivati, le nuvole avevano avvolto la chiesetta in un manto di nebbia, creando un’atmosfera gotica davvero particolare. Ho lasciato padre e figlia vicino alla chiesa e ho proseguito oltre: infatti dietro la cappella parte il sentiero che sale fino al Crocifisso di Resciesa Dedora (Resciesa di fuori) e da lì corre sulla cresta dell’Alpe ricongiungendosi con la strada che porta a Malga Brogles. Sono arrivata fino alla croce assieme alle nuvole ed anche qui la vista era unica con la nebbia densa che fluttuava sul bordo del burrone. Data la scarsa visibilità sono scesa per il sentiero dell’andata incontrando altri escursionisti che affrontavano la via per la Resciesa Dedora.
Non è un sentiero difficile, ma non è adatto ai più piccoli perché abbastanza vicino ad una scarpata sul lato sinistro e perché sale tra i sassi; la pendenza inoltre si fa abbastanza accentuata perché deve coprire in poco tempo i quasi 200 metri di dislivello perciò ho evitato di salire con lo zaino port-enfant in spalla. In una giornata di bel tempo però il panorama deve essere invidiabile poiché dall’alto si scorgono la Val Gardena, la Valle dell’Isarco e quella di Funes.
Sulla via del ritorno, ci siamo fermati al Rifugio Resciesa per rifocillarci poi abbiamo ripreso la stessa strada dell’andata, salutando ancora le mucche prima di arrivare alla funicolare.
Nota: alcuni escursionisti hanno preso solo il biglietto per salire con la funicolare, preferendo prendere il sentiero per ritornare ad Ortisei.
Ferata de Gherdeina
Non fatevi ingannare dal nome! Non abbiamo portato la creatura su una via ferrata, ma abbiamo percorso parte del vecchio tracciato ferroviario della Ferata de Gherdeina tra Ortisei e l’hotel Diamant all’ingresso di Santa Cristina.
Siamo partiti dal ponte coperto a lato della chiesa dedicata a Sant’Ulrico di Ortisei. Il sentiero corre sopra il paese ed è molto semplice, con pochissima pendenza, largo e battuto tanto da essere considerato un anche una pista ciclabile a tutti gli effetti (infatti erano molte le e-bike che abbiamo incrociato sul percorso). Lungo il tragitto, si incontrano due bei parchi giochi: uno molto grande dedicato al mondo ferroviario perché tutte le giostre sono trenini e c’è anche una stazione ferroviaria con lunghi scivoli e reti; il secondo, più piccino, verso Santa Cristina. Noi ci siamo fermati prima a quello piccolo e non c’era nessuno, l’altro invece era più affollato e, complice anche l’imminente temporale, abbiamo preferito fermarci poco.
Nei pressi della chiesa di Sant’Ulrico, in strada Stazione, é visibile anche una delle locomotive un tempo in funzione sulla Ferata e, vista la passione di padre e figlia per i treni, non potevamo non andare a salutarla.
Curiosità storiche
La Ferata de Gherdeina venne progettata dall’esercito austroungarico nel 1915 per collegare Chiusa di Valgardena nella Valle dell’Isarco a Plan de Gralba nei pressi del Passo Sella per fornire gli approvvigionamenti al fronte. Per la costruzione, che avvenne nel giro di un anno tanto che la maggior parte dei viadotti in legno vennero ristrutturati a guerra terminata, furono impiegati circa seimila prigionieri russi. La linea ferroviaria venne poi usata per il trasporto dei passeggeri e dismessa nel 1960.
Rifugio Friedrich August dal Passo Sella
A metà della nostra permanenza abbiamo fatto una rapida fuga in Val di Fassa, partendo da Passo Sella fino ad arrivare al Rifugio Friedrich August ai piedi del Sassolungo percorrendo l’omonimo sentiero.
Abbiamo raggiunto in pullman il Passo Sella e da lì abbiamo seguito il segnavia e il sentiero in leggera salita che porta al Rifugio Valentini. Già da questo punto, il panorama é superbo: Odle e Puez alle spalle, il Gruppo del Sella che si erge maestoso e si iniziano a scorgere il Sass Pordoi e il ghiacciaio sulla Marmolada mentre alla destra il Sassolungo osserva il cammino dei viandanti.
