Alagna, Riva Valdobbia, Rima San Giuseppe, Carcoforo, Rimasco e Rimella: sono sei le colonie Walser in Piemonte, a sud del Monte Rosa, tutte fondate tra il XII e il XIII secolo. Tra le vallate i coloni di origine germanica tracciarono sentieri e resero le terre abitabili e coltivabili. I walser parlavano tedesco e vivevano in montagna perciò crearono piccole comunità chiuse, autosufficienti e molto ricche, anche grazie al lavoro di manovali specializzati degli uomini, che, poi, emigrarono in tutta Europa. Andare alla scoperta dei villaggi walser in Piemonte, è come fare un viaggio nel tempo.
I musei Walser
I villaggi Walser sono in Valsesia e er scoprire la cultura e la tradizione walser ci sono tre musei
Il museo Walser ad Alagna
Il museo Walser di Alagna è stato allestito nel 1976 in una casa walser originale del 1628
- Info: sito ufficiale
Il museo Walser di Rimella
Rimella è il più antico insediamento walser in Valsesia, in frazione Sella, incastonato tra le baite, si trova il museo Walser.
- Info: sito ufficiale
La Casa Museo Walser di Rabernardo
Il museo Walser di frazione Rabernardo , in Val Vogna, è un sito rimasto pressoché intatto. Si arriva in frazione Cà di Janzo o in frazione Sant’Antonio e si sale a piedi tra le case seguendo il sentiero n 210, in mezz’ora si arriva a Selveglio , si lascia il sentiero verso Oro e Cà vescovo, infine un bivio e si gira per Rabernardo. Il museo è molto suggestivo non solo per la collezione, ma anche per il contesto in cui è stato creato.
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- Info: sito ufficiale
Visita ai Villaggi Walser
Noi ci siamo affidati a una guida. Si può assolutamente fare il giro da soli, ma avere una guida appassionata (e brava con i bambini) che ti spiega tradizioni, usi e segreti del territorio ha un grande valore aggiunto. Per il borgo di Rima poi abbiamo avuto la fortuna di avere la doppia guida di Roberto Pedretti, cittadino e memoria storica del paese.
- Bado guida escursionistica: i contatti
Cosa vedere nei villaggi Walser
Passeggiando si possono vedere le tipiche case Walser, case rurali antiche, realizzate in pietra a secco ( senza cemento) e legno, su tre piani: stalla, piano giorno, piano notte e ultimo piano adibito a fienile e deposito. Le pareti e il tetto sono di larice (legno duro e resistente), i pavimenti d’abete (legno isolante) Il tetto, coperto con lose di Ardesia (caratteristica pietra delle Alpi Occidentali) sporge oltre l’abitazione per creare una zona protetta che veniva utilizzata per l’essiccazione dei prodotti agricoli.
Cosa vedere a Rima
Il primo villaggio Walser che abbiamo visto è stata quello di Rima, come dicevamo con una guida speciale Roberto Pedretti, abitante e memoria storia del paese e Bado Guida.
Abbiamo passeggiato per le piazze, ce ne sono ben cinque con fontana e ammirato le case, ancora perfette, ma a Rima ci sono due tappe imperdibili.
La Gipsoteca dedicata a Pietro della Vedova
Nella gipsoteca dedicata a Pietro della Vedova, come in un teatro, si possono ammirare 180 bozzetti, busti e calchi in gesso di opere dello scultore Pietro Della Vedova (1831-1898), nato proprio a Rima San Giuseppe. Negli ampi saloni sono custoditi, tra gli altri, i calchi del complesso monumentale dedicato a Vittorio Emanuele II, che si trova a Torino nel largo omonimo, all’incrocio tra corso Vittorio Emanuele II e corso Galileo Ferraris, il complesso monumentale della statua dell’Industria, collocata sulla facciata di palazzo Carignano a Torino, e i bozzetti dei monumenti a Maria Adelaide d’Austria e a Maria Vittoria duchessa d’Aosta, che si trovano nella cripta delle Regine all’interno della basilica di Superga a Torino.
Per i bambini è interessante vedere la genesi delle grandi statue nei bozzetti di gesso e anche come un’opera muta dall’idea alla realizzazione. Visita molto suggestiva.