Il sentiero è largo e pianeggiante e porta in poco tempo al lussuoso Rifugio Salei dove ci siamo fermati per un caffè e per far giocare Pidou su salterelli con vista Marmolada. Fosse stato per lei, saremmo ancora lì a saltare!
Dopo il Salei, la strada sale e si fa più ripida commentare costeggia il rifugio Margherita, ma nel giro di un quarto d’ora si raggiunge la cima da dove si possono ammirare ancora il Sella che ora mostra la sua più caratteristica cima a forma di piramide, il Piz Boè e dall’altra parte il Catinaccio che veglia sulla Val di Fassa. Da qui si può salire a sinistra verso il Col Rodella o il Rifugio Des Alpes oppure andare destra verso il Rifugio Friedrich August, la nostra meta.
Quest’anno al rifugio stavano facendo dei lavori quindi il grande yak di legno che accoglie di solito i visitatori non c’era, in compenso sulla tettoia un simpatico cagnolone bianco e nero salutava il passaggio degli escursionisti. Noi siamo scesi poco oltre il rifugio per guardare gli yak e le mucche Highlanders che vengono allevate qui e per riposare un poco nei prati all’ombra del Sassolungo.
Il sentiero da qui prosegue verso il Sassopiatto e noi ci siamo ripromessi di farlo in futuro. Dopo il pranzo al rifugio (la panna cotta che abbiamo preso come dolce era qualcosa di fenomenale) siamo ritornati verso il Passo Sella: a ritroso il percorso è in discesa e in un batter d’occhio si raggiunge la fermata del pullman. Attenzione però perché non tutti i bus sono diretti! Alcuni fermano a Plan e bisogna cambiare per raggiungere Selva e gli altri centri maggiori della valle.
Curiosità
Guardando il Gruppo del Sella non si possono non notare le sue forme squadrate e soprattutto le sue cime che paiono sbucare come isole nel mare. Questa sua confermazione ricorda come, 200 milioni di anni fa, questo massiccio fosse solo un piccolo atollo che spuntava dal mare che ricopriva tutta la zona ora occupata dal Nord Italia.
I parchi giochi in Val Gardena
Per concludere la mia mini guida della Val Gardena con i bambini, volevo segnalare tutti i parchi giochi che abbiamo provato, tornano sempre utili!
- Parco giochi di Selva Val Gardena vicino al Palazzetto dello Sport con il suo scivolo lunghissimo;
- Parco giochi di Ortisei all’inizio della Ferata de Gherdeina con le giostre a forma di treno;
- Parco giochi della Val d’Anna e del Monte Pana (questo si trova a lato del maneggio), entrambi molto grandi e pieni di giochi in legno;
- Parco giochi del Mont Seüc appena arrivati all’Alpe di Siusi, un lungo castello con uno scivolo tortuoso.
Abbiamo provato anche i giochi:
-
- del Rifugio Salei (scivolo e salterelli);
- della Malga Schgaguler Schwaige (castello con scivolo);
- della Malga Sanon (altalene).
Le piscine del Mar Dolomit di Ortisei
Dulcis in fundo, se siete in Val Gardena con i bambini, fate come noi: abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio al Mar Dolomit di Ortisei, un complesso di piscine interne ed esterne con gli scivoli (Pidou si è divertita a scendere nel tubo con papà) ed una meravigliosa vista sul Gruppo del Sella.
Questa è una panoramica dei sentieri che abbiamo percorso nelle nostre vacanze in Val Gardena con i bambini e delle altre attività che abbiamo fatto con una piccoletta. Abbiamo dovuto rinunciare a molti altri (Seceda, la Malga Brogles sul Resciesa, l’escursione a Saltria sull’Alpe di Siusi, la Vallonga di Selva o il Rifugio Comici dal Passo Sella per citarne alcuni), ma queste “mancanze” ci daranno l’occasione di ritornare in quel meraviglioso spettacolo della natura che è la Val Gardena.
Post scritto da Serena Zocchi
Sono Serena e sono una maestra di scuola primaria. Adoro scrivere, disegnare e viaggiare. Sono mamma di Selene detta Pidou, un vivace soldo di cacio di due anni e mezzo che ama il mare, la montagna, gli animali e le colonne greche e romane. Viviamo tra le risaie del sud-ovest di Milano e ci piace scoprire tutti i tesori che la nostra Italia nasconde.