- Info e prenotazioni per la visita: 016395125-016395025 www.comune.rimasangiuseppe.vc.it protocollo@comune.rimasco.vc.it
Il Museo del marmo finto di Rima
Tra le vie del centro di Rima c’è anche un piccolo museo che racconta la storia del marmo artificiale di Rima. Nei villaggi Walser di origine contadina, infatti, le donne e i bambini coltivavano i campi, gli uomini divennero abili artigiani e lavoravano in tutta Europa. In particolare gli artigiani di Rima erano famosi per il “marmo finto”, che troviamo in chiese e palazzi della Savoia, il palazzo di giustizia di Bucarest il Neue Museum di Berlino, il palazzo Jussupov di San Pietroburgo, il Parlamento di Vienna.
Il procedimento della lavorazione del marmo artificiale si basa su un impasto a base di scagliola e colla, ma è lungo, delicato e difficile: in media occorrono dalle dieci alle dodici ore per ottenerne una superficie di un metro quadro.
Nel piccolo museo potete vedere un’esposizione di opere e un laboratorio
- Info e prenotazioni della visita: 346 324 7528 info@marmoartificiale.com
D’estate a Rima organizzano gli orti dei bambini e a settembre la festa della patata , infatti se ci si affaccia dalla piazza principale si posson ammirare gli orti pensili.
Cosa vedere a Carcoforo
Il secondo villaggio walser che abbiamo visitato è quello di Carcoforo. Si entra dall’arco della Buona Accoglienza, costruito nel 1734 alla fine della mulattiera che saliva dal fondovalle e collegava il villaggio con la Francia. Anche a Carcofaro è bello passeggiare tra le tipiche case walseriane in pietra e legno, con il naso all’insù per ammirare le pareti dipinte e i balconi.
Le case del paese, alcune d’epoca tardo medievale, sono decorate con diverse meridiane e affreschi di particolare pregio, come quello di Casa Cantore, realizzato dal pittore Eugenio Rappa, che visse e operò in queste valli fino a metà degli anni Cinquanta del secolo scorso.
Da vedere anche la meridiana in piazza delle mule e le varie chiesette in particolare quella della madonna della Neve ad inizio paese, lungo il sentiero Natura ( facile da percorrere anche con i bambini: si trova alle porte del paese)
Il sentiero Natura di Carcofaro
Il Sentiero Natura si snoda nelle immediate vicinanze del Comune di Carcoforo, lungo un percorso che nel periodo invernale è adibito allo sci di fondo. I punti d’interesse sono corredati da pannelli illustrativi. L’itinerario si estende per circa 2 km incastonato tra pascoli alpini, boschi suggestivi e radure che offrono scorci su meravigliosi paesaggi.
Vi potete farmare a fare un picnic nell’area camper di Carcofaro.
Il frassino secolare di Cardofaro
Fate anche una breve passeggiata di cinque minuti fuori dal paese per vedere il frassino secolare di Carcofaro, una pianta alta 21 metri, con un fusto totalmente cavo di 5,4 m di circonferenza, un vero patriarca nelle vicinanze del borgo Alpino noto anche con il nome di “an Ciüma la Villa” o “Frasso dal vote”. Accanto c’è anche un larice, molto più grande, ma anche molto più giovane, nonostante l’imponenza.
Il museo del Parco Naturale Alta Valsesia
E infine nella frazione Tetto Minocco c’è il Museo del Parco Naturale Alta Valsesia allestito in una tipica casa Walser con pannelli illustrativi, spazi multimediali e laboratori di approfondimento sulle tematiche ambientali e la cultura locale. Qui si possono vedere, impagliati, i tipici animali della zona, dalla volpe all’aquila, fino allo scoiattolo rosso.
- Prenotare la visita: +39.0163.54680 – info@areeprotettevallesesia.it
Dormire in una tipica casa Walser
Se volete provare l’emozione di dormire in una tipica casa walser (sia pure con tutte le comodità) c’è Casa Bastucchi: camera da letto, soggiorno, cucina abitabile, alcova. La casa è stata restaurata nel rispetto della tradizione, con foto e documenti d’epoca, ma con tutte le comodità per una moderna famiglia .
Per informazioni Roberto 347 1253339 – Gabriella 333 4248568
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